Mauro (Fi-Ncd): “No al carrozzone delle Fiere con guida bolognese”

Mauro (Fi-Ncd): “No al carrozzone delle Fiere con guida bolognese”

"Siamo fermamente contrari alla volontà espressa dal presidente della regione Bonaccini di creare una sola società a capo del sistema Fiera della regi

“Siamo fermamente contrari alla volontà espressa dal presidente della regione Bonaccini di creare una sola società a capo del sistema Fiera della regione”. Lo afferma Gennaro Mauro, capogruppo Fi-Ncd nel consiglio comunale di Rimini. E’ già un fuoco di sbarramento agli obiettivi indicati dal governatore emiliano-romagnolo, quello che arriva da Rimini. Stamattina Rimini 2.0 ha pubblicato un’intervista a Mario Ferri sul tema.
“Ciò significa trasferire a Bologna il destino della nostra Fiera, e consegnare alla Fiera di Bologna il timone del comando. Le sinergie e la mancata conflittualità tra fiere si costruiscono con accordi e convenzioni, non realizzando una società unica, che tra l’altro rafforzerebbe la leadership pubblica in ambito regionale non sempre esempio di efficienza”.
Non solo. “Siamo dell’avviso che la società che ha la proprietà delle infrastrutture e delle manifestazioni fieristiche di Rimini vada ceduta ai privati, con garanzia di ulteriori investimenti per potenziare l’offerta fieristica sul nostro territorio, e in questa direzione si sta muovendo il management come da indicazioni votate in consiglio comunale. La Fiera di Rimini vale almeno duecento milioni di euro, nonostante il forte indebitamento generato dalla realizzazione del Palacongressi. Con tali risorse la città potrebbe cambiare per davvero volto”.

“Il pubblico non deve fare l’imprenditore”, prosegue il capogruppo, “deve occuparsi di migliorare il benessere e le condizioni di vita dei cittadini della propria comunità. Lo continuiamo a ricordare agli amici del centrosinistra riminese. Non abbiamo bisogno di un’altro carrozzone pubblico. Non vogliamo la creazione di un’altra Hera che ha il monopolio del sistema integrato idrico regionale che ha generato tariffe alte e prestazioni di servizi molto discutibili, ma sopratutto non vogliamo decisioni cadute dall’alto come nel caso della creazione dell’azienda sanitaria romagnola, o della Start Romagna per la gestione del trasporto pubblico locale”.

Una scossa anche a Gnassi. Gennaro Mauro conclude: “Ci aspettiamo da Gnassi una difesa degli asset del nostro territorio, e una risposta chiara all’OPA lanciata dal potere politico-economico emiliano. Le modalità di governo dell’ente Regione Emilia Romagna che Bonaccini interpreta, in linea con i suoi predecessori, la propensione ad accentrare il luogo delle decisioni allontanandosi dal territorio interessato, ci spingono a valutare positivamente la tesi che bisogna abolirle del tutto le regioni. Potrebbero essere sostituite da tre-cinque macro regioni con compiti di programmazione e investimenti, e demandare ad ambiti territoriali più piccoli – nel nostro caso la Romagna – il governo delle funzioni legate più direttamente al territorio. Probabilmente in termini di riduzione della spesa pubblica e razionalizzazione delle funzioni, invece delle province (comunque da accorpare), il legislatore avrebbe dovuto abolire le regioni. Ci attiveremo affinché questo tema faccia parte dell’agenda del legislatore per le riforme Istituzionali”.

COMMENTI

DISQUS: 0