Sarebbe bastato trovare una soluzione alternativa agli affitti di via Rosaspina per cancellare la tassa sui passai carrai

Sarebbe bastato trovare una soluzione alternativa agli affitti di via Rosaspina per cancellare la tassa sui passai carrai

Dal 2000 ad oggi l'amministrazione comunale di Rimini ha speso circa 12 milioni di euro per gli affitti degli uffici in via Rosaspina. Attualmente in un anno brucia più di 1 milione di euro. Dalla tanto contestata tassa sui passi carrai palazzo Garampi conta di introitare 1 milione 400 mila euro. Ma continuerà a pagare affitti ancora a lungo, fino a quando non prenderà forma la nuova sede in zona stazione. Per la quale si sta lavorando all'accordo di programma con Trenitalia.

Dal 2000 ad oggi l’amministrazione comunale di Rimini ha speso circa 12 milioni di euro per gli affitti degli uffici in via Rosaspina. Attualmente in un anno brucia più di 1 milione di euro: se si considera che dalla tanto contestata tassa sui passi carrai palazzo Garampi conta di introitare 1 milione 400 mila euro (e probabilmente si fermerà ad una cifra più bassa vista la difficoltà ad incamerare le somme teoricamente previste), si può ben capire che sarebbe bastato trovare una soluzione diversa per quegli uffici per reperire l’entrata alla quale si farà fronte con la tassa. E il tempo per trovare una soluzione alternativa a via Rosaspina non è di certo mancato: tre decenni.

Il tema degli affitti comunali per gli uffici di via Rosaspina, di cui ci siamo occupati a più riprese su Riminiduepuntozero, ieri è approdato in consiglio comunale con una interrogazione dell’esponente di Fratelli d’Italia. “Il Comune di Rimini ha in affitto da una società immobiliare privata lo stabile di via Rosaspina con una superficie di 7mila metri quadrati”. Al civico n.7, 4° piano, c’è lo sportello unico attività produttive e direzione di pianificazione: “per questi uffici il canone annuo pagato dal Comune è di 213.107 euro, che adesso è stato lievemente ridotto in occasione della scadenza al 31 ottobre”.
Sempre al civico 7, secondo piano, gli uffici della direzione patrimonio e lavori pubblici: il canone annuo è di euro 177.497.
Ci sono poi i locali al civico 21, quattro piani, occupati dall’ufficio direzione lavori pubblici: qui il canone annuo è di 420.319,93 euro.
C’è poi un contratto d’affitto sottoscritto dal Comune con durata agosto 2007 – 15 agosto 2013, rinnovato fino all’agosto 2019, con un canone annuo di locazione pari a 237.500 euro per l’immobile di piazzale Bornaccini 1, con una superficie di mq. 1875, occupato dal Centro per l’impiego della Provincia.

Complessivamente per gli uffici di via Rosaspina l’amministrazione comunale spende ogni anno oltre 1 milione di euro “e continua a prorogare i contratti di locazione senza provvedere a soluzioni alternative”, ha sottolineato Renzi. “Sono 30 anni che il Comune di Rimini paga affitti in via Rosaspina e dal 2000 ad oggi i sindaci Ravaioli e Gnassi hanno speso circa 12 milioni di euro”. Incredibile ma vero. E non è finita.
“Oltre a questi immobili di via Rosaspina il Comune paga annualmente altri 720 mila euro circa per 16 contratti di affitto diversi”. Praticamente l’uscita annua totale si aggira sui 2 milioni di euro (Iva compresa).

Renzi ha invitato l’amministrazione a seguire l’esempio del Colosseo: anche in quel caso l’affitto era salato, perché l’Ausl spendeva 800 milioni di lire l’anno, ma ha pensato bene di acquistarlo. Cosa aspetta il sindaco a capitalizzare la spesa di oltre 1 milione 700 mila euro l’anno costruendo un centro direzionale degli uffici comunali e contraendo un mutuo? Una operazione che sarebbe salutare per il bilancio del Comune e che quindi va perseguita rapidamente.

L’assessore Brasini, rispondendo a Renzi, non ha potuto fare altro che ammettere che sì, “è ragionevole capitalizzare, si tratta di un principio corretto sotto il profilo contabile e amministrativo” ma “la riorganizzazione della sede unica non è un obiettivo semplicissimo” e il patto di stabilità non ha consentito in passato di pianificare l’investimento. “Adesso si è scelta la strada di definire una sede unica nell’area della stazione, attraverso l’accordo di programma con le società di Trenitalia (Ferrovie dello Stato, Sistemi urbani e Rfi)”. Brasini ha aggiunto che la definizione di questo accordo di programma “è abbastanza avanzata” ma è “un progetto complesso e articolato che non prevede solo la realizzazione della sede comunale”. “Siamo vicini all’accordo di programma”, ha però assicurato.

Vicini quanto? Gioenzo Renzi ha ribattuto: “I tempi mi preoccupano…. Stiamo spendendo un sacco di soldi per gli uffici di via Rosaspina e la cosa va avanti dal 1987, se ci fosse stata una classe di amministratori un po’ più avveduta avremmo fatto quel che è accaduto ad esempio a Bologna”.

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