Perché i riminesi domani sera si ritrovano in due piazze diverse

Perché i riminesi domani sera si ritrovano in due piazze diverse

In piazza Malatesta si taglia il nastro del sublime museo Fellini, all'Arco d'Augusto si danno appuntamento coloro che desiderano sottrarsi all'insulto ai beni monumentali di Rimini, una protesta che è anche impegno per il futuro. Mentre il sindaco autocelebra con un sito ad hoc il suo fulgido decennio, la città fa i conti con una frattura che non si era mai vista prima.

Era mai successo a Rimini? Lo dirà chi ne conosce la storia minuta. A memoria, però, no. Non era mai successo che davanti alla inaugurazione di un’opera pubblica costata in totale 12 milioni di euro, che sono denari di tutti i cittadini e non escono quindi dal conto corrente di Andrea Gnassi né di Dario Franceschini o di Stefano Bonaccini, qualcuno sentisse il dovere di voltare le spalle ai festeggiamenti e di dar vita ad una motivata “contromanifestazione”.
Accadrà domani sera. Diciannove agosto 2021.

L’amministrazione comunale alle 20.30 accende la cerimonia d’apertura del Fellini Museum in piazza (?) Malatesta, con luci, suoni, immagini e acrobati. Il circo che odora di segatura, però, quello amato da Fellini, che sa fare miracoli con semplici arnesi e perfette evoluzioni figlie di tanto sudato sacrificio, non c’entra. Quello povero, popolato di clown e felini, non abita qui. Il taglio del nastro del dispendioso e invadente “contenitore culturale” avviene sotto il segno della megalomania. Il sindaco aveva inizialmente pensato a qualcosa di ancora più faraonico, sul modello delle inaugurazioni delle olimpiadi, ma poi si è dovuto accontentare di qualcosa di meno. Si raduneranno certamente tanti curiosi spettatori. Ma se Fellini fosse qui, per l’apertura dello show confezionerebbe una bella sorpresa ai “pataca”: volteggiando in aria quella gigantesca palla da demolizione che irrompe nel film “Prova d’orchestra”, comincerebbe a colpire quella scenografia da Cinecittà che hanno allestito fuori contesto, mandandola in frantumi.

Alla stessa ora all’Arco d’Augusto l’associazione culturale Rimini Città d’arte “Renata Tebaldi” e Italia Nostra promuovono qualcosa d’altro. Perché lo fanno? Fra poco daremo conto delle motivazioni che muovono le due realtà utilizzando quanto hanno scritto nei rispettivi comunicati stampa. Ma a occhio e croce vogliono sottrarsi ad una sorta di complicità con chi ha voluto, incurante di ogni critica e suggerimento, filare dritto verso lo sgarbo supremo ai beni monumentali della città. Ci tengono a dire ad alta voce che il “baraccone” non è altro che un corpo estraneo e come tale andrà trattato. Qualcuno vi scorgerà anche i tratti di un gesto che ha a che fare con l’arte di educare (dal latino educere), e non a caso ci sono dei “prof” fra i promotori, per indicare che le qualità civiche, morali, intellettuali, culturali di una città sono un patrimonio prezioso che va difeso e coltivato. Non si sa in quanti risponderanno a questo invito, ma quel che conta è che sotto lo Stargate di Augusto ci sarà qualcuno che si è voluto sottrarre ad una imposizione lacerante e ad uno scempio. Ci sarà anche la candidata sindaca Chiara Bellini che ha criticato lo stravolgimento di piazza Malatesta? Chissà.

Con la sua solita modestia il sindaco in scadenza ha messo online il bilancio del suo fulgido decennio. Ha l’enfasi del “giornale luce” – Rimini3653 – nello stile autocelebrativo che veicola. Tutto perfetto, tutto sublime. Prima del 2011 solo disastri e cementificatori, adesso il progresso bacia Rimini in ogni campo e la città si candida al titolo di paradiso terrestre. Imbattibili in tutto, dalla sicurezza al verde. Per non parlare del turismo e del “riposizionamento internazionale”. Si legge che «per decenni Castel Sismondo ha fatto da ‘guardiano’ ad un maxi parcheggio o da sfondo al mercato ambulante del mercoledì e del sabato», mentre adesso che alla modica spesa di qualche milione di euro fa da bordo piscina (con tanto di scarpine e pannolini momentaneamente parcheggiati come si può vedere nell’emblematico scatto) ad un lavatoio per piedi e per il refrigerio delle stanche membra di adulti e bebé, il guadagno è assicurato.
Loda le passerelle al ponte di Tiberio ma stranamente non cita il rinvio a giudizio di chi è stato ritenuto responsabile di quel prodigio di riqualificazione.
Il delirio di onnipotenza viene riassunto in queste poche righe: «Consegniamo a chi arriverà un libro bianco, senza debiti, su cui poter scrivere le pagine nuove del PNRR.
Economia e turismo colpiti al cuore, ma ciò che abbiamo seminato come modello di asset per guardare al futuro.
Economia e turismo colpiti al cuore, ma il parco del mare come perno per guardare al futuro». Cosa vogliamo di più?

Si chiama propaganda.

Chiudiamo con le motivazioni che sono alla base della “contromanifestazione”.
«Rimini Città d’arte “Renata Tebaldi” e le associazioni culturali riminesi che per due volte hanno pubblicamente espresso e denunciato alla Procura il loro rifiuto del parco tematico Fellini imposto dal podestà al bimillenario centro storico di Rimini, giovedì 19 agosto alle 20 e 30 in contemporanea con l’inaugurazione podestarile delle cementate di piazza Malatesta, del fossato e del Fellini Museum in Castel Sismondo, opera documentata di Filippo Brunelleschi, degradato a “contenitore”, invitano i cittadini di Rimini, specialmente i giovani che amano Rimini ad una protesta nel piazzale dell’Arco d’Augusto, per sottoscrivere un documento di protesta e di impegno futuro a demolire le cementate e a sloggiare il Fellini Museum da Castel Sismondo, opera documentata di Filippo Brunelleschi», così Rimini Città d’arte “Renata Tebaldi”.

«Il 19 agosto, alle ore 20:30, la nuova piazza Malatesta sarà ufficialmente inaugurata. Per Italia Nostra tale evento rappresenta un fallimento.
Fallimento del confronto e della partecipazione che l’amministrazione ha sempre negato sia in fase progettuale che in fase esecutiva. Fallimento dei principi costituzionali di tutela storica e paesaggistica dei nostri beni culturali. Nonostante ci si sia mossi con largo anticipo, quando la piazza era solo un progetto, non si è riusciti a modificarlo di una virgola, oggi la realizzazione corrisponde alle peggiori previsioni.
Non sappiamo se nel futuro questo nuovo allestimento, che abbiamo definito estraneo ed artificiale e che copre con una colata di cemento la storia di quel luogo, potrà essere recuperata all’identità che gli appartiene da secoli. Quello che ci interessa è continuare a svolgere, nonostante le battute di arresto, il ruolo che in questi anni ci ha sempre contraddistinto: promuovere la tutela dei centri storici, dei suoi monumenti e combattere perché essi rimangano spazi vitali. Per questa ragione e con questo spirito abbiamo deciso di aderire alla contro-manifestazione organizzata insieme alla Associazione Culturale Rimini città d’arte RenataTebaldi che si svolgerà nello stesso giorno e alla stessa ora presso l’Arco di Augusto.
Vi aspettiamo il 19 agosto dalle 20.30 all’arco di Augusto di Rimini». Così Italia Nostra Rimini.

COMMENTI

DISQUS: 0