Perché la «splendida» Rimini batte in testa sul turismo?

Perché la «splendida» Rimini batte in testa sul turismo?

L'andamento dei tre mesi centrali dal punto di vista turistico, racconta che il «rinascimento» che starebbe investendo la città, sul quale il sindaco batte fino alla noia, non intacca in positivo il bottino degli arrivi e delle presenze. Chiedersi perché è diventata una necessità.

E’ stata un’estate «amputata», segnata pesantemente dal virus asiatico. Nonostante le dichiarazioni di giubilo dell’assessore Corsini e del presidente Bonaccini, che continuano a commentare solo i dati dell’Osservatorio regionale e non quelli «ufficiali» che pure vengono pubblicati sul sito della regione Emilia Romagna, seppur sotto forma di dati provvisori, nei primi otto mesi di questo disgraziato 2020 in provincia di Rimini si sono registrati il 45,6% in meno di arrivi (-40% italiani e -67,4% stranieri) e il 45,9% in meno di pernottamenti (-39,1% italiani e -68,8% stranieri). Meglio del disastro annunciato, si dirà. Ma quanto possa pesare sulla economia locale questa frenata, che si aggiunge ad altre stagioni non proprio da urlo che caratterizzano l’andamento del nostro mercato turistico da parecchio tempo, resta tutto da capire e quantificare. Quanto abbia inciso sul reddito medio delle famiglie, non ce l’ha ancora spiegato nessuna centrale sindacale, né la Camera di commercio. Se si verificheranno ulteriori chiusure di alberghi, bar e ristoranti, se assisteremo a fallimenti, lo vedremo strada facendo.
Ma dentro la difficoltà che tutto il turismo ha vissuto, non si può non notare un dato. La splendida Rimini, piena di «contenitori» culturali, col lungomare più bello del mondo, che – a sentire il sindaco – se la gioca con le grandi capitali, che sta vivendo un invidiabile rinascimento, nei tre mesi centrali dell’estate si fa superare quasi da tutti.
L’ultima volta che si è ascoltato il solito ritornello sulla Rimini tutta contrassegnata da innovazione, interventi strategici, che sogna in grande e che lascia a bocca aperta l’Italia intera, che tiene vivo il fuoco della tradizione e non perde tempo ad adorare le ceneri, è stato nel consiglio comunale dedicato a piazza Malatesta, dove Andrea Gnassi ha lodato il modello di una città attrattiva, che non ha rivali, nemmeno per quanto riguarda le fogne. Ma è davvero così? E quanto incidono le opere che hanno trasformato il centro storico come «richiamo turistico»? O forse contano più l’offerta ricettiva e il modello di vacanza che Rimini propone rispetto alla scelta di trascorrere le ferie nella città di Fellini? E tutto l’ambaradan felliniano, appunto, sul quale il sindaco ha puntato risorse enormi e scomodato sogni, sarà in grado di invertire questa tendenza al ribasso in termini di arrivi e presenze? Oppure il nodo è un po’ sempre lo stesso, e cioè una città che dalla ferrovia in giù ha bisogno di rivoluzionarsi davvero, a partire dalla qualità degli alberghi?

La riviera riminese a confronto sul turismo italiano (dati Regione Emilia Romagna)

Le tabelle che pubblichiamo riguardano Misano, Cattolica, Riccione, Rimini e Bellaria Igea Marina, ma anche i numeri di Ravenna, Cervia e Cesenatico confermano la stessa cosa: Rimini si piazza ultima. Non solo nei mesi di giugno e luglio ma anche in agosto. Fanno meglio Misano e Bellaria (che la Regione qualifica “altri comuni rivieraschi riminesi”). Per non parlare di Riccione, che si conferma sul podio.
Rimini risente di più del calo degli arrivi esteri, si dirà. Ma basta questo a giustificare il flop? Quanto hanno inciso i lavori che hanno invaso le aree turistiche di pregio e anche il mare davanti a piazzale Kennedy? I cantieri infiniti sul lungomare di Rimini nord e sud passando per Marina centro.

Da Cattolica a Bellaria: le performance sul turismo estero (dati Regione Emilia Romagna)

Molti anni fa, al termine della stagione estiva si mettevano in piedi dei tavoli di confronto e si ragionava. Non si fa più. Tutti zitti, accodati dietro a chi si pavoneggia sul nulla. Ma intanto il turismo, quello che vale il 30% del pil in questa provincia, a Rimini è in sofferenza. E forse le ragioni vanno analizzate in buona parte passando in rassegna il sistema produttivo turistico del capoluogo con una tripla lente: innovazione, qualità e competitività.

Fonte: Dati provvisori 2020

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