Carim risponde al vescovo

Carim risponde al vescovo

Chi si aspettava una reazione piccata è rimasto deluso. Carim ha risposto alle parole del vescovo ma lo ha fatto, ovviamente, senza la minima polemica ed anzi cercando di far proprie le preoccupazioni di mons. Lambiasi, fino ad utilizzare sottolineature linguistiche dal sapore evangelico.

Chi si aspettava una reazione piccata è rimasto deluso. Carim ha risposto alle parole del vescovo ma lo ha fatto, ovviamente, senza la minima polemica ed anzi cercando di far proprie le preoccupazioni di mons. Lambiasi, fino ad utilizzare sottolineature linguistiche dal sapore evangelico (debitori, poveri). I vertici di Carim che hanno ereditato la banca dai commissari e che – se tutto andrà come sembra – la consegneranno a Crédit Agricole-Cariparma, sono addirittura convinti di essersi mossi nella linea indicata dal vescovo. Ma, se così fosse, come spiegare la tagliente disamina condotta da Lambiasi nel discorso alla città per la celebrazione del Corpus Domini? La presa di posizione di Carim attutisce il colpo anche per quanto riguarda il tema dipendenti/licenziamenti, che non fa invece dormire sonni tranquilli al sindacato dei bancari Fabi. Di seguito il testo diffuso dalla “direzione generale” di banca Carim.

“Il richiamo all’eticità dei comportamenti che, nell’esercizio del Suo alto magistero, Monsignor Lambiasi ha inteso rivolgere alla comunità, nonché l’esplicito riferimento alle vicende che interessano Banca Carim, trovano in noi piena e assoluta condivisione e rafforzano la consapevolezza della responsabilità che ci compete in questa fase di grandi cambiamenti che interessano la principale istituzione finanziaria della Città.

Non possiamo dimenticare, d’altronde, che la gran parte delle difficoltà che oggi ci troviamo a affrontare, e nel breve periodo siamo chiamati a risolvere, dipendono proprio dalle imprudenti politiche di finanziamento della rendita evocate da Monsignor Lambiasi, talvolta con spiccati connotati speculativi, che hanno fatto la storia della finanza mondiale dell’ultimo decennio e che si si sono incrociate con una gravissima crisi economica del nostro Paese.

Di certo avremmo potuto, in questo breve tratto di storia aziendale post-commissariamento, fare di più e meglio, specie se non avessimo dovuto dissipare ingenti risorse accumulate dai Fondatori per correggere gli effetti delle politiche allocative precedenti alla gestione straordinaria.

Nondimeno, negli ultimi anni abbiamo operato perché la Carim ritornasse a percorrere un sentiero di crescita più consono alle nostre tradizioni e alla nostra cultura: vicinanza alla comunità, assistenza alle famiglie, sostegno al processo di creazione di valore da parte delle imprese del territorio. Oggi sosteniamo un’imprenditoria sana e intraprendente, non incoraggiamo scommesse di tipo speculativo. Il nostro riferimento non è nei potentati locali, ma nella sana e prudente gestione aziendale.

Con lo stesso spirito con il quale il nostro Vescovo sollecita la tutela dei più deboli, non abbiamo lasciato soli i nostri debitori, concedendo, nei momenti di difficoltà allungamenti delle scadenze, sconti e abbuoni, nella convinzione che la solidarietà sia diffusiva e consenta a ciascuno di adempiere alle proprie obbligazioni.

La tutela dei livelli occupazionali ha rappresentato e rappresenterà per il futuro una delle variabili guida della gestione; la banca, nel contesto dei processi di ristrutturazione che hanno investito l’intero sistema creditizio (anche locale), si è limitata ad accompagnare all’esodo, facendosi carico di gravosi incentivi, una quota dei propri dipendenti più anziani. Nel contempo, nuove e più giovani risorse sono state assunte a tempo indeterminato. Ulteriori, eventuali ridimensionamenti saranno realizzati con il medesimo spirito e le stesse modalità, minimizzandone gli impatti sociali.

Nel campo della solidarietà e nella tutela dei più deboli, il messaggio di Monsignor Lambiasi trova riscontro nelle molteplici iniziative di matrice etica, che ogni anno compendiamo nel nostro bilancio sociale, che fanno di Carim un’azienda attenta alle iniziative promosse dal Terzo Settore del territorio, a favore delle nuove generazioni e delle persone diversamente abili e della comunità tutta.

Banca Carim raccoglie quindi le sollecitazioni del nostro Vescovo e le fa sue senza riserve. Nel quadro di epocali processi di cambiamento che promuovono la modernizzazione del sistema bancario, cerchiamo oggi senza timore occasioni di rilancio strategico privilegiando interlocutori che parlano la stessa nostra lingua e condividono la nostra stessa concezione di banca di prossimità, in grado cioè di svolgere un fattivo ruolo di sostegno delle famiglie e della comunità tutta, incoraggiando la moderazione finanziaria e lo sviluppo delle migliori pratiche imprenditoriali”.

Banca Carim – Direzione Generale

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