"Abbiamo appreso con sconforto e preoccupazione che il Comune di Rimini intende concedere in giugno e luglio per eventi di pubblico spettacolo parte della spiaggia antistante la colonia Bolognese". Come dire: non vi è bastata l'esperienza dello scorso anno? AsOER e Lipu chiedono che l’area venga tutelata dall’amministrazione comunale "in modo da garantire la nidificazione con successo riproduttivo del fratino, ottemperando così alle indicazioni della Direttiva comunitaria".
In un articolo del 25 novembre scorso Rimini 2.0 ha anticipato la notizia che Enrico Galli (Altromondo Studios), in qualità di legale rappresentante la società Hi Riviera Srl ha inoltrato formale domanda al Comune di Rimini per il rinnovo della concessione dell’area demaniale antistante la colonia Bolognese sulla quale allestire “Beach Arena”. Nella domanda si chiede di gestire quel tratto di spiaggia libera dal 20 giugno al 14 luglio 2020 in anticipo di un mese rispetto allo scorso anno. Il dirigente dell’ufficio competente ha disposto la pubblicazione dell’atto all’albo pretorio comunale per 10 giorni, avvisando che entro questo lasso di tempo si sarebbero potute avanzare osservazioni e domande concorrenti. L’articolo non è passato inosservato e a farsi avanti per tutelare “eventuali diritti” ci sono state sicuramente due associazioni ben note ai nostri lettori, alle quali sta a cuore il destino dei piccoli trampolieri Charadrius alexandrinus (fratini), pedine importanti dell’ecosistema dal quale non si può prescindere. Si tratta di AsOER (Associazione degli Ornitologi dell’Emilia Romagna) e L.I.P.U. (Lega Italiana Protezione Uccelli), che si sono attivate immediatamente firmando coi rispettivi presidente e direttore una pec al Comune di Rimini. E’ indirizzata al sindaco Andrea Gnassi, all’assessore all’ambiente Anna Montini e alla dirigente del settore marketing territoriale, waterfront, demanio e porti turistici. L’oggetto non lascia dubbi: tutela del sito di nidificazione del Fratino a Rimini. Ecco di seguito il contenuto della missiva che reca la data del 4 dicembre.
“Abbiamo appreso con sconforto e preoccupazione che il Comune di Rimini intende concedere in giugno e luglio per eventi di pubblico spettacolo parte della spiaggia antistante la colonia Bolognese che alcune coppie di Fratino hanno utilizzato negli anni scorsi per la riproduzione.
Dopo le vicende della passata stagione estiva in cui, per tutelare la riproduzione di alcune coppie di Fratino, si era attivata anche l’Amministrazione comunale di Rimini nelle persone dell’Assessore Anna Montini e della Dott.ssa Catia Caprili, ritenevamo che fossero stati da essa recepiti l’importanza conservazionistica e l’interesse ecologico della specie, i fattori antropici che ne minacciano il successo riproduttivo, gli obblighi che ha l’Amministrazione comunale per la sua tutela (1).
Peraltro, proprio in seguito alle vicende dell’ultima stagione riproduttiva, una parte significativa dell’opinione pubblica locale e regionale è divenuta consapevole della necessità di tutelare il Fratino e numerosi volontari di associazioni ambientaliste si sono attivati per la sua protezione.
Portiamo inoltre alla vostra attenzione il testo della risoluzione (vedi allegato) approvata all’unanimità in occasione del XX Convegno Italiano di Ornitologia tenuto a Napoli nel Settembre 2019, in cui si chiede che non vengano svolti eventi che prevedono consistenti afflussi di pubblico, negli ambienti costieri naturali o con residua naturalità frequentati o potenzialmente utilizzabili dal Fratino e da altre specie di interesse conservazionistico (https://xxcio.ardeaonlus.it/risoluzionesullimpatto-
dei-grandi-eventi-sul-fratino/).
Si ricorda che la stagione riproduttiva del Fratino si estende da Marzo a tutto Luglio.
Chiediamo pertanto che non venga concesso alcuno spazio per lo svolgimento di eventi pubblici nel tratto di spiaggia antistante la colonia Bolognese e che l’area venga tutelata dall’Amministrazione comunale in modo da garantire la nidificazione con successo riproduttivo del Fratino, ottemperando così alle indicazioni della Direttiva comunitaria sulla conservazione degli uccelli selvatici e creando una zona di sicuro interesse per il turismo naturalistico che costituirebbe anche una grande opportunità per l’Amministrazione comunale di riqualificazione della zona e di diversificazione dell’offerta turistica.
In attesa di un cortese riscontro, inviamo distinti saluti”.
1) Ricordiamo che il Fratino è una specie di interesse comunitario e che la Direttiva ”Uccelli” prevede all’Articolo
5 i seguenti divieti:
“b ) di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova e di asportare i nidi ; di disturbarli deliberatamente in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza quando ciò abbia conseguenze significative in considerazione degli obiettivi della presente direttiva.”
Inoltre, con il Decreto Legislativo n. 121 del 7 luglio 2011, entrato in vigore il 16 agosto 2011, è stata introdotta nel nostro ordinamento la responsabilità penale degli enti giuridici per i reati ambientali mediante l’inserimento nei cataloghi dei reati presupposto della responsabilità degli enti previsti dal d. lgs. 8 giugno 2001, n. 231, che raccolgono in gran parte contravvenzioni già presenti nel cosiddetto “codice dell’ambiente”
(d. lgs. 152 del 2006), nonché le fattispecie di nuovo conio di cui agli artt. 727 bis (uccisione, distruzione, prelievo o possesso di esemplari di animali e vegetali selvatiche protette) e 733 bis c.p. (distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto).
AsOER e L.I.P.U. allegano anche la “Risoluzione sull’impatto dei grandi eventi sul Fratino (Charadrius alexandrinus)”, votata all’unanimità nel corso del ventesimo convegno italiano di Ornitologia che si è tenuto a Napoli dal 26 al 29 settembre 2019 a cui hanno partecipato più di 250 ornitologi alcuni dei quali ricercatori e professori di fama internazionale. Ecco il testo integrale.
“I partecipanti al XX Convegno Italiano di Ornitologia tenutosi a Napoli il 26-29 settembre 2019,
premesso
– Che da anni gli ornitologi italiani studiano e indagano sullo stato di conservazione delle popolazioni di Fratino a livello internazionale, nazionale e locale;
– Che tali studi e ricerche hanno evidenziato che il Fratino dipende soprattutto dalla salvaguardia di spiagge e ambienti costieri, gli habitat più minacciati e vulnerabili dell’intero ecosistema mediterraneo;
– Che nell’estate 2019 si sono svolti su tali habitat eventi che hanno coinvolto ognuno decine di migliaia di persone in periodo riproduttivo della specie e che hanno determinato trasformazioni ambientali con potenziali conseguenze negative nel futuro;
– Che esiste una importante bibliografia in merito all’impatto di grandi numeri di persone sugli habitat naturali;
– Che anche gli ambienti con residua naturalità, compresi quelli con vegetazione psammofila annua o di vegetazione ripariale, in tale contesto pesantemente trasformato, costituiscono zone di rifugio per la fauna e situazioni da tutelare per permettere una progressiva rinaturalizzazione;
considerato
– Che il Fratino è classificato nella Lista Rossa Italiana come EN endangered ed è tutelato dalla Direttiva comunitaria 2009/147 (ex 79/409) sulla “Conservazione degli uccelli selvatici” (recepita dalla Legge Nazionale 157/92) dove è riportato dal 2005 nell’Allegato I come “specie di interesse comunitario” (1);
– Che, secondo i censimenti coordinati dal Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino, la popolazione nidificante in Italia si è dimezzata negli ultimi venti anni ed è tuttora esposta a gravi fattori di minaccia che ne possono determinare una ulteriore forte e rapida diminuzione;
– Che le stesse considerazioni sono state espresse da ISPRA, in precisi pareri sulla realizzazione di eventi che prevedono grande afflusso di pubblico negli habitat frequentati dal Fratino;
esprimono
forte preoccupazione per la conservazione di una delle specie più a rischio dell’avifauna nazionale, a fronte del disturbo dovuto alla realizzazione di grandi eventi negli habitat di nidificazione, alimentazione e sosta del Fratino;
chiedono
che non vengano svolti eventi che prevedono consistenti afflussi di pubblico, negli ambienti costieri naturali o con residua naturalità frequentati o potenzialmente utilizzabili dal Fratino e da altre specie di interesse conservazionistico.
La presente risoluzione è stata discussa ed approvata all’unanimità dai partecipanti al Convegno e dal suo Comitato Scientifico”.
1) La Direttiva ”Uccelli” prevede all’Articolo 5 i seguenti divieti:
“b ) di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova e di asportare i nidi ; di disturbarli deliberatamente in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza quando ciò abbia conseguenze significative in considerazione degli obiettivi della presente direttiva.”
Nel documento si evidenzia a chiare lettere che il Fratino è classificato nella Lista Rossa Italiana come a rischio di estinzione e per questo tutelato dalla Direttiva comunitaria 2009/147. Il piccolo trampoliere viene considerato “specie di interesse comunitario”. Dopo gli appelli provenienti da svariate associazioni ambientaliste pubblicati nel corso dell’estate da Rimini 2.0, riteniamo che per il Comune di Rimini questa sarà l’ultima chiamata utile a rivedere le strategie riguardanti tutta la zona, ma in particolare l’arenile davanti alla colonia Bolognese. Siamo andati sulla pagina web che il Comune di Rimini denomina “Ambiente sviluppo sostenibile Blu Economy”. Una volta cliccato sulla voce “Aree Naturali Protette” si apre un foglio bianco in cui l’unica scritta visibile è: “pagina in prova”. Questo, a significare le priorità che affollano i pensieri del nostro magnifico “sindaco impresario”.
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