Scuola Ferrari in clamoroso ritardo, la protesta dei genitori

Scuola Ferrari in clamoroso ritardo, la protesta dei genitori

Aprirà a gennaio, anzi no, per problemi tecnici non sarà possibile. E' un continuo rinvio l'inaugurazione della nuova sede, senza che fino ad oggi siano stati chiariti i motivi degli "slittamenti". I genitori scrivono all'amministrazione comunale.

La scuola Ferrari, a dispetto degli annunci, sarà pronta con un ritardo gigantesco. Ed è un sforamento clamoroso, considerato che l’amministrazione comunale già la scorsa estate assicurava: «I cantieri di edilizia scolastica – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – non vanno in vacanza. Anzi, approfittando della sospensione didattica, andremo a realizzare un corposo sistema di interventi per la miglioria, l’ampliamento e la qualificazione delle scuole su tutto il territorio» (qui). Sui miracoli della tempistica di avanzamento del cantiere si potevano leggere articoli che decantavano: «Il cantiere va come la Ferrari: scuola pronta». In realtà, di slittamento in slittamento, la nuova data fissata per la ultimazione dei lavori è quella del prossimo settembre, ammesso che possa trattarsi della definitiva apertura. La demolizione della vecchia struttura è cominciata a metà dicembre 2020 (qui), dopo che, novembre 2019, il consiglio comunale aveva votato la variazione di bilancio di previsione 2019/2021 per concedere un finanziamento di 2 milioni di euro (il costo complessivo sfiora i 5 milioni) per realizzare la nuova scuola Ferrari. Ovviamente l’allungamento dei tempi oltre il previsto, senza che fino ad oggi sia stato spiegato nel dettaglio cosa è andato storto, provoca disagi e conseguenti malumori.
Quella che segue è la lettera che i genitori hanno trasmesso all’amministrazione comunale e alla dirigenza scolastica il 1° aprile:

«Premesso che il 3 Novembre 2021, sui propri canali ufficiali, il Comune di Rimini annunciava (qui): “Pronte a gennaio le nuove scuole Ferrari. Acquistati i nuovi arredi, traslochi al via da dicembre | Comune di Rimini”, che in data 24 dicembre 2021, mediante Circolare della Scuola Ferrari N°122, sempre il Comune di Rimini avvisava che, “…per problemi tecnici non sarà possibile trasferire i plessi in via Gambalunga in data 7 gennaio, come avevamo precedentemente ipotizzato…” e che nelle scorse settimane circolava la voce (mai ufficializzata, ma pur sempre credibile visto che a dicembre era stato iniziato il trasloco dalle ex Montessori) di un possibile trasferimento subito dopo le festività pasquali, non possiamo nascondere l’enorme sorpresa nell’apprendere, in data 29 Marzo, che il trasloco è stato spostato a settembre 2022 (definitivamente!?).
Questa notizia – che trasla a tutti gli effetti di 12 mesi la data dell’inaugurazione di fronte all’evidenza di lavori ormai molto prossimi al completamento – appare come il risultato di una valutazione dettata da interessi distanti da quelli degli studenti e delle loro famiglie, dei docenti, del quartiere e della città; una evidente contraddizione rispetto agli obiettivi e alle motivazioni dell’investimento. Ed il silenzio che la circonda, la mancanza di comunicati ufficiali che ne evidenzino le ragioni, mette in imbarazzo noi genitori (e residenti) e, permetteteci di sottolineare, mette in luce quello di chi l’ha presa. Anche per le conseguenze che essa comporta:
il perpetuarsi di lezioni in una struttura ormai destinata alla dismissione con livelli di sicurezza e di qualità di tanti parametri degli spazi (immaginiamo ad esempio quelli energetici) ben al di sotto di quelli del nuovo complesso che, senza dubbi, vanno a condizionare negativamente gli esiti del percorso didattico nonché quelli della vita scolastica dei nostri ragazzi;
l’impossibilità degli stessi di usufruire della “loro” biblioteca per la quale hanno anche partecipato direttamente;
il mantenimento del servizio navetta con il suo contributo ad inquinamento e traffico (ed immaginiamo anche alle spese del plesso o dell’Amministrazione);
la mancata attuazione, per il secondo anno di fila, della logica di scuola di quartiere, almeno per questo plesso, con conseguenze su traffico consumi ed inquinamento;
l’impossibilità, da quello che apprendiamo per limiti logistici, di partecipare attivamente ad un progetto sociale che prevede l’integrazione ed il sostegno di bambini ucraini fuggiti dalla guerra;
l’indifferente (ed insensibile) prolungamento del ritardo nel restituire alla comunità “…spazi funzionali e confortevoli in una struttura sana, efficiente e sostenibile dal punto di vista ambientale. Un prezioso riferimento per tutta la città, anche per la duplice possibilità di essere al servizio dei cittadini, a tutte le ore del giorno, compresa la sera” (come lo stesso Comune indicava in data 3-11-2021);
la rimodulazione dell’organizzazione di noi genitori (gestita ormai con incertezza ed imprevedibilità);
Non ultimo, il “congelamento” dell’ingente investimento sostenuto.
Pur non mettendo in dubbio che siano state valutate, dette conseguenze sembrerebbero giustificare un solo giorno di didattica nel nuovo edificio entro la fine dell’A.A. 21/22 figuriamoci, attenendoci alle ultime informazioni che avevamo ricevuto, un mese e mezzo di lezioni!
Dobbiamo però prendere atto di quanto ci è stato comunicato ed accettare che per gli organi Istituzionali che hanno preso questa decisione, la situazione di emergenza che stanno vivendo in primis le classi, sia nei fatti per loro normalità.
Ma non possiamo rimanere indifferenti e siamo dunque a richiedervi cortese spiegazione – almeno nel rispetto dei nostri figli – dei motivi per cui le “loro” Nuove Scuole Ferrari, dopo tante promesse, tanta attesa, tanti soldi, sono pronte ma non possono accoglierli. Sarebbe anche opportuno, contestualmente, convincerli (e convincerci), che la data di settembre è reale e non si tratti di una nuova (e ridondante) promessa».

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