Pasqua 2020

Pasqua 2020

Un abbraccio rurale e virtuale, Buona Pasqua.

Questa non è la settimana di Passione, è una Quaresima ad oltranza. Per la prima volta nella storia del Cristianesimo, si celebra la Resurrezione con le Chiese vuote.
Non interessa la polemica strumentale fra bianchi e neri, Guelfi e Ghibellini, spazzati via dalla Bestia. Siamo figli di questo tempo, e non abbiamo capito continuando a non capire, ma il conto è salato, lo stillicidio continuo. La sera, la fredda e abominevole conta dei morti, alla quale ci stiamo abituando come la rana bollita, è l’unico appuntamento in agenda. Nessuno poteva immaginarlo, o forse i segnali che ci arrivavano non sono stati captati.
Cerco di vedere oltre la collina, di immaginare e sognare il futuro. E’ l’unico esercizio che fa bene, più degli addominali, perché dobbiamo guardare avanti, partendo dalle piccole cose.
Il silenzio che mai avremmo ipotizzato nell’ansia del quotidiano, i libri dimenticati, il cibo che ha un altro sapore, la gratificazione di un buon caffè, il classico pane e olio, la cioccolata quando nessuno ci vede. L’umiltà dell’uomo che ritorna all’humus per guadare una luna turchese e diamante (Ivano Fossati) con occhi ritornati bambini.
La lezione, spero, sia servita.
Il campione, l’attore, il cantante, il manager, nella scala del valore della vita valgono quanto il dottore, l’infermiera, il poliziotto, la maestra. Sacra è la dignità dei Padri, e i giovani devono avere futuro.
La solidarietà non sia soltanto frutto dei buoni propositi come chiedeva il Prete quando al sabato pomeriggio ci si andava a confessare ritornando felici a casa, per commettere qualche marachella che pomposamente chiamavamo peccato.
Un abbraccio rurale e virtuale,
Buona Pasqua.

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