Zanzare, sempre peggio: ora è arrivato il virus Zika

Zanzare, sempre peggio: ora è arrivato il virus Zika

Un caso di infezione mercoledì a Rimini, in ospedale un paziente proveniente da una vacanza in area a rischio. Per tre giorni sarà lotta dura contro la "tigre", che intanto in provincia e in regione ha aumentato la sua densità anche dopo Ferragosto.

Le zanzare tropicali, sempre in crescita a Rimini, colpiscono ancora come si temeva. L’Ausl Romagna ha reso noto che mercoledì 6 settembre “è stato segnalato al Servizio di Igiene Pubblica di Rimini un caso di malattia da virus Zika” diagnosticato in una persona residente in città, “rientrata – informa l’azienda sanitaria pubblica – da qualche giorno da un viaggio in un Paese in cui questo virus è diffuso”.
“I sintomi causati dall’infezione si erano manifestati subito dopo il rientro a Rimini – aggiunge il bollettino -, ricoverato in ospedale, il paziente sta meglio, le sue condizioni non risultano al momento gravi”.
Grave è però l’episodio in quanto tale. Visto che pungendo questo portatore del virus, le zanzare potrebbero passarlo ad altri, e data la situazione l’Ausl ha avviato già da mercoledì “un trattamento straordinario di disinfestazione nelle vicinanze dell’abitazione della persona ammalatasi”.
I dettagli dell’operazione: “nelle proprietà private della zona interessata si è proceduto ad interventi «porta a porta», con trattamenti adulticidi della vegetazione, trattamenti larvicidi di tombini e caditoie e rimozione dei potenziali focolai di sviluppo delle larve di zanzara eliminando tutti i contenitori in grado di raccogliere acqua. Contestualmente è stato effettuato un trattamento antilarvale nelle tombinature sul suolo pubblico. Inoltre nelle aree pubbliche saranno eseguiti trattamenti sul verde lungo le strade per abbattere le zanzare adulte presenti, da ripetere per tre giorni consecutivi in orario notturno”.
Il passaggio del virus in genere non dà sintomi, salvo quando compare “una malattia lieve e di breve durata, che si manifesta con febbre, eritema cutaneo, dolori articolari e muscolari”. Rare, ma possibili, le complicanze neurologiche. Molto più pericoloso il virus se contratto durante la gravidanza: in tal caso “l’infezione potrebbe causare una malformazione fetale (microcefalia)”.
Lo Zika virus quindi è da prendere con le molle e da contrastare efficacemente.
Un segnale in questo senso è venuto nei giorni scorsi dal Centro Agricoltura Ambiente “Giorgio Nicoli” di Crevalcore. Martedì 29 agosto scorso ha reso noto l’incarico ricevuto dalla Regione Emilia-Romagna di “effettuare controlli di qualità sui trattamenti larvicidi e adulticidi svolti dai Comuni sulla base del protocollo regionale, a seguito dei casi importati (sospetti o confermati) di Chikungunya, Dengue e Zika virus”. I tecnici quindi hanno piazzato altre trappole “per la verifica della presenza residua di adulti di Zanzara Tigre”, “controlli HLC (cattura su uomo) fuori e dentro area di trattamento”. Inoltre controlli di efficacia dei trattamenti larvicidi, infine “le eventuali femmine di Zanzara Tigre catturate vengono sottoposte ad analisi PCR per la ricerca di arbovirus” all’istituto zooprofilattico.
L’estate 2017, infatti, ha visto una recrudescenza dell’invasione della “tigre” un po’ in tutta la regione, come già pubblicato da Riminiduepuntozero, dando seguito ad approfondimenti. Anche nel periodo dal 14 al 27 agosto, il controllo della densità delle zanzare tigre nei capoluoghi delle province emiliano-romagnole ha dato esiti sconfortanti: la media regionale vede un aumento degli insetti di più di un quarto (26%) rispetto alla media del periodo calcolata in un lungo ciclo di anni (vedi www.zanzaratigreonline.it).

Il virus Zika, spiega l’Istituto Superiore di Sanità, “è stato isolato per la prima volta nel 1947 da una scimmia nella foresta Zika in Uganda, successivamente, nel 1948, in zanzare (Aedes africanus) provenienti dalla stessa foresta, e nel 1952, in Nigeria, dalle persone”.
In un preoccupante documento di fine 2016, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dato conto dell’aumento della diffusione delle zanzare invasive dal 1990 ai giorni nostri, in particolare per le specie Aedes albopictus e Aedes aegypti, entrambi vettori di dengue, chikungunya e Zika.
Secondo i tecnici regionali, la “mappa del rischio epidemico” da Zika virus del 2016 ha visto alte percentuali in regione solo in alcuni comuni del piacentino.

COMMENTI

DISQUS: 0