Il volto “punitivo” del potere: via Ducale deve ricorrere alla giustizia

Il volto “punitivo” del potere: via Ducale deve ricorrere alla giustizia

Dialogo zero, anche se di mezzo c'è la salute dei residenti del Rione Clodio. L'amministrazione comunale con loro ha interrotto le comunicazioni e nonostante le promesse continua a dirottare il traffico in questa parte del centro storico anziché allontanarlo. Ora parleranno le carte bollate.

Tanto tuonò che piovve. La storia è nota. I residenti del Rione Clodio da anni vivono nell’inferno del traffico dirottato nella piccola via Ducale e ne fanno le spese dal punto di vista della salute. Le automobili, e qui ne transitano 12/15 mila al giorno, sono una delle maggiori fonti di inquinanti atmosferici e sempre più studi mettono in relazione queste “polveri” con «ictus, infarti, tumori, malattie respiratorie» (qui, qui e qui).
Ne è consapevole anche l’amministrazione che nella relazione al Piano di Classificazione Acustica del comune di Rimini, anno 2016, pur trattando solo degli effetti del rumore, scriveva che «provoca disturbi del sonno che possono determinare malumore, stanchezza, mal di testa e ansia; può avere effetti extrauditivi quali stress fisiologico e, addirittura, reazioni cardiovascolari; causa sicuramente disturbi della comunicazione e di carattere generale quali fastidio generalizzato e insofferenza».
Visto che a palazzo Garampi non ricevono nemmeno i residenti di via Ducale (nonostante le dichiarazioni di Jamil Sadegholvaad in campagna elettorale: «le nostre porte saranno sempre aperte ai cittadini, nell’ottica di ascolto e attenzione») e continuano imperterriti a “punirli” con una viabilità che ha creato un’isola felice nel Borgo San Giuliano scaricando su altri le conseguenze, per i “bastonati” non è rimasto che ricorrere alla legge. Lo hanno annunciate questa mattina in una conferenza stampa: «La maggior parte dei residenti del Rione Clodio non ha mai dovuto intraprendere azioni legali. Oggi ci troviamo nella spiacevole situazione di dover iniziare un contenzioso contro il Comune per difendere il diritto alla salute. È l’ultima cosa che in vita nostra ci saremmo aspettati di fare. Il Comune dovrebbe avere fra le sue principali finalità la tutela dei cittadini che amministra».
Non l’hanno certo cercata questa “guerra”: «In questi ormai tre anni di rapporti con l’Amministrazione Comunale abbiamo tenuto un atteggiamento “laico”, fiduciosi che, dopotutto, la viabilità di attraversamento del nostro Rione fosse temporanea, come peraltro ci veniva assicurato di volta in volta dagli assessori e come dimostrano anche i diversi comunicati stampa emanati dal Comune e scaricabili dal sito. Alla fine, non è andata così, tutte le affermazioni degli amministratori, precedenti ed attuali, si sono rivelate solo degli espedienti per rimandare la soluzione alla viabilità (con progetti rimangiati in corso d’opera e alternative mai predisposte) per arrivare ad oggi con il Rione Clodio quale soluzione definitiva per l’attraversamento monte-mare. Il Sindaco Sadegholvaad, che nel maggio 2021 ci aveva incontrato come Assessore confermando allora, con tanto di slide, il senso unico mare/monte su via Circonvallazione Occidentale, oggi ritiene che il traffico di attraversamento del Rione Clodio sia un effetto collaterale necessario per garantire la viabilità cittadina. Questa affermazione incredibile rivela la sua sensibilità nei nostri confronti, non tenendo conto che gli “effetti collaterali” di questa scelta impattano sulla salute e sulla sicurezza dei residenti che sono costretti a subire inquinamento acustico, da polveri sottili e pericoli quotidiani di incolumità derivanti dal flusso continuo di auto e moto che rasenta le case (che sono sfornite di marciapiedi e spesso di fittoni protettivi). Come Comitato Residenti Rione Clodio Rimini abbiamo chiesto più volte un incontro con il Sindaco che però si è sempre negato e che, da ultimo, ha risposto: “cosa vi ricevo a fare, tanto io non cambio idea”».
Non restava altro da fare, quindi, che appellarsi ai giudici. «Per tutti questi motivi abbiamo deciso di procedere per vie legali e abbiamo nominato lo Studio Legale dell’Avv. Luigino Biagini per portare avanti la causa, nonché la società Norumore Srl di Forlì per effettuare le rilevazioni sull’inquinamento acustico e dell’aria necessarie per sostenere il giudizio che intendiamo avviare».
Il comitato ha dalla sua molte frecce da scoccare, a partire dalla rilevazione di Arpae che si concludeva in modo chiaro: «uno degli interventi ipotizzabili per mitigare il rumore prodotto dal traffico e assicurare il rispetto dei limiti previsti dalla normativa anche per questi ricettori più esposti, è la riduzione del numero di veicoli in transito, che nel caso specifico dovrebbe essere ridotta a circa la metà». Ma anziché metterla in pratica, l’amministrazione comunale per voce dell’assessore alla mobilità Roberta Frisoni, ha criticato Arpae per essersi spinta troppo avanti.
«Il Comune avendo in mano questa relazione dallo scorso 6/12/21, dapprima ha evitato di consegnarcela e, da quello che ci è apparso, ora non intende applicarla per volontà del Sindaco. Come Comitato, per poter visionare i dati di Arpae siamo stati costretti a procedere con una richiesta di accesso agli atti, altrimenti saremmo ancora all’oscuro degli esiti. Questo non ci sembra un comportamento conforme agli obblighi di trasparenza che gli Enti pubblici sono tenuti ad osservare», ha spiegato questa mattina il comitato.
«Come ulteriore conferma delle contraddizioni dei nostri Amministratori alleghiamo la risposta di un Dirigente del Comune ad una lettera di un residente inviata a gennaio 2020, con la quale quest’ultimo segnalava come le modifiche alla circolazione avessero creato situazioni di estremo degrado ambientale per il Rione Clodio e poneva al Sindaco alcuni quesiti in merito al rispetto di norme e procedure.
Leggendo la risposta ci si rende conto che il Comune ha operato in modo contrario rispetto al Pums, portando il traffico di attraversamento in centro storico anziché allontanarlo. Emerge poi chiaramente la consapevolezza del Comune in relazione all’inquinamento da polveri sottili e da rumore, tant’è che il Dirigente confermava che la soluzione a questi disagi sarebbe avvenuta con l’istituzione del senso unico mare/monte su via Circonvallazione Occidentale che avrebbe eliminato o comunque ridotto ampiamente il flusso sul Rione Clodio». Ora parleranno le carte bollate.

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