L’odio contro i cristiani che viene alimentato quotidianamente in Medio Oriente e in tante altre parti del mondo ci sollecita a continuare il nostro ‘
L’odio contro i cristiani che viene alimentato quotidianamente in Medio Oriente e in tante altre parti del mondo ci sollecita a continuare il nostro ‘Appello all’umano’. In Iraq i cristiani restano tragicamente vittime del conflitto mentre in altre parti del mondo non vengono risparmiati dal martirio. L’ultima strage (72 vittime per la maggior parte si trattava di madri e dei loro piccoli in un parco) è accaduta nel giorno di Pasqua a Lahore in Pakistan ed è stata rivendicata dai talebani. L’orrore è già scomparso dai mass media ma noi restiamo fedeli agli appelli del Pontefice che nel messaggio Urbi et Orbi del 27 marzo ha detto: “Di fronte alle voragini spirituali e morali dell’umanità, di fronte ai vuoti che si aprono nei cuori e che provocano odio e morte solo un’infinita misericordia può darci salvezza. Solo Dio può riempire con il suo amore questi abissi”.
Per questo riproponiamo, mercoledì 20 aprile alle ore 21, la recita del rosario in piazza Tre Martiri di Rimini. Per la testimonianza sarà con noi padre Ihab Alrachid, un sacerdote greco melchita, originario di Damasco. Padre Alrachid verso le 19 dello stesso giorno sarà anche in piazza Giovanni Paolo II (davanti al duomo) a Cesena per un’iniziativa analoga. Parte dunque anche a Cesena con la stessa formula questo appuntamento di preghiera e solidarietà iniziato nell’agosto 2014 e che si ripete da allora il 20 di ogni mese. Al via la preghiera per i cristiani perseguitati anche a Siena, in questo caso all’interno del Duomo. E’ già qualche tempo inoltre che l’iniziativa viene proposta pure a Lugano in piazza San Rocco. Contemporaneamente si estende anche la rete di preghiera tra tante comunità monastiche in Italia e nel mondo. Hanno aderito e assicurato la loro partecipazione: le trappiste del monastero Nostra Signora della Moldova di Nasi Pani (Repubblica Ceca), le religiose dell’Adorazione Eucaristica di Pietrarubbia, il monastero di Santa Maria Maddalena di Sant’Agata Feltria, le carmelitane di Santa Teresa di Tolentino, le clarisse del monastero della Natività di Rimini, le clarisse di Sant’Agnese a Perugia, le clarisse di Foligno, la carmelitane di Fatima, le suore caldee Figlie di Maria Immacolata di Roma ed inoltre padre Bahjat da Damasco e don Georges Jahola da Erbil (due sacerdoti che sono stati a Rimini in precedenti edizioni dell’Appello all’umano). Più di recente hanno aderito anche le clarisse di Todi e le religiose cistercensi di Valserena nonché le monache benedettine del monastero Mater Ecclesiae di Orta San Giulio e le benedettine Santissima Annunziata di Fossano.
Insieme alla preghiera c’è anche la solidarietà e continua l’iniziativa proposta insieme all’organizzazione no profit Orizzonti di Cesena ‘Adotta una famiglia siriana’. Un’ultima novità: il comitato Nazarat per i cristiani perseguitati in Medio Oriente di Rimini ha realizzato un website che riporta ampiamente l’attività svolta e le iniziative future. Il sito, www.nazarat.org, è realizzato in italiano e in inglese.
Il comitato Nazarat
COMMENTI