Ieri l'assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, ha annunciato contributi regionali per sostenere i vettori sulle nuove rotte sulla Destinazione Romagna, leggasi aeroporto di Miramare. Ad un mese dalla apertura del processo agli ex vertici di Aeradria, che coinvolge anche il sindaco di Rimini. E che riguarda anche le sponsorizzazioni alla compagnia Ryanair.
Fa un certo effetto l’annuncio arrivato ieri nella conferenza stampa sulla nuova governance turistica di Destinazione Romagna, alla presenza dei massimi rappresentanti delle istituzioni riminesi, regionali e statali. Lo ricordiamo col titolo del Carlino di oggi: “La Regione mette in pista i soldi per far decollare i voli su Rimini”. L’ha comunicato ai giornalisti l’assessore al turismo della Regione Emilia Romagna, Andrea Corsini. Di fianco a lui c’erano il governatore, Stefano Bonaccini, il ministro Dario Franceschini e il sindaco di Rimini.
Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, è fra gli 11 rinviati a giudizio per le ben note vicende che hanno coinvolto l’ex società di gestione del “Fellini” e il 23 gennaio prossimo inizierà il processo. Lo scorso luglio, commentando con sollievo la decisione del giudice dell’udienza preliminare che ha fatto cadere l’accusa più grave, quella di associazione a delinquere, Gnassi faceva riferimento anche “all’accusa, residuale, relativa al sostegno dei piani di marketing per vettori low cost nell’anno 2006; sostegno preteso dall’accusa come fittizio“.
Ha spiegato Corsini che la Regione, tramite Apt Servizi, metterà a disposizione risorse, pare 500-600 mila euro, per sostenere i vettori nelle nuove rotte sulla Destinazione Romagna. Di fatto aiuti pubblici alle campagne di comunicazione, seguendo criteri che dovranno essere precisati in un bando, per lo scalo di Miramare. Questa è la sostanza. Di contorno c’è stata poi quella prosopopea abbastanza ridicola sull’obiettivo di puntare alla “internazionalizzazione del nostro turismo”, quasi fosse una scoperta, chissà quale innovazione, facendo finta di non conoscere minimamente, fra l’altro, la storia “internazionale” dell’aeroporto di Rimini, che non è certo una invenzione di Corsini & C.
All’aeroporto di Rimini da marzo partiranno i voli di Ryanair: Londra, Varsavia e Kaunas. Non saranno un toccasana ma di certo qualcosa in più rispetto al poco che si è visto fino ad oggi. Ma a marzo si andrà anche al voto, e forse il dispiegamento di forze che si è visto ieri nel foyer del teatro Galli ha qualche attinenza anche con la speranza di far volare qualche consenso in più al Pd. Un Pd che solo qualche mese fa col suo consigliere regionale, Giorgio Pruccoli, polemizzava ferocemente con Airiminum, recapitando alla stampa dichiarazioni di questo spessore: “L’aeroporto di Rimini non è il salotto di casa di nessuno, i progetti che lo riguardano devono avere come unico focus la valorizzazione dello scalo e la valenza turistica dello stesso. L’unico colpo che Airiminum ha battuto recentemente riguarda la richiesta di finanziamenti pubblici. E’ quasi irridente in una città dove c’è chi si trova con i beni bloccati da diversi anni ed ipotesi di reato che arrivano all’associazione per delinquere per aver fatto proprio quello (preciso che resto convinto della correttezza di quelle persone)”. Poi era calato il silenzio. Fino a ieri, quando lo stesso partito che governa a Rimini, in Emilia Romagna ed è al governo del Paese, ha dimostrato di avere cambiato idea.
Per chi ha un po’ di memoria, una delle mine vaganti nel processo Aeradria sarà quella delle sponsorizzazioni proprio con la compagnia Ryanair. La storia riguarda il contratto di web marketing per un valore di 1 milione 300 mila euro. Operazione che coinvolse Riviera di Rimini Promotion, l’Agenzia per il marketing dell’ente Provincia e Società del Palazzo dei Congressi. Circa quattro anni fa, quando il tribunale di Rimini dichiarò il fallimento del “Fellini”, negando la richiesta di concordato, la stampa nazionale ricamò parecchio sui contributi alle compagnie low cost e alla politica di marketing “aggressivo”. La giustizia farà il suo corso e vedremo come andrà a finire, ma non si può non notare che allo scalo di Rimini si torna all’antico. Con una differenza, che adesso il gestore è un privato.
Airiminum, per voce del suo presidente Laura Fincato, oggi “esprimere soddisfazione per quanto apprendiamo dalla lettura dei giornali che riportano, e sottolineano anche nei titoli, quanto ieri espresso nel corso della presentazione di Destinazione Romagna”, cioè “importanti iniziative di sostegno allo sviluppo del turismo in Romagna. Ci rende particolarmente soddisfatti che il progetto comprenda e valorizzi il ruolo dell’Aeroporto Internazionale di Rimini e San Marino ‘Federico Fellini’, di cui AIRiminum è concessionaria, perché abbiamo sempre interpretato il ruolo di gestore di una importante infrastruttura pubblica al servizio della crescita di un territorio ampio e ricco di iniziative e, soprattutto, distretto turistico di valenza mondiale. Ora dobbiamo, tutti insieme, soggetti privati della filiera economica e soggetti pubblici, titolati ad esercitare ruolo di programmazione e di coordinamento, ragionare in positivo per far crescere il ruolo della Romagna. Noi di AIRiminum, nel ribadire ancora la nostra volontà di partecipare a progetti di crescita e sviluppo, siamo consapevoli dell’importante occasione che ci vede coinvolti in un percorso positivo e confermiamo che vogliamo essere uno strumento al servizio di un territorio importante”. E ci mancherebbe che non fosse soddisfatta.
Le ripetute richieste avanzate da Airiminum (“Sarà difficile aumentare i voli su Rimini se non riceveremo il concreto sostegno economico di operatori privati e istituzioni”) sembra abbiano trovato ascolto.
Sostanzialmente, dopo avere preso in mano la gestione del Fellini beneficiando degli ingenti investimenti fatti da Aeradria, circa 22 milioni in pochi anni, Airiminum farà adesso tesoro anche di incentivi a favore delle compagnie che faranno rotta sul “Fellini”. Dopo avere vinto – col punteggio massimo – una gara pubblica, indetta da Enac, il cui “disciplinare” prevedeva anche “strategie societarie finalizzare allo sviluppo dell’attività aeroportuale e previsioni di traffico per il periodo concessorio”, e dunque è lecito immaginare che l’offerta di Airiminum avesse indicato anche risorse per supportare l’incremento del traffico charter e low cost, arriva la Regione a togliere la castagne dal fuoco. Quella Regione che non ha avuto l’occasione di audire i vertici di Airiminum, come richiesto dal Movimento 5 Stelle, perché i diretti interessati non si presentarono all’appello. Tutto bene? Forti dubbi al riguardo.
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