Uil: il Comune “salva” i furbetti della Tari e punisce gli onesti?

Uil: il Comune “salva” i furbetti della Tari e punisce gli onesti?

Ieri 8 maggio la Uil era presente all’incontro con l'assessore Brasini e ha ribadito il suo no e la sua contrarietà all’aumento della TARI, pur condiv

Ieri 8 maggio la Uil era presente all’incontro con l’assessore Brasini e ha ribadito il suo no e la sua contrarietà all’aumento della TARI, pur condividendo che occorra in questo territorio fare una guerra all’ultimo sangue ai furbetti, o meglio ai delinquenti, che non pagano le tasse, ribadiamo, come abbiamo avuto modo di scrivere anche al Comune, la nostra ferma e precisa contrarietà all’innalzamento così aspro che ricadrà come sempre sui cittadini onesti.
Il Comune di Rimini ha deciso di aumentare i tributi relativi alla TARI per l’anno 2015 dell’8,1%. Per la UIL è un aumento inaccettabile, esoso, che pesa sui lavoratori dipendenti e sui pensionati già in gravi difficoltà per la crisi economica che continua da tantissimi anni.
La motivazione addotta è che ci sono 10 milioni di Euro di insoluti, cioè di tributi non pagati negli ultimi 2 anni, di cui il 75% da parte delle imprese, e che quindi per l’anno in corso il comune provvede a recuperare 1.800.000 euro di insoluti, si badi bene, facendoli pagare agli onesti che hanno già pagato.
Rimini è la città dell’evasione fiscale e contributiva, tutte le statistiche ci dicono che siamo una città povera, però con tantissime banche piene di risparmi, e con tantissimi cittadini che hanno un tenore di vita ben superiore a quello dei pensionati e dei lavoratori dipendenti.
Cosa fa il Comune per recuperare i soldi non pagati? Un appello pieno solo di buone parole e di buone intenzioni.
Per la UIL è troppo poco, è da tempo arrivato il momento di svolgere una forte iniziativa contro le tante migliaia di furbetti che ne approfittano in ogni modo ed in ogni occasione. In questo particolare caso il Comune dispone dell’elenco nominativo dei soggetti che non hanno pagato e nell’era della tecnologia digitale è impossibile che non si possa procedere con celerità ad accertare le reali condizioni economiche di questi soggetti, ripetiamo per il 75% aziende.
La UIL dice no a far pagare agli onesti i danni prodotti dai furbetti, la UIL dice no ad una Amministrazione che non trova di meglio che ricaricare sui lavoratori e sui pensionati le mancanze storiche della nostra società; il così tanto declamato e praticato “buonismo” non produce e non ha prodotto ricchezza ma solo danni all’intera collettività.

Giuseppina Morolli, Segretario Generale CST UIL Rimini

Antonello Cimatti, Segretario UILPENSIONATI

COMMENTI

DISQUS: 0