Badioli e Ciuffoli nella cordata di AirRiminum

Badioli e Ciuffoli nella cordata di AirRiminum

Ci sono alcuni imprenditori che sono anche calibri da 90 di Confindustria nella cordata di AirRiminum.

Paolo Maggioli ha ragione. Ci sono alcuni imprenditori che sono anche calibri da 90 di Confindustria nella cordata di AirRiminum. Lui i nomi non li ha fatti però, anche se li conosce non solo per essere il presidente dell’associazione Industriali, ma anche perché il Gruppo Maggioli è stato direttamente contattato per entrare a far parte della cordata. In un primo tempo non ha aderito alla richiesta, adesso sembra invece abbia cambiato idea. Non è strano. Diversi altri, dopo che AirRiminum si è aggiudicato la gestione provvisoria, si sono svegliati e chiedono di salire sul treno in corsa e dunque l’elenco è destinato ad allungarsi.
Siamo stati i primi a pubblicare il nome di Laura Fincato, nel mese di luglio, e in questi giorni la stampa riminese ha dato per certo quel nome, confermato anche dalle interviste al presidente di Ambromobiliare, Alberto Franceschini.
E chi sono invece gli imprenditori riminesi coinvolti (quelli della prima ora, non cioè la lista dei nuovi che si stanno aggiungendo)? C’è Simone Badioli (nella foto), vicepresidente di Confindustria Rimini ma soprattutto amministratore delegato di Aeffe, il gruppo presente a livello internazionale nel settore della moda e del lusso e che ha il proprio quartier generale a San Giovanni in Marignano.
C’è anche Raffaele Ciuffoli, della riccionese ItalCamel, grande tour operator che opera su scala nazionale e proprietario anche di due hotel a Rimini, lo Sporting e l’Ambasciatori.
Anche questi nomi dicono del fil rouge con Aeradria (scrivemmo a luglio di una regia tutta riminese dietro a questa cordata e in particolare legata alla Provincia di Rimini) da parte di AirRiminum. ItalCamel presentò una offerta per acquistare 200 mila euro in azioni del “Fellini”, unico imprenditore privato coinvolto nella ricapitalizzazione di Aeradria. Ma ItalCamel lavora tantissimo col mercato russo e ovviamente vede nello scalo di Rimini una opportunità da cogliere al volo (anche se su quel mercato si addensano nubi sempre più minacciose).

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