Il Piano del Verde diventa realtà: focus su isole di calore rischio idraulico

Il Piano del Verde diventa realtà: focus su isole di calore rischio idraulico

Approvata dalla Giunta la proposta di una strategia in undici punti per migliorare la qualità di vita della città. Una nuova e ulteriore pianificazione che, come il Piano dell'Arenile, arriva però prima del PUG-Piano Urbanistico Generale, appena presentato solo in Commissione III

“Una strategia in undici punti per migliorare la qualità di vita dei cittadini attraverso la pianificazione e la gestione del patrimonio naturale”. Così viene annunciato dal Comune il Piano del Verde di Rimini, il nuovo strumento strategico che nasce con l’obiettivo di fornire le direttrici nel medio-lungo periodo per la valorizzazione e lo sviluppo del verde urbano e quindi indirizzare investimenti in opere e interventi. “Una visione che, partendo da un’analisi complessiva e sistemica del verde pubblico e privato, si propone di guidare la città nel coniugare la cura dei luoghi, degli ecosistemi e delle persone”. Una ulteriore pianificazione, dunque, che arriva prima del PUG (che è appena stato presentato in Commissione III), così come avevano fatto con il Piano dell’Arenile. La domanda sorge spontanea: il PUG dovrà quindi muoversi tra i “paletti” già fissati dagli altri piani o potrà essere libero e “rivoluzionario” come invece ci si poteva attendere?
Detto ciò, anche il Piano del Verde avrà un suo impatto sulle scelte della città, sia per quanto riguarda il pubblico che, ovviamente, il privato. Anche perché “tra gli aspetti maggiormente innovativi del Piano, la valutazione dell’importanza anche del verde privato oltre che del verde pubblico per il benessere collettivo, a fronte di un rapporto che vede un 60% di verde privato sul totale del verde in città e l’inserimento nell’analisi del “valore economico del verde”, cioè del valore complessivo nelle sue molteplici declinazioni, non solo strettamente finanziarie”, spiegano sempre dal Comune di Rimini.
Nel merito, se “l’obiettivo principe” del Piano è “l’individuazione di soluzioni naturali e benefici ecosistemici per la mitigazione dell’isola di calore e il contenimento del rischio idraulico”, vien da sè che “tra le principali azioni c’è la desigillazione, cioè la rimozione di superfici artificiali impermeabili, come asfalto o cemento, da aree urbane (strade, parcheggi, marciapiedi, piazze), per ripristinare il suolo naturale o sostituirlo con materiali permeabili. Questa pratica, già adottata dall’Amministrazione Comunale nella realizzazione delle recenti opere pubbliche, ha lo scopo di aumentare la capacità del terreno di assorbire l’acqua piovana, migliorare la gestione del deflusso urbano, ridurre il rischio di allagamenti e quindi a rigenerare l’ecosistema urbano, abbassando la temperatura delle città (effetto “isola di calore”) e migliorando la qualità dell’aria”.
La proposta del Piano del Verde di Rimini, affidato dal Comune di Rimini ad Anthea, è stata approvata dalla Giunta comunale nell’ultima seduta, avviandosi quindi alla parte conclusiva e decisiva del suo iter, con la discussione e l’approvazione da parte del Consiglio Comunale.  Una volta approvato, il Piano del Verde verrà pubblicato e reso noto ai sensi di legge e diventerà il documento di riferimento per la gestione e lo sviluppo degli spazi verdi del Comune di Rimini.
Come detto, ci sono “11 punti fondamentali, che integrano ambiente, salute, partecipazione e innovazione”. “Attraverso interventi mirati, come la creazione di rifugi climatici, la rinaturalizzazione del suolo (rain gardens, tetti verdi, pavimentazioni drenanti) e l’ampliamento delle aree verdi accessibili e attrezzati in ogni quartiere, il Piano promuove un modello urbano sostenibile e accogliente. Il Piano valorizza il patrimonio arboreo esistente e promuove la creazione di foreste urbane resilienti e la connessione di parchi, boschi urbani e periurbani, corridoi ecologici e parchi fluviali, per creare una rete verde e blu interconnessa. L’agricoltura urbana e le pratiche innovative, come gli orti condivisi e l’agrivoltaico, contribuiscono a creare nuovi spazi produttivi e partecipati, mentre la tecnologia e il monitoraggio digitale permettono una gestione più efficiente e trasparente del patrimonio verde”.
Ovviamente serviranno anche risorse: “Per sostenere le azioni previste”, spiegano infatti dal Comune, “il Piano promuove strumenti finanziari innovativi, come il crowdfunding civico e i green bond, destinati a finanziare la forestazione e la cura degli spazi verdi. Tutte le azioni sono pensate in un’ottica di integrazione con le politiche urbanistiche, ambientali e sociali del Comune per costruire una città più connessa, vivibile e orientata al futuro”.

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