L’Ausl taglia i contratti a tempo indeterminato. Ma per coprire turni e ferie è costretta ad assumere a termine.
Le assunzioni nel distretto sanitario riminese sono in aumento ma l’Ausl Romagna ricorre sempre di più al tempo determinato. E’ quanto emerge dai dati forniti dall’azienda sanitaria romagnola ai sindacati della Funzione pubblica che da tempo lamentano una strategia carente dell’azienda unica sul fronte del personale. I numeri non riguardano medici e dirigenti ma figure professionali come infermieri, tecnici ospedalieri e personale amministrativo.
Nel dettaglio, negli ospedali riminesi sono diminuiti sia gli infermieri sia i tecnici a tempo indeterminato (rispettivamente di 11 e 6 unità) e l’Ausl ha fatto ricorso ai contratti a termine (77 infermieri e 29 tecnici) per allungare la coperta e coprire turni, ferie e malattie. Unici a sorridere da questo punto di vista sono gli impiegati: 22 contratti a termine in meno e 23 indeterminati in più. Una stabilizzazione quindi a saldo positivo. In totale, il bilancio è di 90 assunzioni. Rispetto al 2015 ci sono 84 contratti a termine in più mentre i rapporti stabili sono cresciuti solo di sei unità concentrate, come si è detto, negli uffici.
L’analisi dei quattro distretti mostra che l’azienda sanitaria si comporta in modo molto diversificato. La situazione di Rimini è simile a quella di Ravenna, dove i rapporti di lavoro sono aumentati di 92 unità ma i contratti a tempo indeterminato sono addirittura diminuiti (flessione di nove unità) e l’uso dei rapporti a termine tocca quota 101, portando il saldo in quota positiva (92). A Cesena la crescita totale maggiore: 70 nuovi contratti, venti dei quali a tempo indeterminato. A Forlì – infine – 34 assunzioni con i contratti a termine che scendono (-2) e 36 stabilizzazioni, per un totale di 36. Critici i sindacati rispetto a questa politica di personale che appare come una pezza rispetto alle esigenze delle strutture sanitarie romagnole.
I dati si riferiscono all’anno: 2016
Fonte: Ausl Romagna
COMMENTI