Intitolazioni: Ezra Pound verso la rabilitazione, mentre resiste il muro di Bettino

Intitolazioni: Ezra Pound verso la rabilitazione, mentre resiste il muro di Bettino

Dopo lunga insistenza Gioenzo Renzi ha fatto breccia nell'amministrazione Gnassi: semaforo verde (quasi) per l'intitolazione del Campone di Castel Sismondo al poeta. Invece la richiesta di Erbetta per una via o altro luogo pubblico al leader socialista è stata accolta con freddezza. In lista d'attesa c'è anche Spadolini e la preferenza è accordata alle donne.

Dopo quattro anni di insistenza, Gioenzo Renzi è arrivato ad un passo dal risultato: intitolare un luogo della città ad Ezra Pound. L’esponente di Fratelli d’Italia chiede che a fregiarsi del nome del grandissimo poeta possa essere il riqualificato Campone di Castel Sismondo. Ieri in consiglio comunale ha ribadito la sua richiesta e, udite udite, prima l’assessore Montini e poi anche il sindaco, hanno finalmente aperto le porte della città, bontà loro, all’autore dei Cantos, da sempre ignorato dalle amministrazioni locali di sinistra. Eppure, come è stato scritto, se Rimini esiste per la letteratura occidentale del Novecento è grazie a Ezra Pound.
Morale, a palazzo Garampi si accorgono che Ezra Pound ha “importanti connessioni storiche con la nostra città”, così l’assessore Montini, e dunque semaforo verde: la proposta di Renzi approderà nella prossima commissione toponomastica, “primo step che si segue per la intitolazione di aree di circolazione e piazze”. Nel 2015 l’allora assessore Imola rispose a Renzi che si aspettava la riqualificazione dell’area attorno al Castello, ha ricordato Montini.
“Bene la commissione per la toponomastica ma poi è la giunta che decide, avrei piacere di conoscere cosa intenda fare al riguardo”, ha replicato Renzi alla inaspettata apertura. “Sarebbe un atto di intelligenza e di riconoscenza verso questo poeta e un valore aggiunto per Rimini. Signor sindaco, confido su di lei perché qui se non decide lei andiamo avanti ancora per altri cinque anni e io faccio tempo ad andare in pensione o a passare a miglior vita”.
E il signor sindaco in tutt’altro contesto, cioè la termine del suo intervento sull’affaire Tecnopolo-Acquarena, ha raccolto: “la proposta di Renzi credo debba essere presa in considerazione nell’ambito del progetto di riqualificazione, che riguarda anche la memoria storica e che ha già visto una piazza intitolata a Francesca da Rimini“.

Invece Mario Erbetta punta sempre alla intitolazione di una via, una piazza o una rotonda, ma ad altra figura: Bettino Craxi, “uno dei più grandi statisti italiani”. Tema approdato anch’esso nel consiglio comunale di ieri. Per caldeggiare l’operazione, Erbetta ha anche aperto su Craxi l’ombrello protettivo dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale dichiarò che la figura di Bettino non può essere sacrificata solo al tema delle sue responsabilità sanzionate per via giudiziaria, ma va considerato a tutti gli effetti leader politico e uomo di governo. “Nel bene o nel male Craxi ha segnato la storia italiana e il tema dell’Italia al centro delle politiche del Mediterraneo ritorna ad essere quanto mai attuale”, ha chiosato l’esponente di Rinascita civica. Quindi coraggio, in una “logica di riconciliazione”, riconoscendo “l’importanza della figura di Craxi nella storia della Repubblica italiana”, ma anche di riconciliazione con la storia del Psi, i cui sindaci hanno governato Rimini dall’83 al 90 (Massimo Conti) e poi fino all’aprile del 92 (Marco Moretti). “Ad oggi 46 comuni gli hanno intitolato una strada o una piazza, e il 29 gennaio 2020 ci sarà il ventennale della morte di Craxi”. Insomma, approfittiamo dell’anniversario. Il sindaco stavolta non ha raccolto e l’assessore è stata un po’ freddina: “Inseriremo anche questa richiesta nell’elenco di quelle da valutare”, chiarendo subito che “ce ne sono davvero numerose (anche quella in favore di Giovanni Spadolini) a fronte di poche aree da intitolare. Le anticipo, non per mettere le mani avanti ma per essere franca e sincera, che la commissione toponomastica sta seguendo anche alcune linee prioritarie che sono quelle di favorire, quando è possibile, l’intitolazione a donne e la connessione con i luoghi della città o con l’identità dei luoghi”. La connessione con la città di Rimini Craxi ce l’ha eccome (potrebbe illustrarla in tutti i suoi risvolti Sergio Pizzolante alla giunta in carica), ma forse il muro di Bettino non è ancora crollato a palazzo Garampi.
Ah, dimenticavamo: il Campone intitolato a Pound è davvero il minimo sindacale. Gioenzo Renzi ed altri in passato hanno reclamato giustamente per il poeta qualcosina di più: ad esempio la costituzione del Centro Studi Ezra Pound. Ma per questo probabilmente dovranno passare ancora molti anni.

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