«In fase di ispezione va sempre impiegata ogni diligenza possibile per appurare le cause di tale situazione», ovvero della assenza di reliquie o resti mortali. Lo spiega l'organismo vaticano competente su tutte le procedure che portano alla beatificazione e alla canonizzazione di un "servo di Dio". Parla anche Giovanni Ramonda, della Comunità Papa Giovanni XXIII. Mentre la Diocesi non risponde a tre domande a nostro parere centrali.
«Se, nel corso della ricognizione canonica, non si trovi alcuna traccia del corpo, possiamo affermare di non essere in presenza di reliquie o resti mortali. Tuttavia, come giustamente scrive Lei, in fase di ispezione, va sempre impiegata ogni diligenza possibile per appurare le cause di tale situazione». E’ autorevole la fonte di questa indicazione: viene dalla Congregazione delle Cause dei Santi, che dallo scorso ottobre ha un nuovo prefetto, il card. Marcello Semeraro (nella foto in occasione del Concistoro di novembre nel quale Bergoglio l’ha elevato alla dignità cardinalizia) nominato dal Papa dopo l’allontanamento del card. Becciu. Alla Congregazione ci siamo rivolti per cercare di aggiungere nuovi tasselli di chiarezza sulla misteriosa scomparsa del corpo di Sandra Sabattini, per la quale si attende ancora la fissazione della cerimonia di beatificazione, dopo il rinvio, causa Covid, di quella inizialmente annunciata per il 14 giugno 2020.
Un’altra domanda posta alla Congregazione, che si occupa del percorso verso il riconoscimento della santità di un Servo di Dio e di accertare l’autenticità delle reliquie, è stata questa: si sono verificati altri casi analoghi a quello di Sandra Sabattini? Ovvero l’assenza totale di una minima traccia del corpo? «Certamente ci sono altri casi simili a quello della Venerabile Serva di Dio Sandra Sabattini anche se, questo Dicastero, non conserva un apposito elenco di tali Servi di Dio, Beati e Santi».
Invece sembra importante la sottolineatura principale. Abbiamo domandato: non va impiegata ogni diligenza possibile per escludere che il corpo possa essere stato trafugato? Vi sono indicazioni al riguardo? E la Congregazione spiega: «In fase di ispezione va sempre impiegata ogni diligenza possibile per appurare le cause di tale situazione».
Nel caso di Sandra Sabattini si è fatto tutto il possibile per accertare la ragione di quella bara vuota? Sono stati cercati riscontri oggettivi alla motivazione portata a sostegno della tesi che in quel cimitero vi sarebbe la presenza di falde acquifere tali da consumare un corpo? Perché proprio questa, come si ricorderà, fu la versione che la commissione diocesana fissò, il 22 aprile 2009, sul verbale della esumazione dei resti mortali della Serva di Dio Sandra Sabattini: «Anche dopo una minuziosa ricerca nel terreno circostante, non emerse alcun reperto. Il fatto è certamente da attribuire alla natura del terreno, umida e ricca di minerali, e alla fragile costituzione della Serva di Dio».
Abbiamo indagato anche su questo. La fragile costituzione può essere una concausa della scomparsa di un corpo? «No», è la risposta ottenuta da due medici legali consultati in tempi diversi, «l’età della salma non influisce sul suo degrado».
Troppe le «sviste» in questa storia. Perché, considerato che la Chiesa solitamente si muove coi piedi di piombo in una materia così delicata? Prosegue la nostra inchiesta su Sandra Sabattini, dopo la prima puntata: Sviluppi clamorosi sul mistero della «scomparsa» del corpo di Sandra Sabattini.
Nell’articolo pubblicato il 23 ottobre scorso notavamo la notevole diversità tra i due resoconti redatti in occasione della ricognizione dei resti mortali della Serva di Dio Sandra Sabattini. Con pochi dettagli quello della commissione diocesana, ma con l’asserzione, senza se e senza ma, della natura del terreno – «umida e ricca di minerali» – come causa della assenza dei resti mortali. Più particolareggiato il verbale redatto dal referente del Comune. Quest’ultimo, pur confermando «l’assenza totale di tracce della salma», non si spinse a motivarla, ma aggiunse elementi significativi, che subito avrebbero dovuto indurre la commissione guidata dal vescovo a svolgere approfondimenti. Parlò ad esempio della bara «leggermente disassata rispetto alla lapide» (come se si fosse spostata), senza coperchio, di «un piccolo “blocco” di cemento posizionato in corrispondenza della posizione della bara» e di «due ferri tondino, normalmente utilizzati nelle costruzioni edili». Venne allegato un disegno nel quale è stato scritto a mano: “ALTRA BARA RINVENUTA DURANTE LO SCAVO”, mentre mancava lo schizzo al quale la relazione faceva riferimento: «Unico ritrovamento degno di nota è stata una coppia di calze di piccola taglia rinvenute in posizioni diverse così come evidenziato nel disegno».
Abbiamo chiesto al Comune di San Clemente una serie di approfondimenti.
Primo. Alla relazione redatta dall’allora responsabile dell’area tecnica del Comune di San Clemente sulla esumazione della salma di Sandra Sabattini nel cimitero di Sant’Andrea in Casale, che dovrebbe essere agli atti del Comune, nella copia a disposizione della Diocesi di Rimini è allegato un solo disegno (relativo alla bara). A pagina tre della relazione si legge però: “Unico ritrovamento degno di nota è stata una coppia di calze di piccola taglia rinvenute in posizioni diverse così come evidenziato nel disegno”. L’amministrazione comunale dispone di questo disegno?
La risposta del Comune è negativa. «Non ci sono disegni o altre informazioni aggiuntive». Si è trattato quindi di un errore nella compilazione della relazione, oppure per qualche ragione il disegno non venne allegato o nemmeno prodotto? Non dovrebbe essere difficile chiederlo direttamente all’autore della relazione.
Secondo. Nel cimitero di S. Andrea in Casale era, e magari è ancora, consuetudine inserire dei blocchi di cemento e dei ferri tondino in occasione delle inumazioni? L’Amministrazione comunale è a conoscenza che questa prassi sia stata attuata in alcune occasioni e per determinati motivi? E quali? In altre esumazioni sono stati rinvenuti blocchi di cemento e ferri tondino? «La risposta è no. Con ogni probabilità si è trattato di materiali di scarto derivanti da precedenti lavori e ricompresi nella quota di terreno utilizzata per ricoprire», spiegano dal Comune di San Clemente. Ma anche in questo caso resta molto da approfondire. Se l’unica volta in cui sono emersi un blocco di cemento e dei ferri tondino è stata in occasione della apertura della bara di Sandra Sabattini, non è indispensabile chiedersi perché proprio lei?
Terzo. Nel cimitero di Sant’Andrea in Casale esiste il registro cimiteriale, e da questo registro risultano movimentazioni autorizzate sia per la salma di Sandra Sabattini – prima del 2009 – e sia per quella di Agnese Bonini (mamma di Sandra), ancora sepolta in una bara nel terreno a fianco del vialetto centrale?
Questa domanda nasce da una indicazione fornita dagli esperti di tuttocimiteri.it: «Si verifichi il registro cimiteriale, da cui si dovrebbe rilevare se c’è stata una movimentazione autorizzata; per legge, dopo 10 anni dalla inumazione si dovrebbe procedere alla esumazione e passaggio dei resti o in campo inconsunti per 5 anni e poi in ossario comune, o direttamente in ossario comune se al momento della esumazione risultassero completamente mineralizzati, a meno di richiesta di familiari di collocazione della cassetta contenente i resti ossei in loculo od ossarino».
La risposta del Comune di San Clemente è che nel registro cimiteriale «non risultano annotazioni».
Se la conoscenza della materia e l’esperienza accumulata, hanno fatto dire ai tecnici di tuttocimiteri.it che «le ossa sono minerali e qualsiasi sia la condizione del terreno o falda possono resistere centinaia se non migliaia d’anni nel terreno» e che «la “sparizione” delle ossa può essere dovuta solo a due cause: 1) il corpo non è mai stato sepolto in quella cassa; 2) i resti mortali sono stati spostati da quella sepoltura dopo l’inumazione”», allora occorre chiedersi cosa potrebbe essere accaduto. Per chi voglia cercare di venirne a capo, esisterebbe in via teorica anche una terza ipotesi sulla quale lavorare: la trafugazione del corpo. Non ci sono prove ovviamente. C’è chi scarta subito questa eventualità facendo leva su questo ragionamento: soprattutto i famigliari, sulla tomba di Sandra Sabattini ci sono andati ogni giorno e se ci fosse stata una movimentazione del terreno e della bara se ne sarebbero accorti. Ma va detto che le trafugazioni avvengono a inumazione “fresca”, proprio per non lasciare questo tipo di tracce.
Nella diocesi di Rimini è attivo da molti anni il Gris, Gruppo di Ricerca ed Informazione Socio-Religiosa [1], che in passato in documenti e interviste pubblicate ha parlato della «presenza operativa di un gruppo di satanisti che profanava tombe alla periferia sud della nostra diocesi, quindi a cavallo tra Provincia di Rimini e quella di Pesaro-Urbino; si trattava di un gruppo di ragazzi che aveva messo in piedi un gruppo di rock satanico a Pesaro e avevano preso molto sul serio il satanismo; arrestato, uno di questi si pentì e raccontò tutto ai giornali, di modo che Rimini vanta anche l’unico satanismo pentito di cui vi sia notizia» [2]. Di trafugazioni hanno dato notizia più volte anche le cronache locali, ad esempio nel 2009 [3] a proposito di un un cimitero nella “giurisdizione” del Comune di Rimini ma sempre con un riferimento all’«ombra del satanismo», tanto che il consigliere comunale Eraldo Giudici presentò una interrogazione al sindaco [4]. Nel 2012 nel vicino pesarese un’altra profanazione di «un piccolo cimitero» [5].
Avremmo voluto capire dal Gris quali fossero stati i cimiteri profanati e di quali riscontri fosse in possesso, ma non ci è stata data risposta.
Di sette e satanismo si occupa da tempo anche la comunità Papa Giovanni XXIII (dalla quale proveniva Sandra Sabattini) che è arrivata ad istituire il servizio Antisette già dal 2002 [6]. «Le sette sataniche, nello specifico, possono essere responsabili di profanazione di cimiteri, vilipendio di cadavere …»: è quanto emergeva dal convegno della Papa Giovanni organizzato nel 2018 a Roma [7].
Abbiamo chiesto a Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII. All’interno della Comunità quale idea vi siete fatti a proposito della assenza di ogni minimo resto delle spoglie mortali di Sandra Sabattini e lei cosa pensa della motivazione contenuta nel verbale della ricognizione, ovvero che l’assenza dei resti mortali è certamente da attribuire alla natura del terreno e alla fragile costituzione della Serva di Dio? «Ci fidiamo della definizione della ricognizione che è da attribuire alla natura del terreno e alla fragile costituzione della serva di Dio», ci dice Ramonda.
Alla esumazione, avvenuta il 22 aprile 2009 nel cimitero di S. Andrea in Casale mi risulta fosse presente anche don Elio Piccari: lei sa come reagì e come valutò quello che si presentò agli occhi suoi e dei membri della commissione in quel giorno? «Non ero presente alla riesumazione per cui non conosco come reagì don Elio Piccari».
Lei o qualcuno della Comunità avete mai ricevuto informazioni o confidenze riguardo una eventuale trafugazione del corpo di Sandra Sabattini? «No, non ho mai ricevuto notizie in tal senso».
La Comunità Papa Giovanni XXIII si occupa da tempo anche di sette e satanismo. Siccome profanazioni sono avvenute anche in cimiteri del riminese, avete mai approfondito se vi possa essere una relazione fra questi fenomeni e l’assenza delle spoglie mortali di Sandra Sabattini? «Assolutamente mai approfondito su queste eventuali relazioni», sono le parole di Giovanni Ramonda.
La beatificazione, già prevista per il 14 giugno 2020, è stata rinviata causa Covid, ma altre beatificazioni sono nel frattempo avvenute. Perché quella di Sandra ritarda? Si ha notizia della nuova data? «Per la nuova data attendiamo conferma dalla Congregazione delle cause dei santi».
Ci sono invece tre domande poste al vescovo che non hanno ricevuto risposta. Eccole:
1) è possibile avere e/o visionare – anche se dovesse esserci un divieto alla pubblicazione – le fotografie scattate in occasione della ricognizione nel cimitero di S. Andrea in Casale? Ovviamente mi interessano solo quelle scattate nel luogo dello scavo e in particolare i resti della bara, il “blocco” di cemento e i due “ferri tondino” di cui parla la relazione del funzionario del Comune di Saludecio.
2) Come nasce la motivazione del terreno che consuma i corpi (riportata nel verbale della esumazione: «Anche dopo una minuziosa ricerca nel terreno circostante, non emerse alcun reperto. Il fatto è certamente da attribuire alla natura del terreno, umida e ricca di minerali, e alla fragile costituzione della Serva di Dio»; e in seguito in libri e interviste di don Lanfranchi)? In base a quale riscontri oggettivi? Furono fatti altri approfondimenti, ad esempio circa la conservazione del corpo della mamma, Agnese Bonini, sepolta a fianco di Sandra? Se no, perchè?
3) Risponde a verità che in occasione della esumazione della salma di Agnese Bonini (presumo in vista del passaggio dei resti nell’ossario di famiglia) – alla quale avrebbe partecipato anche il Vescovo – il corpo sia stato trovato pressoché integro, tanto da essere lasciato dove si trovava e si trova tuttora?
Questa la nota di risposta:
«In merito alle tue ulteriori domande relative alla ricognizione canonica del corpo di Sandra Sabattini nel cimitero di S. Andrea in Casale, i materiali utili, tra cui le relazioni tecniche, che la Diocesi ha in possesso ti sono stati forniti in precedenza.
La Diocesi non ritiene di avere altro da offrirti.
Tutta la procedura e l’intera Causa Diocesana relativa alla beatificazione della Serva di Dio Sandra Sabattini è stata chiusa (sabato 6 dicembre 2008) e inviata alla Congregazione per le Cause dei Santi, la quale l’ha recepita e non ha sollevato obiezioni sull’operato della Diocesi».
Chiunque avesse qualcosa da dire su questa intricata vicenda, può scrivere a redazione@riminiduepuntozero.it
1] Gris Diocesi Rimini.
2] Adolfo Morganti, I nuovi culti nella Rimini Contemporanea, 18 gennaio 2018; Il gioco dell’orribile: Lucifero portatore del fascino del male, intervista ad Adolfo Morganti, 20 gennaio 2018.
3] Rimini: profanata una tomba, indagano i Carabinieri, Romagnaoggi, 10 settembre 2009; Spaccano il loculo e rubano le ossa, Romagnanoi, 10 settembre 2009, Gli occhi di Satana sulla Romagna, Romagnanoi, 10 settembre 2009.
4] Cimiteri in balia di chi passa, Romagnanoi, 11 settembre 2009.
5] Profanato un piccolo cimitero: c’è l’ombra del satanismo, Il Resto del Carlino, 11 gennaio 2021.
6] Sette occulte, Associazione Papa Giovanni XXIII
7] Intrappolati dalle sette, Apg23.org.
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