Chi ha staccato la spina al Centro per l’Impiego?

Chi ha staccato la spina al Centro per l’Impiego?

Il Centro per l'impiego lascia la sede di piazzale Bornaccini, che negli ultimi tempi ha manifestato vari disservizi: non solo il problema del riscaldamento, dei telefoni muti e dei bagni inutilizzabili, ma anche un discutibile decoro e una carente pulizia. Servizi di cui è responsabile la Provincia di Rimini. Dal 18 febbraio verrà trasferito in pieno centro storico. Abbiamo intervistato la responsabile, Tatiana Giorgetti.

Tatiana Giorgetti, laurea in scienze politiche con indirizzo politico amministrativo, è attualmente la responsabile dei Centri per l’Impiego della provincia di Rimini. La ringraziamo per avere gentilmente risposto alle nostre domande in una giornata in cui normalmente, dopo una settimana di lavoro, si “stacca la spina”.

Rimango in tema: in settimana avete avuto diverse “spine” staccate: riscaldamento, linee telefoniche e bagni a piano terra, entrambi fuori uso da diverso tempo. Ci potrebbe dare qualche spiegazione per aggiornare i lettori sulla situazione attuale? Avete ancora qualche pinguino in giro per uffici e comunicate con i segnali di fumo o siete tornati alla normalità?
Siamo rimasti chiusi quell’unico giorno. Dopo tre giorni (difficili) di gelo per impiegati e utenti, è stato riparato il guasto alla caldaia e per quanto riguarda le linee telefoniche, ora abbiamo messo a disposizione del pubblico un numero di emergenza, il 331.6976681 (centralino, ndr), ma a breve se ne aggiungeranno altri.

Pare che la Provincia stessa abbia disdetto un certo numero di linee ritenute ormai inservibili senza pensare che a quei numeri ne erano collegati molti altri sicché è stata una specie di autogol, una scelta infelice che ha causato un disservizio non da poco. Com’è potuto succedere?
Non voglio eludere la sua domanda, ma cosa sia successo tecnicamente non glielo so dire. Questo può farlo la Provincia, perché le linee sono ancora in capo all’amministrazione provinciale, quindi sono loro che sanno esattamente cosa sia successo, non mi sembra corretto che io faccia ipotesi senza avere conoscenza del problema. Ovviamente, il disagio è stato tanto, per i cittadini.
Va però detto che per fortuna ha funzionato molto bene la risorsa del momento, cioè internet. Oggi il web è una modalità ricorrente, soprattuto per gli stranieri. Abbiamo indirizzi e-mail attraverso i quali siamo tutti raggiungibili per cui in genere rispondiamo molto velocemente, quindi le persone che avevano bisogno ci hanno potuto creare un contatto grazie alla posta elettronica. Laddove abbiamo ravvisato questioni che andavano affrontate velocemente, perché la persona che ci ha raggiunti aveva un livello di preoccupazione tale da rassicurarla in maniera sollecita, ci siamo serviti dei nostri telefoni personali. In definitiva è vero che c’è stato un disservizio, ma non ha causato alcun danno a nessuno.

E dei bagni a pianterreno, entrambi inagibili, cosa ci può dire?
Mi par di capire che risolvere questo problema richiederebbe un costo molto elevato siccome siamo in procinto di trasferirci e che per accogliere il nuovo inquilino (Polizia di Stato; ndr) andrà fatta tutta una serie di opere di ricostruzione, per cui mettere mano ora a i bagni in modo così pesante dal punto di vista economico, lei capisce che sarebbe nell’interesse di pochi. Consideri che al 5° piano i servizi igienici funzionano. Capisco che anche questo sia una scomodità, ma durerà ancora per poco.

La nuova sede del Centro per l’impiego in via Farini

Una lettrice di Rimini 2.0 ha scritto sulla nostra pagina Facebook qualche riga poco lusinghiera sulla sporcizia di vetri, pavimenti, infissi e comunque sull’aspetto in generale dell’ingresso alla palazzina e del Centro per l’Impiego. Avendo fatto un giro da quelle parti pochi giorni fa, è difficile darle torto.
Sì è vero, sono d’accordo con lei. Anche in questo caso le consiglio però di chiedere alla Provincia, per capire cosa stia succedendo. Immagino che dato che c’è in corso la transizione di cui si parlava, quelle che erano le spese per le pulizie straordinarie, per intenderci quelle riguardanti i vetri e gli infissi, ad esempio, forse non vengono più fatte. Io la interpreto così…

Straordinarie? L’igiene di base di pulizia e decoro, dovrebbero essere il minimo per un ufficio pubblico.
Sì, certo. Esiste un regolare contratto con un’impresa di pulizie che se ne occupa. A dire il vero, ci siamo lamentati diverse volte per il livello, a nostro vedere, carente. Ultimamente hanno collocato una persona in più che si occupa di pulire il pianterreno, ma comunque, per correttezza, le consiglio di chiedere spiegazioni all’economato della Provincia. Le daranno tutti i ragguagli del caso.

Lo faremo, grazie. Se permette una considerazione forse banale, ma purtroppo realistica, possiamo dire che in Italia, ci stiamo abituando ad un livello generale sotto la soglia minima…
Se penso a cos’erano i servizi per il lavoro, fino a qualche anno fa, certo si può affermare che stiamo retrocedendo di una ventina di anni, più o meno.

Potrebbe fare un bilancio generale della vostra attività e quantificare le persone che si rivolgono al vostro ufficio in un anno? Che numero di assunzioni vadano effettivamente a buon fine?
Queste statistiche non riesco a darle poiché non è più un’attività che gestisco. Lei sa che come Centro per l’Impiego avevamo un centro studi che non abbiamo più da quando siamo entrati nell’alveo dell’Agenzia Regionale per il Lavoro: se ne occupa direttamente la Regione.

Ma in assenza di numeri e dati, qual è la sua sensazione al riguardo?
Avverto che è in aumento il numero di gente che ha fragilità personali, sociali ed economiche importanti. Ci sono persone che per avere un’opportunità di lavoro hanno bisogno di un progetto personalizzato proprio per favorire la loro collocazione lavorativa. Da questo punto di vista è stata fatta una cosa importante attraverso il programma voluto dall’Agenzia Regionale per il Lavoro, la cosiddetta Legge 14 del 2015 (la stiamo praticando) che mette insieme tre servizi: il lavoro, il sanitario e il sociale. Quando ci sono problemi di ordine sociale possono intervenire anche quelli di ordine sanitario (o viceversa). Quindi, per maggior efficacia, mettendo insieme le tre attività si cerca di realizzare un progetto ad hoc.
Anche riguardo a questi interventi non ho riferimenti numerici, ma per esempio posso dire che nel distretto di Riccione, dove abbiamo recentemente avuto una riunione, c’è stato qualche segnale positivo anche con inserimenti lavorativi su soggetti difficilmente sistemabili a causa di vulnerabilità e fragilità, e che spesso hanno un’età adulta. Questo numero di soggetti, negli ultimi anni è sensibilmente aumentato. Sono persone che sono uscite dalla crisi, ma che non sono riuscite a collocarsi, altre che sono vicine alla pensione, ma non riescono ad andarci, oppure che hanno storie familiari drammaticamente importanti alle spalle. Il volto dei disoccupati è cambiato. E guardi che non sono solo stranieri, ci sono molti italiani.
Dal momento che ancora non si è chiuso il primo anno di questa esperienza, non ci sono dati disponibili, ma vedrà che la Regione a suo tempo metterà a disposizione un monitoraggio. Diciamo che per questa fascia di utenti si stanno facendo operazioni importanti.

E per i giovani?
Si dovrà capire cosa succederà in seguito, ma le imprese che li assumevano avevano contribuzioni considerevoli. Quello è stato un canale che ha consentito un maggior avvicinamento del mondo giovanile a quello lavorativo. C’è anche una rete attiva per il lavoro, voluta dalla Regione Emilia Romagna, che vede impegnato anche il settore privato. Quanto prima tireremo le somme di tutte queste attività. E naturalmente saranno messe a disposizione.

Riguardo alla nuova sede del vostro Servizio, senza parcheggio e in piena isola pedonale, nei mesi scorsi si è sollevata qualche polemica. Alcuni sostengono che per i cittadini, ma anche per gli impiegati, non sia agevole da raggiungere.
Dovremmo trasferirci nella nuova sede a partire dal 18 di febbraio. E’ in un palazzo del centro storico, quindi con i suoi pregi e i suoi difetti…

Noi ci vediamo molti difetti.
Consideri che i servizi sociali del Comune sono nella via parallela, in via Ducale, e da quello che mi risulta pare che non ci siano mai state difficoltà di raggiungimento da parte dell’utenza. Rimini è una città relativamente piccola, con una serie di parcheggi collaterali al centro; penso a quello del ponte di Tiberio, per esempio, un parcheggio molto capiente. Quindi per gli utenti mi auguro non ci saranno difficoltà; d’altra parte il Comune ha messo a disposizione questa sede e questo è. A tal proposito, la invito fin d’ora a venirci a trovare appena saremo operativi. Le offrirò volentieri un caffè.

Freddo?
No, caldo… e al caldo!

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