Caso Apt, M5S: esposto in procura e azzeramento dei vertici dell’azienda turistica

Caso Apt, M5S: esposto in procura e azzeramento dei vertici dell’azienda turistica

“Quanto sta emergendo sullo scandalo delle cene e degli hotel di lusso pagati ai giornalisti da APT conferma che ci avevamo visto giusto. A questo pun

“Quanto sta emergendo sullo scandalo delle cene e degli hotel di lusso pagati ai giornalisti da APT conferma che ci avevamo visto giusto. A questo punto crediamo che un semplice esposto alla Corte dei Conti non sia più sufficiente. Nei prossimi giorni ne presenteremo un altro anche alla Procura della Repubblica, anche se alla luce di quanto riportato oggi dalla stampa sulle ammissioni del capo ufficio stampa di APT, crediamo ci siano tutti gli elementi perché la magistratura possa muoversi autonomamente”. Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S, che ha portato a galla il caso degli hotel di lusso, massaggi e cene pagati ai giornalisti da APT con i fondi per la promozione turistica, interviene sul nuovo terremoto che vede coinvolto il capo ufficio stampa dell’Azienda di promozione turistica regionale. “Le parole del capo ufficio stampa di APT Fabio Grassi riportate oggi dalla stampa sono molto gravi e confermano quello che è sempre stato il nostro sospetto, ovvero che parte dei fondi per la promozione del turismo in Emilia-Romagna venisse utilizzata in modo del tutto anomalo. Abbiamo portato alla luce una zona che lo stesso Grassi oggi definisce ‘grigia’ – spiega Raffaella Sensoli – per questo crediamo che oltre alla Corte dei Conti si debba muovere anche la Procura per individuare le responsabilità visto che le ipotesi di reato che si prefigurano vanno dalla truffa alla tentata corruzione. Dal punto di vista politico, invece, chiediamo alla Giunta l’azzeramento di tutti i vertici di APT Servizi, oltre alle dimissioni immediate da capo ufficio stampa di Fabio Grassi, totalmente inadeguato a ricoprire quel ruolo. Adesso siamo curiosi di sapere cosa s’inventerà l’assessore Andrea Corsini visto che, rispondendo alla nostra interrogazione in aula e poi con un comunicato stampa, ha difeso a spada tratta le strategie di marketing di APT definendole senza mezzi termini come assolutamente efficaci”. “Inoltre visto il modus operandi attuato da Fabio Grassi, con cene personali spacciate come attività di public relation con giornalisti totalmente ignari di essere suoi ospiti, invitiamo tutti i cronisti che negli ultimi due anni hanno avuto a che fare con APT a contattarci per verificare la loro presenza nella lista delle spese compilate dallo stesso Grassi. Contattateci per sapere se anche voi siete stati ospiti a vostra insaputa di APT. Come abbiamo sempre sostenuto, non vogliamo alimentare nessuna caccia al giornalista e per questo abbiamo scelto di non pubblicare la lista degli ospiti di APT. Ma al tempo stesso vogliamo che su questa vicenda venga fatta la più assoluta chiarezza”.
Ma al di là dei facili esposti il tema vero è un altro: da un lato il carrozzone Apt, costruito per spendere e non solo in promozione ma per mantenere oliato il sistema turistico regionale, figlio della legge 7 e di Vasco Errani, che ha avuto pregi e molti difetti, che la recente riforma non scalfisce. Apt va alleggerita e resa effettivamente uno strumento utile ed efficace alle finalità turistiche. Sono cresciute al suo interno posizioni di potere e di rendita che devono essere azzerate. Dall’altro la governance del turismo, coi privati sempre più succubi (in cambio di contributi generosi da parte della Regione) del potere politico, che gestisce i propri santuari senza nessuno che disturbi il manovratore e metta il naso nella concreta gestione, dalla quale si dipanano rivoli infiniti di spesa.

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