La polizia di Stato ha finalmente una sede degna di questo nome

La polizia di Stato ha finalmente una sede degna di questo nome

La soddisfazione dei parlamentari della Lega, Jacopo Morrone ed Elena Raffaelli, che hanno spinto per il risultato, quando l'amministrazione comunale contestava la scelta. Secondo il patto per la sicurezza piazzale Bornaccini avrebbe dovuto ospitare l'ufficio immigrazione dal febbraio del 2018.

Ritardi troppi, ma finalmente la polizia di Stato può disporre di una sede adeguata e non più di quella assai «problematica» di corso d’Augusto.
Cantano vittoria i parlamentari della Lega Jacopo Morrone e Elena Raffaelli perché «dopo tutti i polveroni sollevati dal sindaco Andrea Gnassi e dal Pd e gli ostacoli strumentali frapposti dall’amministrazione riminese al trasferimento inderogabile della Questura nella nuova sede di piazzale Bornaccini, oggi possiamo finalmente mettere la parola fine a questa vicenda».
«Con gli ultimi traslochi», aggiungono, «sono stati definitivamente svuotati i vecchi e inadeguati uffici della Questura, mentre la nuova sede, decorosa e consona alle esigenze e alle necessità della Polizia, è finalmente operativa al cento per cento».
La ragione della soddisfazione è presto detta: «La Lega ha fortemente voluto e appoggiato questo progetto, l’unica soluzione percorribile in tempi ragionevolmente brevi per dare una sistemazione dignitosa alle Forze dell’Ordine e più sicurezza alla città. Vederne la realizzazione concreta non può che sostenere la giustezza delle nostre previsioni e della nostra attività». Con un ringraziamento finale «all’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini e al Sottosegretario Nicola Molteni che nei mesi di Governo hanno fortemente voluto la realizzazione di questo progetto che, seppure transitorioha ridato una sede adeguata al Corpo della Polizia di Stato di Rimini».
Di questa storia ce ne siamo occupati più volte, sia quando i sindacai di polizia minacciarono di scendere in piazza per la «soluzione ponte» di piazzale Bornaccini, sia quando l’assessore alla sicurezza Jamil Sadegholvaad in consiglio comunale rilasciava dichiarazioni stizzite, e ancora prima quando ricostruivamo le lungaggini che portarono a liberare la sede, precedentemente occupata dal Centro per l’impiego. Secondo le promesse contenute nel Patto per la sicurezza la «sistemazione transitoria» di piazzale Bornaccini avrebbe dovuta essere pronta per il 28 febbraio 2018 per «trovare sistemazione all’Ufficio Immigrazione della Questura, al fine di scongiurare disservizi e garantire la continuità delle attività».
Il Comune di Rimini ha speso 700mila euro per il trasloco del Centro per l’impiego. Non sono mancate nemmeno le accese polemiche del sindaco nei confronti di Prefettura, Questura e Ministero dell’Interno. E da ultimo va segnalata la guerra di carte bollate fra Comune e società Diegaro di Cesena, proprietaria della palazzina di piazzale Bornaccini, alla quale palazzo Garampi chiede un salato «contributo di costruzione». Il primo round al Tar è finito a favore del Comune e il secondo è atteso davanti al Consiglio di Stato. Resta infine del tutto avvolto nelle nebbie il destino della “Nuova Questura” di via Bassi come sede definitiva della cittadella della sicurezza, che pare ormai soppiantata dalla ex Caserma Giulio Cesare.

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