Il Rex sbuca da Castel Sismondo: la trovata del museo Fellini destinata a far discutere

Il Rex sbuca da Castel Sismondo: la trovata del museo Fellini destinata a far discutere

Una enorme prua che richiama quella del transatlantico di Amarcord verrà piazzata davanti alla rocca. «Sarà una installazione reversibile» ha precisato il sindaco presentando tutte le anteprime del Fellini Museum davanti d una platea scelta di imprenditori. La vedremo in occasione della inaugurazione, un «evento mondiale» e per occuparsi della regia è stato chiamato Marco Balich. Ecco cosa possiamo aspettarci dal progetto simbolo dell'amministrazione Gnassi.

Chi ha protestato per la fontana ricavata sul fossato di Castel Sismondo, per piazza Malatesta trasformata in una spianata di cemento pronta ad assumere le sembianze del circo, e per la rocca sfregiata  (“il problema non è tanto il terribile cattivo gusto di questa trovata super kitsch, quanto l’evidente sfregio al monumento e alle leggi che dovrebbero tutelarne la visibilità” come ha scritto Tomaso Montanari) salterà sulla sedia quando apprenderà l’ultima novità. L’ha rivelata il sindaco ad un recente incontro con i rappresentanti del mondo economico riminese, e spiegheremo dopo la ragione di questa scelta esclusiva. Perché si può definire esclusiva? Perché i riminesi non sanno pressoché nulla del progetto che verrà inaugurato probabilmente a giugno (ma dipenderà ovviamente dal procedere dei cantieri), nessuna presentazione è mai stata fatta in pubblico né in consiglio comunale. Ma qualcuno ha potuto pregustare la novità.
La sostanza è questa: una gigantesca prua del Rex verrà piazzata davanti alla rocca. Il transatlantico di Amarcord sbarca in piazza Malatesta.
«Sarà una installazione reversibile, lo dico per la Soprintendenza, non ancorata al castello», ha tenuto a precisare Andrea Gnassi dal palco del teatro Galli dove ha illustrato per la prima volta tutta l’operazione in modo completo ma a decisioni ormai prese e davanti ad una platea scelta per motivi di “sponsorizzazione”.
Il Rex esce dal suo ambiente naturale anche dal punto di vista cinematografico, il mare, e invade l’opera di Brunelleschi. Sarà uno dei pezzi forti del Museo Fellini, anzi del Fellini Museum, come si chiamerà. Una prua più alta delle mura del castello, giusto per fissare qualche proporzione che giustifichi l’utilizzo dell’aggettivo “gigantesco”. E la prua avrà davanti a sé una sorta di mare artificiale, con la fontana/nebulizzatore che si preoccuperà di provocare l’effetto nebbia. Le luci, le fontane d’acqua, il fumo sparato in alto dalla tolda e il suono della sirena, faranno il resto. Effetti speciali a iosa. Una sorta di Cinecittà nel centro storico.
Per l’inaugurazione del Fellini Museum è previsto uno show mega galattico, con tanto di Gradisca (interpretata da una attrice) sul moscone che sogna di salirci sul Rex. E il sindaco ha detto che sarà affidato all’abile regia del mago delle cerimonie olimpiche, Marco Balich.
Il sogno è stato il termine più ripetuto da Andrea Gnassi davanti al selezionato pubblico radunato al teatro Galli. Fra i piani da mettere in pratica ha elencato anche l’Oscar del sogno, un premio che l’amministrazione comunale immagina di attribuire ogni anno ad una personalità internazionale, un artista, nel campo dell’arte, del cinema, del teatro, della musica ma anche del design.
L’obiettivo del «polo culturale» formato dal museo Fellini, dal Part, dal Galli… insomma dai «motori culturali», è quello di richiamare fra «i 350mila e i 500mila visitatori l’anno» e considerati i costi sostenuti da Comune, Regione e governo per gli interventi realizzati in questo ambito, sarebbero numeri degni di nota. Ma cosa accadrà effettivamente lo scopriremo solo passando dai sogni alla realtà. Sullo sfondo un altro sogno, diventare capitale italiana della cultura nel 2024.
Il Rex in piazza Malatesta non sarà l’unica megalomania estetica. Nelle vicinanze del Fulgor ci sarà anche il rinoceronte di «E la nave va», anche questo non proprio un fuscello: la sua stazza si aggira sugli 8 metri e veleggia su una barchetta. Sul lato di via Poletti ecco l’albero di luce che simboleggia un’altra scena cult contenuta in un film del maestro: «voglio una donnaaaaa…». Il platano monumentale agghindato con scala si illuminerà e diffonderà l’audio col grido inascoltato di Ciccio Ingrassia. E poi le lanterne russe e i fiori di pietra di Tonino Guerra.
Nel giardino dell’Arengo e del Podestà in corso di realizzazione, troveranno posto opere di Pomodoro, Alberto Garutti, Piotr Uklanski ed altri.
Nella piazza cementata non mancheranno però le luci: tante a livello della pavimentazione e forse anche sospese in alto, a cerchi concentrici, e a terra la pista del circo in ottone dorato (naturalmente illuminata) da utilizzare anche come seduta. Qui l’ambientazione si ispira a 8 e mezzo.
L’amministrazione comunale è convinta che questo sarà «il polo museale post Covid» pronto ad attirare l’attenzione del mondo intero, a sfidare la crisi lasciata dalla pandemia e a rilanciare l’economia di Rimini. La campagna di comunicazione per il lancio e per l’inaugurazione, pandemia permettendo, sarà altrettanto ambiziosa. «Mondiale» l’ha definita Andrea Gnassi.
Prevede campagne social, manifesti, newsletter dedicate e tanto altro da giugno ad agosto per ottenere l’effetto di richiamare l’attenzione su Rimini «città magica dove tutto si immagina».
Il brand FM, Fellini Museum, viaggerà anche su borse, magliette, gadget, agende e così via.
E veniamo al motivo che ha spinto il sindaco a chiamare a raccolta i rappresentanti delle industrie e delle imprese del territorio e a scoprire le carte davanti a questa élite: semplice, intercettare risorse. Per i partner che decideranno di coinvolgersi con l’avvenura del Fellini Museum, sono tante le occasioni per associare il proprio nome a quello del “contenitore”. Si va dall’inserimento del logo aziendale sugli strumenti di comunicazione del museo, alla possibilità di realizzare eventi aziendali all’interno del castello, piuttosto che del teatro Galli e in ogni altro spazio collegato al museo, fino alle visite guidate in esclusiva ed altro ancora. Lo spettacolo può quasi incominciare.

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