Com’è possibile che il lungomare di Marina centro sia ancora un cantiere?

Com’è possibile che il lungomare di Marina centro sia ancora un cantiere?

Oggi cadono i "confini" fra le regioni e in teoria dal prossimo weekend Rimini potrebbe farsi trovare pronta ad accogliere i primi vacanzieri. Ma in che stato versa la nuova "cartolina"? Le fotografie scattate ieri e il punto sui lavori.

2 giugno, festa della Repubblica. Non per chi suda nel cantiere del parco del mare. Continuiamo a chiamarlo così per semplificare, ma quel che sta prendendo forma è un nuovo lungomare più gli accessi alla spiaggia. Che resta tale e quale, almeno per ora. Anche ieri si è lavorato duro perché il lungomare non è certo pronto a dare il benvenuto a un’estate che dovrà invece mettere rapidamente il turbo per cercare di recuperare i tanti mesi “morti” che ci ha regalato il coronavirus. “Siamo in ottobre o a giugno? Chi ci capisce qualcosa è bravo”, dice un albergatore di vecchia data che passa in bicicletta sul marciapiede transennato. Perché un cantiere in quello stato a Rimini sarebbe comprensibile a stagione ultimata e non adesso. Capirci qualcosa in effetti non è facile. A partire dalle scritte che sbarrano la strada subito usciti dalla rotatoria Fellini ancora intonsa (mentre dovrebbe diventare un parcheggio a raso): si legge “Parco del mare-Sea Wellness Park” e poi “Qui inizia il lungomare più bello del mondo”. Secondo lo stile di un marketing politico al quale i messaggi del sindaco ci hanno ormai abituati. Ma l’unico dato certo è il disegno che indica i punti cardinali. Sul resto si vedrà. Se poi si aggiungono i tantissimi alberghi ancora chiusi, il ritorno alla “normalità” appare alquanto anormale. Dal prossimo weekend, con le regioni “comunicanti”, in teoria Rimini potrebbe cominciare le danze. Ma ruspe e operai indaffarati saranno ancora, chissà per quanto, la “cartolina” di Marina centro.

Il termine per l’ultimazione dei lavori è stato spostato in avanti per ora di poco più di un mese: dal 22 maggio al 1° luglio. Il cantiere non è stato mai sospeso causa covid, come spiegava l’amministrazione comunale il 27 aprile: “sono diversi i cantieri del Comune di Rimini che si sono avviati già da questa mattina o che si avvieranno a breve, che si affiancano a quelli che anche con le misure emergenziali hanno continuato ad operare per la propria caratteristica d’opera pubblica essenziale come il Parco del Mare, sia su tutti e quattro i tratti a nord sia sul tratto 1 e 8, Tintori e Spadazzi, a sud…”

Nell’ultimo consiglio comunale l’assessore Jamil Sadegholvaad rispondendo alla interrogazione del consigliere della Lega Matteo Zoccarato che ha chiesto conto dello slittamento dei tempi, ha detto che a Marina centro e nel tratto 8 del parco del mare, “si sta posando il legno, quindi la pavimentazione”. Su questo punto abbiamo chiesto chiarimenti più specifici al Comune, che ci risponde così: “Nel periodo di lockdown i materiali che non sono pervenuti secondo il programma di contratto sono il legno, le sedute architettoniche, gli arredi e i pali della pubblica illuminazione. In particolare la ritardata fornitura del legno ha causato l’impossibilità di anticipare alcune lavorazioni”. Ieri (quando sono state scattate le fotografie che pubblichiamo) un po’ di legno posato c’era, ma tranne il tratto più vicino a piazzale Kennedy, dove i lavori sembrano in stato più avanzato, per il resto c’è ancora parecchio da pedalare prima di arrivare al pavimento, alle sedute e alla illuminazione.

Sempre l’assessore ha assicurato che tra la “fine giugno e i primi di luglio sarà completamente finito, con aiuole, panchine, illuminazione e pavimentazione in legno. Abbiamo avuto due mesi di chiusura e le imprese che devono fornire i materiali hanno riaperto il 4 maggio, c’è stato lo tsunami del covid19”.

Per ora colpiscono le grosse montagne di sabbia che creano un dislivello notevole fra l’arenile e il lungomare. La repentina decisione di innalzarlo è motivata con la mitigazione del rischio idraulico.

Il consigliere di Fratelli d’Italia, Gioenzo Renzi, sostiene da tempo che in ballo c’è altro, “la vista del mare e della spiaggia”, anche perché “un apposito studio idraulico ha valutato il rischio mareggiate assai remoto, con tempi di ritorno maggiori di 100 anni”. Comunque si tratta di un cambio di rotta totale rispetto ai precedenti progetti (vedi il famoso rendering in piazza Cavour), nei quali il lungomare si collocava a quota zero. Ma non è l’unica modifica in corsa (i parcheggi sotterranei si sono persi per strada).

Come saranno gli accessi al mare

Torniamo agli accessi all’arenile. Il progetto esecutivo è stato approvato dalla giunta il 26 maggio. Aumenta la larghezza, “non inferiore a 4 metri” (circa 1 metro in più rispetto allo stato di fatto). Il lungomare viene raccordato all’arenile (ma si parla comunque di interventi transitori in vista della ristrutturazione degli stabilimenti). Gradinate e rampe saranno in legno, per valicare il “cordone dunoso” (di 6-8 metri) che unisce lungomare e spiaggia e che non è ben chiaro come possa comportarsi in presenza di vento forte. In questo spazio è previsto anche del verde. “Tutti gli stabilimenti dovranno realizzare opere di adeguamento per conformarsi alle linee di indirizzo progettuale non per passi successi ma in maniera tempestiva e permanente, spostando le aree di sosta delle bici, i campi da gioco e la raccolta dei rifiuti che dovranno essere allontanate dagli accessi in modo da lasciare lo spazio necessario all’impianto dell’apparato dunale, la cui profondità media non supera i 10 mt”.

Chi paga? I lavori supplementari per ricavare gli accessi al mare ammontano a complessivi 400mila euro. Di questi, 210.214 sono a carico del Comune di Rimini e i restanti 189.785 euro (opere per la realizzazione dell’apparato dunale) in quota ai concessionari demaniali marittimi. Con loro l’amministrazione ha sottoscritto dei pre-accordi. “Il recupero di tali spese avverrà in 13 annualità, a decorrere dal 2020 e, pertanto, fino all’anno 2032″. I concessionari pagheranno in 13 anni. Il collegio dei revisori dei conti il 25 maggio ha espresso il proprio parere sugli accessi al mare: “Prende atto delle motivazioni fornite dall’Ente in ordine alla convenienza dello stesso rispetto al valore della SICUREZZA”. Fine.

In piazzale Kennedy il Belvedere è stato parzialmente aperto lo scorso luglio. Ma manca ancora un “pezzo” molto importante per porre la parola fine. Anche in questo caso non sembra che i tempi possano essere velocissimi. Hotel e attività della zona pagano lo scotto. Pesante.

Le notizie circolate in aprile davano per ultimati i lavori a metà giugno, cioè fra meno di due settimane. Sarebbe un miracolo. Dallo specchio acqueo antistante arrivano forti rumori. E’ il cantiere galleggiante, quello delle condotte sottomarine. Ancora in funzione.

E chi fa turismo in questa zona come può programmare l’avvio di quel che resta della stagione? E’ un bel terno al lotto. “Almeno il Comune renda pubblico da subito un cronoprogramma relativo a questi cantieri, preciso ed accurato, al fine di permettere di capire all’utenza come comportarsi e agli imprenditori di salvare il salvabile”, chiede Matteo Zoccarato.

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