Piazzale Boscovich: le strutture del Consorzio Linea Azzurra sono da demolire

Piazzale Boscovich: le strutture del Consorzio Linea Azzurra sono da demolire

Il Consorzio Linea Azzurra ha perso anche davanti al Consiglio di Stato: vanno demolite le opere abusive. Previsto pure lo spostamento dei parcheggi riservati ai pescatori. La nuova area per lo scarico dei pescherecci dovrebbe spostarsi alla sinistra del porto.

Conclusi i lavori che hanno portato alla scomparsa dell’aiuola tra il lungomare e piazzale Boscovich, sostituita dai fittoni che delimitano l’area dove presto farà ritorno la ruota panoramica, anche l’interno del piazzale è in procinto di una nuova sistemazione. Non si tratterà di una rivoluzione ma semplicemente di un riordino che interesserà la parte più a monte di piazzale Boscovich, all’incirca quella compresa tra l’ingresso degli automezzi, presidiato da una sbarra, e la sede del Consorzio Linea Azzurra.
Si tratterà in primis di dare attuazione all’ordinanza di demolizione di alcuni manufatti abusivi dopo che, con la sentenza del 5 aprile scorso, il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di annullamento di tale ordinanza presentata dallo stesso Consorzio linea Azzurra. “Considerato – a un esame tipico della fase cautelare – che l’appello non risulta presentare profili di fondatezza, dal momento che, nella specie, si tratta di impianto produttivo permanente in totale assenza di permesso a costruire e le censure formulate dall’appellante non appaiono idonee a superare questo incontrovertibile dato di fatto”, si legge nella ordinanza.

L’esigenza di riorganizzare la zona deriva anche dalla perdita della flotta dei pescherecci del pesce azzurro, che proprio nei mesi scorsi ha visto avviarsi alla demolizione anche le due imbarcazioni che formavano l’ultima coppia di volanti.
La questione è stata esaminata nei giorni scorsi dalla Consulta del Porto assieme ai funzionari del Comune, che ora dovranno formulare specifiche soluzioni alla luce delle richieste dei pescatori e di tutti gli operatori portuali.

Sicuramente non si sposterà da piazzale Boscovich, almeno i tempi brevi, l’area deputata allo scarico del pesce e dei molluschi. Si tratta dell’area che comprende quella del Consorzio Linea Azzurra e lo spazio limitrofo, disciplinato da un’apposita ordinanza della Capitaneria di Porto. Solo l’avvento del piano Regolatore del porto, del quale peraltro non si parla da tempo, potrà disporre una nuova collocazione delle aree dedicate alla pesca. Secondo le previsioni la nuova area per lo scarico dei pescherecci dovrebbe spostarsi alla sinistra del porto, nella zona dove dovrebbe sorgere anche il nuovo mercato ittico, ma non se ne parlerà prima che sia realizzata tale struttura assieme al nuovo scalo di alaggio.

Nel frattempo la Consulta del Porto ha presentato le proprie richieste per migliorare l’organizzazione della zona riorganizzandola.
Al momento sembra quasi certo lo spostamento dei parcheggi riservati ai pescatori, situati all’interno di piazzale Boscovich e che dalla zona prossima all’ingresso carrabile verranno trasferiti un po’ più a monte, nell’area prossima agli spazi del Consorzio Linea Azzurra. All’interno di quella stessa area potrebbe essere trasferita anche la cabina utilizzata dai vongolari. Sul tavolo del Comune c’è inoltre la richiesta di spostare anche le due garitte della Guardia Costiera che si trovano sempre nei pressi dell’ingresso del piazzale.
Di arretramento nell’area del Consorzio Linea Azzurra, o in quei pressi, si parla anche per la zona di riparazione delle reti. La riorganizzazione degli spazi dovrebbe rendere la parte a mare di piazzale Boscovich più adeguata all’utilizzazione turistica, nella quale anche la pianificazione urbanistica del porto, progettata ormai quattordici anni fa e della quale ha trattato ampiamente alcune settimane fa Rimini 2.0, ha individuato la vera vocazione.
Turismo e pesca continueranno dunque a convivere sul piazzale del porto, che a quanto pare ancora per un tempo indeterminato continuerà ad ospitare l’attività che fa parte della realtà portuale ma anche della tradizione stessa della marineria riminese e dell’intera città.

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