Sforati ancora una volta i termini per il trasferimento degli uffici della polizia in piazzale Bornaccini

Sforati ancora una volta i termini per il trasferimento degli uffici della polizia in piazzale Bornaccini

"Posso annunciarvi che ci sono tutte le condizioni affinché l’Ufficio Immigrazione venga trasferito in piazzale Bornaccini entro il mese di maggio 2018”. Così aveva assicurato il sindaco di Rimini incontrando i sindacati di polizia lo scorso marzo. Ma il Centro per l'impiego è ancora lì, in attesa che terminino i lavori a palazzo Palloni. Potranno spostarsi solo fra luglio e agosto. E chi si occupa della nostra sicurezza deve aspettare. Il patto per la sicurezza li dava in piazzale Bornaccini da febbraio. Campa cavallo.

“Dopo le verifiche fatte in questi giorni, posso annunciarvi che ci sono tutte le condizioni affinché l’Ufficio Immigrazione venga trasferito in piazzale Bornaccini entro il mese di maggio 2018”. Così parlò il sindaco di Rimini il 14 marzo scorso dopo avere incontrato i rappresentanti locali dei sindacati di Polizia. Ma ci vorrebbe un miracolo, di quelli grossi, per rendere possibile quel che il sindaco prometteva. Molto più probabilmente se ne riparlerà in agosto.

“Tre dei sei piani sono già completamente vuoti”, disse Gnassi circa due mesi fa, “già disponibili per gli eventuali lavori di approntamento all’utilizzo previsto”, ovvero per ospitare la polizia di Stato in attesa che diventi utilizzabile la nuova questura. Ma i sindacati di polizia chiarirono che risultava impensabile iniziare i necessari lavori di adeguamento in presenza del Centro per l’impiego. Il quale è ancora lì, al piano terra di piazzale Bornaccini, e attende fiducioso che la sua nuova “casa”, palazzo Palloni, diventi agibile. Qui i lavori sono iniziati ai primi di aprile, ma in ballo ci sono due tipi di opere: demolizioni, ripristini interni e opere edili per un importo di meno di 40 mila euro, praticamente ultimati, oltre il ben più impegnativo progetto per la parte edile e impiantistica, che supera i 700 mila euro di spesa e per il quale l’ASP Valloni Marecchia si è affidata ad Acer, l’Azienda Casa Emilia Romagna della provincia di Rimini.

Difficile ottenere risposte sui tempi reali necessari per questo secondo e più oneroso intervento, ma si parla di 60 giorni dalla gara e dunque dovrebbero terminare in piena estate. Fra metà luglio e agosto il Centro per l’impiego potrebbe traslocare nel palazzo Palloni, e solo a quel punto la polizia di Stato potrebbe prendere effettivo possesso della palazzina di piazzale Bornaccini per preparare il trasferimento dell’ufficio immigrazione e via via anche del resto.

C’è già l’accordo invece per il canone di locazione che sarà corrisposto all’Asp Valloni (che così potrà quasi ripianare l’entrata che gli era venuta a mancare dopo la partenza del liceo pedagogico Valgimigli, che portava alle casse del Valloni circa 150 mila euro l’anno). Sul sito della azienda di servizi alla persona si trova l’approvazione, avvenuta il 14 aprile, dello “schema contratto di locazione con il Comune di Rimini di porzione del fabbricato denominato Palazzo Palloni per essere adibito ad uso uffici dell’Agenzia Regionale per il lavoro”. Il contratto avrà una durata di sei anni e il canone annuale sarà di 112 euro. Ora però bisogna finire i lavori.

Il patto per la sicurezza prevedeva che la sede di piazzale Bornaccini fosse liberata per la polizia di Stato entro il 28 febbraio. All’articolo 16 del patto si legge: “Nelle more della definitiva realizzazione di tale sede, considerata l’attuale difficile sistemazione logistica della Questura di Rimini, è individuata una sistemazione transitoria da realizzarsi nei locali siti in Piazzale Alessandro Bornaccini, presso i quali dovrà trovare sistemazione, già entro il 28 febbraio 2018, l’Ufficio Immigrazione della Questura, al fine di scongiurare disservizi e garantire la continuità delle attività”.
Lo sforamento aveva provocato la protesta dei sindacati di polizia, che avevano anche chiesto e ottenuto un incontro col sindaco “per comprendere quali motivazioni hanno vanificato gli intenti promossi all’interno del ‘patto’”, visto che “dopo quasi 20 anni di mancate promesse”, il trasloco da via Bonsi a piazzale Bornaccini “era atteso da tutti gli operatori per avere finalmente uffici decorosi e sicuri, inoltre dagli utenti una fruizione più agevole da parte delle fasce deboli, nonché una più consona gestione delle attività nel rispetto degli operatori e degli utenti”. Dovranno attendere ancora. Nonostante l’obiettivo fosse quello di scongiurare disservizi e garantire la continuità delle attività.

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