Questa mattina la Legio XIII Gemina–Rubico, seppure in formato ridotto causa Covid, non ha mancato di partecipare all'evento, sempre molto suggestivo, che ci riporta al 44 a.C. e che si è svolto davanti al cippo lapideo di piazza Tre Martiri.
Poco dopo le 10 di oggi 15 marzo, giorno in cui nel 44 a.C. Gaius Iulius Caesar cadde sotto i 23 fendenti portati dai congiurati, i legionari Pullo, Ursus e Maximus hanno deposto una corona di alloro presso il cosiddetto “Suggestum Caesaris”. Il cippo lapideo celebra il discorso tenuto a Rimini dal Divus Iulius nel gennaio del 49 a.C. (come sostenuto da alcuni storici tra cui Svetonio). Per disposizione prefettizia, fino al 31 di marzo non vengono autorizzate manifestazioni in piazza, per cui alla sobria cerimonia hanno partecipato soltanto tre componenti della gloriosa Legio XIII Gemina – Rubico che anticamente ha partecipato a tutte le imprese del condottiero romano.
La “legione” di cui sopra è una associazione culturale senza fini di lucro nata esattamente il 15 marzo del 2010 grazie all’idea e alla passione dei suoi due soci fondatori, Denis Pasini e Marco Baiocchi, per organizzare rievocazioni storiche della Roma del periodo tardo repubblicano e imperiale. L’associazione di promozione sociale, attiva in campo archeologico sperimentale, tiene spesso seminari didattici presso le scuole, intrattenendo le scolaresche con aneddoti di storia, banchetti illustrativi interattivi e fedeli ricostruzioni di oggetti di epoca romana. Si coniugano così divertimento, storia e istruzione, cosa che a parere di molti esperti pare essere il miglior sistema di apprendimento.
I legionari di Rimini, come il loro celebre Condottiero, non si tirano mai indietro. E sono sempre alla ricerca di nuove leve che intendano arruolarsi tra le fila di un esercito che come armi adopera esclusivamente quelle dello studio, dello svago e della conoscenza.
Il manipolo di giovanissimi ammiratori, in posa per le foto, fa ben sperare nell’acquisizione di nuova linfa. Va sottolineato che la cerimonia odierna, in sordina e purtroppo senza la partecipazione dei militari della dismessa caserma Giulio Cesare, ha avuto luogo per la prima volta nel 2012. Questo è stato possibile grazie ad ARIES – Associazione Ricerche Iconografiche e Storiche e al suo infaticabile segretario coordinatore, l’avvocato Gaetano Rossi, mentre la Legio XIII Gemina – Rubico è stata invitata a parteciparvi nel 2014 e da allora non c’è stata soluzione di continuità.
Colgo al volo un commento di Ursus (solitamente capsario, cioè infermiere di prima linea, al secolo Marco Neri) che peraltro, per esigenze scenografiche, oggi veste i panni di Giulio Cesare: «Cercheremo di recuperare con un evento sabato 2 aprile facendo in piazza la rievocazione di una cerimonia (che anticamente si svolgeva il 1° aprile) denominata Venus Verticordia, la Venere che cambia ed ispira i cuori. Ci sarà anche la presenza delle vestali». «In tempi di vicende drammatiche», precisa “Cesare”, «è bello ritrovare anche nelle tradizioni dei nostri avi ricorrenze che non siano solo dedicate a “dei” della guerra bensì a una dea (ancora una volta il femminile ci ispira) che porta i cuori a riflettere e trovare cambiamenti positivi e concordia». Questo, caro Giulio, è un augurio condiviso da tutti.
Il centurione Oceanus (al secolo Michael Tebaldi) mi scrive che oggi è anche il compleanno della Legio XIII Gemina – Rubico, nata esattamente il 15 marzo del 2010. Auguri!
Per chi volesse iscriversi o approfondire la vita dell’associazione, questo il sito.
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