Alla faccia del risparmio energetico

Alla faccia del risparmio energetico

Lavorano anche di notte negli uffici di via Rosaspina? E anche a Natale e S. Stefano? Domande per ora senza risposta. E non per colpa del nostro piccione viaggiatore.

Il 30 dicembre scorso scrivo un’e-mail via posta certificata all’Ufficio Stampa del Comune di Rimini. Lo faccio per sapere se nei giorni di Natale, Santo Stefano e il giorno appresso, fossero in corso importanti e inderogabili riunioni di lavoro o si stessero prendendo decisioni capitali per il futuro o la sicurezza della comunità locale. Questo perché in orari notturni e in giorni di festa in alcuni uffici comunali di via Rosaspina vengono notate luci accese e un paio di finestre aperte. Aria di primavera anticipata?

In modo credo garbato, agli ignoti impiegati che avrebbero letto il mio messaggio, domando se fosse possibile avere una risposta in tempi brevi. Chiudo augurando un felice 2021. Pochi minuti dopo ricevo la conferma di avvenuta ricezione: il sistema automatico mi avvisa che il “piccione viaggiatore elettronico” ha felicemente posato la propria zampetta con il bussolotto dentro il computer d’arrivo. Ho pertanto la certezza che le mie richieste non rimarranno inevase per mancato ricevimento delle stesse, come a volte capita quando la corrispondenza non è certificata (!).

Attendo dunque con fiducia che il piccione bussi presto alla mia colombaia con una risposta. Ma “presto” forse è un termine troppo relativo. Rischia di essere risucchiato nel vortice dell’evanescenza interpretativa. E dunque, dopo due settimane di inutile attesa chiamo l’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune per avere “lumi”. Qualcuno avrà letto la mia e-mail?

Dopo che ho fornito le spiegazioni del caso, tentano di mettermi in contatto con una persona che però non è in sede, poi provano con un altro “addetto”, ma nulla da fare. Alla fine mi passano un signore che, fisicamente, va a informarsi presso l’ufficio competente, torna al telefono, mi dice che sì, chi di dovere leggerà la mia richiesta e mi risponderà. Al termine della breve conversazione, quando riattacco mi ritrovo tra le mani un risultato eclatante. Due verbi coniugati al futuro: “leggerà” e “risponderà”. Me ne viene in mente un altro: sarà vero? No.

Infatti passa una settimana. Ancora nessuno si degna di rispondermi. Alla faccia del risparmio energetico, alla faccia dei cittadini, alla faccia della correttezza. Ora, vorrei fare un paio di osservazioni. Anche se il fenomeno dei fuochi fatui negli uffici comunali si è ripetuto ancora (come da foto), anche dopo la mia inascoltata segnalazione, a scanso di equivoci specifico subito che il bilancio del comune di Rimini non verrà messo in crisi da quattro luci inutilmente accese e nemmeno dalla dispersione termica causata da due finestre lasciate aperte nel periodo più gelido dell’anno.

Sia chiaro: il punto focale non è questo. Il fatto grave è nel principio che corre sottotraccia, o peggio, scorrazza libero come d’uso negli italici bassifondi del comportamento: il bene comune non ha valore. Il solo fatto che qualcosa appartenga a tutti ne declassa automaticamente il calibro. Nel caso di specie, aggiungiamoci anche la scarsa considerazione delle istituzioni verso un diritto sacrosanto dei cittadini che attraverso la stampa hanno la facoltà di porre domande e di ricevere risposte. Bastava che qualcuno si abbassasse a digitare due righe per dire che la cosa è stata causata dalla sbadataggine del personale addetto alla pulizia o da quella di alcuni impiegati e aggiungesse “Grazie per la segnalazione, rimedieremo quanto prima”. L’atteggiamento che ci si aspetta da chi amministra il bene comune è questo.

Il discorso potrebbe avere il profilo di un pistolotto, ma non è affatto così. Vero è che 20 giorni per una (finora) non risposta, sono comunque troppi. E speriamo che non finisca come accaduto lo scorso novembre in Alsazia. Passeggiando, una coppia trova una capsula d’alluminio. Una volta svitato il tappo del bussolotto, si accorgono che conteneva un manoscritto inviato da un ufficiale prussiano a un superiore nel 1915, durante la prima guerra mondiale. Il messaggio, perduto in volo dal piccione viaggiatore è stato recuperato e letto più di cento anni dopo.
Ora, cercate di fare “presto”, per cortesia.

La nota del Comune
(l.p.) Causa un disguido alla mia posta elettronica in entrata il messaggio di risposta è arrivato solo dopo la pubblicazione dell’articolo. Pubblico il testo dell’e-mail ricevuta dall’Ufficio Stampa. Mi scuso con i lettori e con l’Ufficio Stampa del Comune di Rimini.

Gentile signore, innanzitutto ci scusiamo per il ritardo della risposta. Il piano di via Rosaspina a cui lei fa riferimento nella mail, durante il periodo delle festività di natale e fine anno è stato interessato da alcuni interventi di manutenzione per il trasferimento di alcuni uffici.

Cordiali saluti

l’ufficio stampa

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