Prova sicurezza sul Metromare a 70 giorni dalla inaugurazione

Prova sicurezza sul Metromare a 70 giorni dalla inaugurazione

"Prima si avvia il servizio e poi si collauda la sicurezza". La Uil saluta con favore la simulazione in programma questa sera sul percorso del Metromare per verificare una serie di requisiti legati alla sicurezza, ma non evita di sottolineare il ritardo col quale avviene. Facciamo il punto.

Alleluia. Quando sono trascorsi circa 70 giorni dalla inaugurazione del Metromare (presente anche il ministro ai Trasporti, che non ha battuto ciglio sul tema sollevato dai lavoratori di Start), che quindi ha già trasportato un gran numero di persone, stasera verrà testata la sicurezza del tracciato e dei mezzi che fanno servizio fra la stazione di Rimini a quella di Riccione. Prima di utilizzare un edificio pubblico, una scuola o un ospedale o qualsiasi altra struttura, ma anche prima di mettere piede in un alloggio privato, non è chiesto che tutto sia certificato a norma? Qui prima si avvia il servizio e poi si collauda la sicurezza? Lo fanno notare la Uil provinciale e la Uil Trasporti, ma su questo torneremo.

Partiamo dalla comunicazione ufficiale di Start Romagna. “Questa sera, a servizio giornaliero concluso, sulla linea del Metromare si svolgerà un intervento combinato fra Vigili del Fuoco del Comando di Rimini, 118 dell’Ausl Romagna e Start Romagna per simulare alcune primarie procedure di emergenza. Sarà effettuato un intervento articolato per simulare le attività da svolgersi in caso di incendio e presenza di feriti, oltre alla verifica delle procedure di intervento dei mezzi sul tracciato e l’evacuazione di veicoli dal medesimo. L’intervento rientra nel programma di attività sistematiche utili a verificare sul campo le procedure condivise e fa seguito ad una serie di riunioni preparatorie fra i responsabili della sicurezza, oltre a testare le comunicazioni e il coordinamento degli enti coinvolti”.

Quando cala la notte si comincia a far luce su quel che chiedono da mesi sindacati, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e l’amministrazione comunale di Riccione (che ha anche presentato il ricorso al Tribunale di Rimini). Richieste che sono approdate su un tavolo istituito in prefettura che continua il suo lavoro. Alle “prove” notturne odierne non sono stati invitati gli Rls.

Mentre bisognerà attendere l’esito di queste verifiche per conoscere qualcosa di definitivo, si sa invece che alcune pedine sono state già mosse. Si sa ad esempio che l’Ausl Romagna, unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, sollecitata dagli Rls, dopo aver svolto anche un sopralluogo sul percorso del Metromare, ha assunto decisioni che sono state formalizzate e che hanno a che fare con il decreto legislativo 758 del 1994 relativo alla disciplina sanzionatoria in materia di lavoro, in particolare con il comma 1 dell’ex articolo 20: “Allo scopo di eliminare la contravvenzione accertata, l’organo di vigilanza, nell’esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria di cui all’art. 55 del codice di procedura penale, impartisce al contravventore un’apposita prescrizione, fissando per la regolarizzazione un termine non eccedente il periodo di tempo tecnicamente necessario”. Ad oggi sul punto non è dato sapere di più.

Si sa poi che un altro tema al centro dell’attenzione (oltre a quelli già noti) riguarda la tipologia e la classificazione del tratto di strada del Metromare, aspetto per il quale, a seguito della diffida fatta dal sindaco di Riccione, si è attivata anche la polizia stradale. Anche su questo ad oggi non è dato sapere di più.

E veniamo al comunicato odierno della Uil. Prima di tutto, spiegano il segretario provinciale Giuseppina Morolli e il segretario della Uil trasporti Saverio Messina, “avevano visto giusto: ribadiamo il nostro pieno sostegno sulla serietà e capacità dei rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori che ingiustamente erano stati indicati come coloro che, senza motivazioni, spandevano tra i lavoratori e i cittadini preoccupazioni immotivate”.
Grazie all’impegno della UIL e degli RLS, prosegue la nota, “si è riusciti ad ottenere un incontro in Prefettura tra tutti i soggetti interessati, alla presenza del Signor Prefetto; la discussione è stata approfondita, anche se le tante resistenze manifestate non ci avevano soddisfatto pienamente. La UIL a seguito di questa insoddisfazione aveva inviato al Sig. Prefetto una lettera in data 20/12/2019 in cui evidenziava alcune criticità”.
Le criticità segnalate riguardavano il necessario coordinamento con i Vigili del fuoco e il 118 con le relative prove di esodo dai mezzi, con particolare attenzione a quel che potrebbe accadere con disabili in carrozzina a bordo; gli esiti delle verifiche compiute dello Psal (prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’Ausl; la pellicolatura dei vetri che impedirebbero una piena visibilità.
“Oggi apprendiamo dalla stampa che questa sera verrà effettuata una simulazione dello stato di emergenza sulla linea del Metromare, bene, anzi benissimo… finalmente qualcosa si muove, le numerose sollecitazioni della Uil iniziano a produrre i primi risultati”, scrive ancora l’organizzazione sindacale. “Ancora attendiamo la risposta a quanto evidenziato dal Responsabile della POLSTRADA in merito al codice della strada, dovuto all’incertezza della classificazione della strada, che nel caso si confermasse inapplicabile o anche solo in parte applicabile aprirebbe ulteriori criticità.
Ancora attendiamo la risposta sulla pellicolatura dei vetri anterolaterali ai fini della visibilità della sicurezza dei trasportati e dei lavoratori/conducenti”. E così conclude: “In ragione del fatto che fanno le prove al 30 gennaio, vogliamo qui ribadire che le nostre osservazioni erano giuste, quindi le verifiche andavano fatte prima di aprire il Metromare ai cittadini, le sperimentazioni non si possono fare a posteriori. Vi poniamo e ci poniamo questa domanda: nel caso ci fosse stata l’apertura di una scuola si sarebbe aperta senza tutte le agibilità? Attendiamo le risposte e ci auguriamo che arrivino al più presto, visto il corale impegno degli organi intervenuti al tavolo il 19 dicembre ad affrontare il tema della sicurezza, perché caparbi come siamo non molleremo, ribadiamo che non si può essere superficiali sulla sicurezza dei cittadini e dei lavoratori”. Lavoratori di Start (di proprietà dei Comuni, Tper e altri soci pubblici) che hanno scioperato nei giorni del Sigep, lamentando di guadagnare “meno di un operaio appena assunto (circa 1.100 euro al mese)”, pur lavorando 6 giorni su 7 compresi i festivi e le domeniche.

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