Sandra Sabattini beatificata il 24 ottobre

Sandra Sabattini beatificata il 24 ottobre

L'annuncio di Papa Francesco, la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal Prefetto della Congregazione delle cause dei Santi. Si chiude una lunga fase di attesa. Lambiasi: «La figura di Sandra può essere segnalata come icona credibile e attraente della santità della porta accanto».

E’ stato rotto il lungo silenzio che aleggiava intorno alla data fatidica. Sandra Sabattini sarà beatificata domenica 24 ottobre e la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal Prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, il cardinale Marcello Semeraro. Rinviata a data da destinarsi nel giugno dello scorso anno a causa della pandemia, quando era stata fissata per il giorno 14, mentre altre beatificazioni si sono nel frattempo celebrate (come quella di Caro Acutis nell’ottobre del 2020) e numerose altre sospese, si attendeva con ansia la decisione.
«L’annuncio di Papa Francesco è arrivato con una lettera della Segreteria di Stato, firmata dall’arcivescovo Edgar Peña Parra, Sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede», fa sapere la Diocesi. «Sandra sarà la prima fidanzata santa ammessa all’onore degli altari. Vi arriva dopo una causa durata 13 anni. La fase diocesana del processo, avviata nel 2006, si è chiusa il 6 dicembre 2008. Il 2 ottobre 2019 Papa Francesco ha promulgato il decreto riguardante la beatificazione di “Alessandra (Sandra) Sabattini, Laica”».
«La figura di Sandra può essere segnalata come icona credibile e attraente della santità della porta accanto, compresa da Papa Francesco come “la santità di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio”. Per una siffatta santità non occorrono esperienze eccezionali di impegno ascetico o di contemplazione mistica. Alla nostra cara Sandra è bastata la trama di una vita ordinaria, tessuta di fede viva, sostenuta da una preghiera intensa e diffusa. Una vita spesa nel lieto e fedele compimento del proprio dovere, punteggiata da piccoli gesti di un amore teso all’estremo, in una appassionata amicizia con Cristo «povero e servo», in un servizio generoso e infaticabile a favore dei poveri. Una volta incontrato Gesù personalmente, lei non ha più potuto fare a meno di amarlo, di puntare su di lui, di vivere per lui, nella Chiesa», dice mons. Lambiasi vescovo di Rimini.
La Comunità di don Benzi, Parte Attrice della causa di beatificazione, pienamente coinvolta nella preparazione dell’evento, esprime grande soddisfazione tramite il suo presidente Giovanni Paolo Ramonda: «Sarà un momento di immensa gioia che condivideremo con i poveri delle missioni della Comunità Papa Giovanni XXIII nelle periferie del mondo. Lo vivremo con lo stesso entusiasmo, semplicità e fede di Sandra».
Nata a Riccione il 19 agosto 1961, Sandra Sabattini insieme ai genitori ed al fratellino va a vivere nella canonica dello zio prete, don Giuseppe Bonini, a Misano Adriatico, e di seguito a Rimini, nella parrocchia di San Girolamo. A 12 anni incontra don Oreste Benzi e la comunità “Papa Giovanni XXIII”; due anni dopo già partecipa ad un soggiorno per adolescenti sulle Dolomiti con disabili gravi, dal quale ritorna con le idee chiare: “Ci siamo spezzati le ossa, ma quella è gente che io non abbandonerò mai”.
«Si spende nel servizio per i disabili e per i tossicodipendenti, e va a cercare i poveri di casa in casa. Nel 1980, dopo il diploma di maturità scientifica a Rimini, si iscrive alla Facoltà di Medicina all’Università di Bologna. Uno dei suoi sogni è di essere medico missionario in Africa. Fidanzata con Guido Rossi dall’agosto 1979, anch’egli membro della Papa Giovanni, insieme vivono una relazione improntata ad un amore tenero e casto, alla luce della Parola di Dio».
Il 29 aprile 1984, ad Igea Marina, mentre si reca ad un incontro della Papa Giovanni, viene investita da una macchina, entra in coma e muore il 2 maggio successivo, a 22 anni.
Durante la ricognizione canonica sulle spoglie della Serva di Dio nulla, nemmeno una minima traccia del suo corpo, viene rinvenuta nel cimitero di S. Andrea in Casale. Secondo il verbale redatto in quell’occasione, il motivo della assenza totale dei “resti mortali” viene attribuito con certezza «alla natura del terreno, umida e ricca di minerali, e alla fragile costituzione della Serva di Dio», ma più che una certezza – come abbiamo documentato – si è trattato di una ipotesi.

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È stato riconosciuto un miracolo dovuto alla intercessione della giovane Sandra, e così la Venerabile verrà iscritta da Papa Francesco tra i beati: «le persone a lei devote o la gente della diocesi di origine possono pregarla con fiducia e imitarla con frutto». Se sulla sua santità nessuno ha mai nutrito dubbi, sui mancati approfondimenti seguiti alla ricognizione canonica, i dubbi restano.

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