"Non si capisce perché il vescovo di Rimini, invece di indire un momento di preghiera per la pace e contro il terrorismo, organizzi una manifestazione
“Non si capisce perché il vescovo di Rimini, invece di indire un momento di preghiera per la pace e contro il terrorismo, organizzi una manifestazione ‘politica’ per domani pomeriggio in piazza Cavour”. E’ decisamente una voce cattolica fuori dal coro quella di Licio Argelli, che ha deciso di prendere la parola per mettere in discussione l’iniziativa promossa da mons. Lambiasi. “Il vescovo avrebbe semmai potuto sollecitare i cattolici laici a prendere una iniziativa del genere ma non guidarla lui. A mio parere in questo modo si contraddice anche la sana tradizione della separazione fra stato e chiesa”.
E’ compito del vescovo fare tutto ciò? E un cristianesimo “ridotto a consigli gentili di morale civica” – per usare l’espressione del filosofo francese Fabrice Hadjadj su Famille Chrétienne – è la risposta giusta alla sfida portata dall’Isis all’occidente e alle sue radici cristiane?
Ma Licio Argelli (che si definisce “ciellino e molto convinto”) ne ha anche per i responsabili riminesi di Comunione e Liberazione che hanno aderito alla manifestazione di domani. Sulla sua pagina facebook ha pubblicato l’invito della segreteria di Cl di Rimini inviato a tutti gli appartenenti al movimento, che inizia così: “Cari Amici, seguendo don Carrón che ha invitato tutti gli amici del Movimento ad aderire ai momenti di preghiera che saranno proposti dalle diocesi, in unità con il Papa e con tutta la Chiesa, rispondiamo all’invito del Vescovo partecipando alla Manifestazione di sabato 21 novembre in piazza Cavour …”. Commenta Argelli che quello indetto dal vescovo “non è un gesto di preghiera ma una manifestazione politica capitanata da due leader religiosi e dunque l’adesione dei capi riminesi del movimento contraddice le indicazioni di Carron e fa tanto pensare ad un atteggiamento da lustrascarpe”.
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