Sagra Malatestiana 2019, escluso dall’abbonamento il concerto del Maestro Muti

Sagra Malatestiana 2019, escluso dall’abbonamento il concerto del Maestro Muti

“Colpo di teatro” del Comune di Rimini: addio alle formule tradizionali, gli abbonati possono scegliere solo due fra i cinque appuntamenti sinfonici. E lo sconto scende a 2-3 euro a serata.

E’ una amara sorpresa quella che il Comune di Rimini ha riservato ai “vecchi” – senza offesa – abbonati alla Sagra Musicale Malatestiana.
Quest’anno è in programma un’edizione che nelle intenzioni del sindaco Gnassi e del neoassessore Piscaglia vorrebbe essere più sontuosa del solito. In effetti la coppia politica che sta tenendo il timone della riapertura del Galli e della prima stagione musicale intera nel teatro restituito alla collettività, ha presentato il cartellone sabato 1° giugno dando il massimo possibile dell’enfasi ai prossimi appuntamenti per gli appassionati della musica colta. Com’è noto sarà il Maestro Riccardo Muti a salire sul podio il 3 agosto dirigendo l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini sugli spartiti di una selezione di brani tratti da “Le Nozze di Figaro” di W.A. Mozart: una bella ouverture per l’edizione della Sagra numero 70.

Ma proprio qui sta la nota indigesta, scoperta dagli aficionados della Sagra durante il pour-parler con gli esponenti del Comune la sera del 1° giugno scorso: il concerto del grande direttore d’orchestra è stato infatti escluso dagli appuntamenti in abbonamento. Anzi, a dirla tutta non si tratta nemmeno più di un vero “abbonamento”: al posto della tradizionale denominazione è spuntata la formula “Carnet Zapping”, qualcosa a metà fra i biglietti del tram e il telecomando. Astrusa invenzione che, a parte l’aspetto linguistico per nulla coerente con pentagramma e chiavi di violino, ha lasciato perplessi soprattutto sulla sostanza.

Il “Carnet Zapping” viene presentato [vedi qui] come un privilegio “riservato agli abbonati alla Sagra Musicale Malatestiana 2018”, ma costoro potranno acquistare solo due dei cinque concerti sinfonici in programma nella Sagra 2019. E’ escluso, come detto, il concerto del 3 agosto con il Maestro Muti, cioè il piatto più forte fra quelli, pur notevoli, dell’intero cartellone sinfonico.
Forse per mascherare il taglio, ovvero per indorare la pillola, sono stati aggiunti al carnet tre concerti da camera da scegliere fra i sei del programma autunnale. Al carnet è stato dato un costo di 160 euro per il posto in platea o nei palchi centrali di I^ fila; per i posti nei palchi centrali di II^ fila, il prezzo è di 130 euro.

Che cosa succedeva nelle scorse stagioni della Sagra?

Nella 68esima edizione (estate-autunno 2017) l’abbonamento comprendeva ben cinque concerti sinfonici al prezzo massimo di 170 euro (interi, I^ settore, luogo di svolgimento Auditorium Sala della Piazza, nuovo Palacongressi). Nel IV^ settore, l’abbonamento a prezzo intero costava 100 euro. Tra le formule vantaggiose, il “Cinque + Uno + Musiche per Sigismondo”: aggiungendo solo 35 euro al proprio abbonamento, di qualunque tipo, veniva data la possibilità di assistere a due concerti in più (Concerti guerrieri, Musiche per Sigismondo).
Facendo una media, nella formula classica ognuno dei cinque concerti sinfonici costava all’abbonato solo 34 euro, e parliamo del prezzo massimo; oppure una media di 29 euro per la formula da sette concerti. Nel IV^ settore, la media scendeva addirittura a 27 euro.
L’abbonamento Amico costava 650 euro, quello Sostenitore 330 euro.
Vediamo ora i prezzi dei biglietti per gli acquisti dei concerti singoli, non in abbonamento: nel 2017 i concerti sinfonici costavano tutti, senza eccezione, 42 euro l’uno nel I^ settore, 33 euro nel II^ settore, 28 euro nel III^ e 25 euro nel IV^. I giovani sotto i 25 anni pagavano 15 euro ogni concerto.

Le cose sono poi cambiate nel 2018. L’abbonamento riguardava tre soli concerti sinfonici, suddivisi in due turni, nella nuova sede del Teatro Galli. Costo: 140 euro per l’abbonamento in platea e palchi centrali I°-II°-III° ordine, I° fila, prezzo intero; il secondo prezzo intero era di 125 euro; il costo più basso – 70 euro – era per gli abbonati a prezzo ridotto under 24, ma nei palchi I^-II^-III^ ordine centrali II^ fila e laterali I^ fila. Il prezzo più alto significava una media di 47 euro per ogni concerto (23 euro nel caso dei giovani sotto i 25 anni ma nei posti con minore visibilità). Nessun’altra formula vantaggiosa era prevista per gli abbonati, salvo una riduzione sul costo dei biglietti dei concerti autunnali di musica da camera presentando l’abbonamento alla stagione sinfonica.
L’abbonamento Amico era rimasto stabile a 650 euro (ma per un numero di concerti minore, quindi in sostanza l’aumento era del 66% rispetto all’anno precedente); l’abbonamento Sostenitore sempre a 330 euro (anche in questo caso un aumento del 66% del costo medio per concerto). I costi dei singoli concerti: 75 euro il biglietto per l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini (platea e palchi centrali I°-II°-III° ordine, I° fila, prezzo intero); 45 euro per i concerti delle orchestre del Comunale di Bologna e del Regio di Torino.

Ed ora veniamo ai dettagli del “Carnet Zapping”, cercando di fare un confronto, per quanto possibile, con i “vecchi” abbonamenti.

I concerti sinfonici del Carnet sono due a scelta fra i quattro il cui biglietto singolo costa 50 euro l’uno (parliamo di poltrona platea e parchi centrali I^-II^-III^ ordine, I^ fila, prezzo intero); più altri tre concerti da camera, che se acquistati con biglietto singolo costano 25 euro ciascuno (sempre in platea e parchi centrali I^-II^-III^ ordine, I^ fila, prezzo intero) [fonte]
Facendo i conti della serva, i cinque concerti del Carnet Zapping sarebbero costati 175 euro in biglietti singoli; lo “sconto” concesso dal Comune a chi compra l’intero Carnet tutto in una volta è, dunque, di soli 15 euro (160 euro anziché 175): una miseria di 3 euro di sconto medio per ogni concerto. Ancora più risicato se pensiamo ai Carnet Zapping da 130 euro in palchi centrali di II^ fila: qui i cinque concerti acquistati in biglietti singoli sarebbero costati al massimo 140 euro (per uno “sconto” medio di 2 euro ciascuno). Ben diversa era la scontistica per gli abbonamenti nel 2017, quando i cinque concerti acquistati singolarmente sarebbero costati 210 euro (parliamo del I^ settore), anziché i 170 dell’abbonamento: ben 40 euro risparmiati (una media di 8 euro di risparmio per ogni serata). Nel 2018 i tre concerti dell’abbonamento costavano 140 euro, con un risparmio di 25 euro rispetto all’acquisto dei biglietti singoli (anche qui circa 8 euro medi). Nel 2019 è rimasta, infine, la possibilità di sottoscrivere un abbonamento Amico che comprende tutti e quattro i concerti sinfonici (sempre escluso Muti) al bel costo di 700 euro (platea), quindi una media di 175 euro a concerto. Non pervenuto il vecchio abbonamento Sostenitore.

Ma non abbiamo ancora detto tutto sulla stranezza dell’operazione Sagra numero 70: i “vecchi abbonati” potranno accedere al privilegio dell’acquisto del Carnet Zapping “in prelazione su appuntamento”, secondo un “calendario di appuntamenti” che è stato stilato il 4 giugno scorso “a sorteggio” fra i nomi degli abbonati 2018. Nella contrattazione che avverrà durante gli appuntamenti, calendarizzati da giovedì 13 a domenica 16 compresa, chi prima arriva meglio alloggerà accaparrandosi – si fa per dire – gli agognati sconti da 2-3 euro.
Tranquilli, comunque, “Tutti gli abbonati – rassicura palazzo Garampi – avranno la possibilità di acquistare il carnet zapping con posti in platea o palchi centrali”; la differenza tra gli uni e gli altri è la possibilità di accedere ai concerti preferiti fra i quattro a scelta (e cioè 23 agosto London Symphonic Orchestra – direttore Simon Rattle; 3 settembre Rotterdam Philharmonic Orchestra – direttore Lahav Shani- violino solista Vilde Frang; 11 ottobre Les Concert des Nations – direttore Jordi Savall; 14 dicembre Orchestra dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia – direttore Gustavo Dudamel) oppure non avere scelta, come potrebbe capitare agli ultimi sorteggiati, che avranno l’appuntamento con i bigliettai comunali domenica prossima all’ora del caffè.

Non c’è altro da dire: il “Carnet Zapping” è un vero coup de théatre, poteva inventarlo solo un mago del palcoscenico. Se finirà in un bell’acuto o in una stecca, saranno i vecchi abbonati, amanti del loggione, a sentenziarlo.

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