Nuovi parcheggi (inutilizzati): un deserto, mancano solo palme e cammelli

Nuovi parcheggi (inutilizzati): un deserto, mancano solo palme e cammelli

L'area di sosta tra via Giuliani e via Fada non sembra utilizzata e di mezzi di trasporto "elettrici" non c'è traccia. E quella dell'ex questura?

Visto l’enfatico lancio mediatico dei parcheggi di Via Giuliani ed ex Questura, e i relativi presunti dati di utilità e utilizzo che si leggono quasi quotidianamente, come al solito abbiamo voluto capire qualcosa di più. E se nel primo caso trattasi di un dono temporaneo di un privato (qui), in soccorso di un’amministrazione incapace di prevedere le ovvie conseguenze derivanti dalla cancellazione di centinaia di parcheggi nella zona della marina; il secondo è stato pagato con i soldi dei cittadini. Ma, in sostanza, tutto ciò funziona veramente?
Partiamo dal sito istituzionale del Comune (qui). Si annuncia l’apertura del parcheggio già dal primo corrente luglio e, tra le altre cose, si legge che ciò avviene «con l’obiettivo di attivare e sperimentare nuove soluzioni di accessibilità alla zona a mare».

Mentre altrove situazioni del genere si chiamano pacchiani e madornali errori, o improvvisati tentativi del momento, nel lessico riminese la parola assume il significato di sperimentazione. Una città afflitta da esperimenti quindi, nelle mani di sperimentatori più che amministratori.
Poi le istruzioni per muoversi da lì e per raggiungere la marina grazie a tutta una serie di servizi, dei quali però non si dice che terminano alle ore 21 serali per quanto riguarda lo Shuttle, pezzo forte del “progetto” (qui), e alle ore 19 per il trenino di rinforzo di fine settimana (sic!). Perché omettere un aspetto così importante? Quindi coloro che desiderano cenare o passare una serata nella marina, possono sempre tornare in monopattino o con altri improbabili mezzi. E se a ciò si aggiunge anche la distanza dai siti di Piazza Tripoli o Benedetto Croce di oltre 1500 metri, da farsi di notte nella bolgia del traffico di quella zona, e che poi non tutti si fermano in quei punti di arrivo … beh, auguri!
Belle però le idilliache immagini che ritraggono i mezzi gratuiti – ma a carico dei contribuenti – e a pagamento, fra questi ultimi fanno da protagonisti gli amati monopattini e le biciclette elettriche, che formano un’amena scenografia per far dimenticare il vero problema legato alla difficoltà di raggiungere la marina.

Il parcheggio di via Giuliani… inutilizzato.

Presi quindi dal “grande entusiasmo” irrorato a profusione, ci siamo recati a toccare con mano la meravigliosa soluzione che ha sopperito la vaporizzazione di centinaia di parcheggi, che potevano invece comodamente, e senza danno alcuno, essere collocati sotto il cosiddetto parco del mare, anche per renderlo più accessibile e fruibile. Soprattutto perché il momento è significativo; siamo a metà estate, in un periodo di potenziale ottimo afflusso turistico verso la marina. Ed ecco il risultato.

Vuoto, deserto, in cui neppure si palesano le stazioni di bici elettriche e monopattini, che invece comparivano nell’ammiccante predetto sito garampiano, e di cui l’inutilizzazione viene pure confermata da chi per vari motivi passa dinnanzi quel sito quotidianamente.
Tornando indietro poi abbiamo anche visitato l’altro parcheggio dell’ex Questura. Qui siamo andati meglio, perché si è materializzata … una sola auto presente, ma per il resto la stessa sorte caratterizzata da una radura brulla.

Poi un cartello all’ingresso recita che non solo il parcheggio è custodito, chissà da chi con tanto di guardiola chiusa e senza custodia ovviamente, ma anche che è riservato solo agli abbonati (!); quindi, in questo caso, niente gratuità com’era invece sbandierata. Il tutto per la modica dichiarata spesa di 220.000 euro. Per cui “AAA Abbonati cercasi”, … disperatamente; abbonatevi riminesi per amor di città, tanto per contribuire al recupero di almeno parte dei denari spesi!

Ecco quindi il frutto di un altro esperimento, così dichiarato dagli autori, di cui non era difficile pronosticarne il risultato anche in assenza un diploma tecnico, non dico di una laurea, sarebbe troppo.
Recandoci poi verso la marina, sempre lo stesso caos di viabilità e di parcheggio di cui è ormai inutile mostrarne le immagini perché ritraggono sempre quella situazione ormai consueta e ripetitiva.
Strana logica nostrana quella di chiudere i parcheggi che servono – leggi ex Sartini – (qui) ed aprire quelli inutili.
Tornando poi alla predetta scenografia, per le foto di rito sarebbe stato opportuno vedere anche delle auto parcheggiate, magari noleggiate in copiosa quantità per l’occasione, tanto per cercare di convincere della validità dell’idea; invece neppure quelle.

Sono ingrati questi riminesi, perché mentre in altre città ci sono solo semplici amministratori, qui sono pure sperimentatori ed urbanisti; un valore aggiunto però evidentemente difficile da comprendere.
Ma “mi domando e dico”: a chi vengono in mente queste idee e pure quelle che attengono alle prossime “sperimentazioni” che ci attendono?
Il riferimento va alla rotatoria Bigno, dopo avere di recente speso i denari per l’attuale sistemazione, al sottopasso pedonale in via Roma a fianco dell’orribile e tetro cavalcavia pedonale di era gnassiana, ed altre fantasie del momento, bocciate già da qualche voce proveniente dall’interno del partito stesso che esprime l’attuale governo. Senza tenere conto dell’apoteosi della maldestrezza che riguarda l’alternativa alla chiusura del Ponte Tiberio.
In anni passati le sperimentazioni avvenivano grazie all’utilizzo del “Piccolo chimico”, ve lo ricordate? Oggi quel giuoco è desueto, ma qui da noi è stato soppiantato dal “Piccolo urbanista”, purtroppo.

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