Siamo sempre in elezione

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Già si avverte il tintinnare di sciabole...

Ha vinto il ragazzone di Modena, con i Ray-Ban a goccia e la curata barba a pepe e sale. Ha perso il longobardo citofonista padano, al quale la Romagna porta decisamente sfiga. Il resto è palazzola: i 5 stelle svaniti come la nebbia al sole, Forza Italia è solo Nicola Marcello e le sue preferenze, Gioenzo cresce con i suoi Fratelli, ma gli attenti analisti politici hanno scoperto con colpevole ritardo che la bassa Romagna e il Montefeltro non contano un’emerita cippa. La rossa, la dotta, la grassa Bologna ladrona, si succhia tutto, da Fico all’aeroporto Marconi che veleggia attorno ai 10.000.000 di passeggeri all’anno (aeroporto Fellini 400.000). A noi ci regalano Furlè per la solita guerra dei poveri.
Sic stantibus rebus, abbiamo in Regione tre Consiglieri/e: Emma Petitti con un carico di preferenze che la dice lunga dell’aria che tira, Nadia Rossi forte dell’appoggio dell’Andrea Furioso, e Matteo Montevecchi, giovane virgulto di San Vito benedetto da Dio e non solo.
La partita, quella vera, quella che più interessa, la madre di tutte le battaglie, di cui già si avverte il tintinnare di sciabole, è il dopo Gnassi, perchè Kronos scorre veloce e non si può arrivare con il fiato corto. “La vedo nera”, disse la Marchesa camminando sugli specchi, ma questa è un’altra storia.
Rurali sempre.

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