Difficile che quanto portato a galla dall'ex assessore ai lavori pubblici potesse scivolare via come acqua fresca. Il segretario generale, che non si era perso l'audizione di Roberto Biagini in commissione, annuncia delle misure, in vigore dal 15 aprile, per monitorare chi entra ed esce, e per quale ragione, dagli uffici comunali di via Rosaspina, che d'ora in poi avranno un unico accesso per gli esterni, quello al civico 21.
E’ un provvedimento del segretario generale del comune di Rimini, Luca Uguccioni, in attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione e per la trasparenza. Ma è chiaro che a sollecitarlo è stato quanto portato a galla dall’ex assessore ai Lavori pubblici Roberto Biagini col suo esposto alla procura della Repubblica, e non a caso proprio lui fu ascoltato nella commissione consiliare di controllo e garanzia il 18 marzo scorso, una seduta alla quale non mancò lo stesso segretario generale e che si addentrò nei meandri di Tecnopolo e Acquarena.
Il tema è quello della “regolazione dell’accesso alla sede comunale di via Rosaspina”. Il segretario generale ritiene “indispensabile attivare ulteriori misure in ordine al rapporto con soggetti esterni nonché il monitoraggio di indicatori sintomatici di possibili accorsi collusivi”. Perché la vicenda del “faccendiere” che entrava e usciva con molta facilità dagli uffici di via Rosaspina ha lasciato il segno e la macchina amministrativa corre ai ripari, mentre il sindaco per il momento non ha commentato in nessun modo quei gravi fatti.
Il segretario comunale si concentra sulle “misure volte alla disciplina e al controllo degli accessi alla sede comunale”, precisando questi aspetti: ci sarà un “registro degli accessi” sotto la responsabilità del servizio portineria, che conterrà nome, cognome e documento d’identità, data e ora di entrata e uscita, oltre all’ufficio visitato, dei soggetti esterni che accedono in via Rosaspina. I visitatori saranno dotati di un modulo in cui verranno riportati i loro dati personali, l’ufficio di destinazione e la ragione della visita, che dovrà essere consegnato al personale che riceve il visitatore affinché vi annoti il motivo della visita e l’orario di conclusione dell’incontro, e che sarà riconsegnato al visitatore, il quale a sua volta lo lascerà alla portineria al momento di abbandonare lo stabile. Qualora il colloquio si concluda dopo il termine del servizio di portineria, il personale dovrà accompagnare il visitatore all’uscita.
Questa procedura porta con sé un’altra novità: sarà chiusa agli esterni l’entrata al civico 7 e aperta solo quella al numero 21.
Tutte misure che entrano in funzione da lunedì 15 aprile, ma sin d’ora il segretario generale fa sapere alla struttura che “per il medio periodo, con la collaborazione della U.O. Sistema Informativo, si sta valutando la possibilità di installare puntuali sistemi di controllo degli accessi e di identificazione automatica delle presenze, limitando e monitorando così il flusso degli accessi all’interno della struttura”.
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