Dai beni strumentali ereditati da Aeradria al capitale sociale, agli investimenti. E come si possono chiedere contributi pubblici e privati, quando ci si sottrae al confronto nelle sedi istituzionali?
In queste ultime settimane dai quotidiani locali, così attenti alle vicende aeroportuali, non si è appresa alcuna notizia, o c’è sfuggita, sul fatto che i maggiorenti della società dell’aeroporto di Rimini hanno disertato l’audizione in Assemblea Legislativa regionale. Nell’auspicio che una seconda convocazione possa andare a buon fine, è forse opportuno richiamare l’attenzione della Commissione su alcune superlative enunciazioni fatte, e non realizzate, dagli amministratori di Airiminum 2014.
I beni strumentali di Aeradria non sono funzionanti, anzi vanno benissimo
Con lettera del 24/11/2014, inviata al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Prefetto, Presidente del Tribunale, Sindaco, Presidente e Direttore Generale ENAC, ecc., l’allora Amministratore Unico (oggi A.D.) di Airiminum 2014 sottolineava, “con riferimento specifico ai beni strumentali presenti attualmente nella struttura” che “alcuni beni non sono più utilizzabili e vanno necessariamente sostituiti; altri beni per renderli effettivamente utilizzabili, richiedono necessariamente dei seri interventi di riparazione; altri beni che in apparenza sembrano funzionanti, necessariamente richiedono attente e approfondite attività di collaudo per essere certi circa la loro effettiva ed efficiente funzionalità…”
A tale riguardo il curatore fallimentare, informato dal Tribunale del contento della missiva, in data 28/11/2014 precisava: “Con riferimento alle affermazioni contenute sullo stato dei beni…, corre l’obbligo di informare Lor Signori che l’esercizio provvisorio della società fallita, per tutto il periodo della sua durata e fino al 31 ottobre 2014, ha sempre mantenuto le certificazioni di legge necessarie ad assicurare il funzionamento e la sicurezza dell’aerostazione, attraverso periodiche visite di controllo e ispezioni da parte dell’Ente di Stato competente in materia, pertanto pur ammettendo che alcuni beni strumentali di Aeradria necessitano di qualche intervento di manutenzione, essi sono ancora perfettamente utilizzabili (come lo erano al 31 ottobre u.s.) per riavviare l’attività volativa da subito.”
Aveva ragione il curatore fallimentare: i beni strumentali erano così “deteriorati” che dall’ottobre 2014 i nuovi gestori non hanno effettuato alcuna sostituzione. Avrebbero potuto risparmiare i soldi dei francobolli.
Buoni propositi
“Sviluppo di accordi strategici con altri operatori economici e ISTITUZIONI del territorio” (novembre 2014).
“Va colta l’occasione di coinvolgere la Repubblica di San Marino nel rilancio del Fellini integrando i piani di sviluppo del Titano con il Piano industriale della struttura aeroportuale e con il Piano strategico del territorio della Provincia di Rimini” (09/05/2015).
“Progetto di rivisitazione layout e dei flussi aeroportuali: nuovo terminal con inizio lavori nel 2016” (09/05/2015).
“…anch’io non proverei simpatia per un soggetto che, venuto “da fuori” ha interrotto una prassi gestionale da cui molti hanno tratto vantaggio a scapito della collettività (19/03/2017). Va ricordato che a suo tempo il Procuratore Capo del Tribunale di Rimini disse: nessuno si è messo un soldo in tasca.
“Senza i soldi di privati e ISTITUZIONI i voli low cost sono un miraggio”. (06/05/2017)
“Dopo aver chiuso il 2016 con 236.000 passeggeri…. fino a toccare i 13 milioni nel 2037” (15/05/2017).
Relativamente all’incremento del traffico, è opportuno evidenziare che Airiminum 2014 aveva previsto in sede di gara, vinta con il massimo del punteggio, 2.030.000 passeggeri alla fine dei 30 anni di concessione (incremento medio annuo 6,26%). Nel miracolo del maggio 2017, dai 236.000 passeggeri del 2016 si passa nel 2037 (21 anni) a 13 milioni (incremento medio annuo 257,54%).
L’audizione
Dall’intervento in occasione dell’audizione, della capogruppo del M5S, Raffaella Sensoli, si è appreso che il diniego dei rappresentanti di Airiminum 2014 di partecipare all’audizione “è molto grave anche perché totalmente ingiustificato, visto l’ampio preavviso con il quale era stata convocata”. Si è inoltre venuti a conoscenza che gli invitati all’audizione avevano chiesto di conoscere preventivamente le domande della Commissione (15 Consiglieri oltre alla presenza degli Assessori ai Trasporti e al Turismo) e che si sarebbero presentati accompagnati dall’ENAC.
Quanto alla richiesta di apprendere preventivamente gli argomenti che i Consiglieri avrebbero posto in discussione, si ha l’impressione che gli invitati abbiano sottovalutato la differenza esistente tra una “intervista” e un’audizione, differenza certamente ben conosciuta dalla Presidente di Airiminum 2014, stante la sua lunga e diversa militanza politica (PSI, Rinnovamento Italiano, Margherita-L’Ulivo, PD) che le ha consentito di essere a lungo presente nelle aule parlamentari e nel governo, anche col ruolo di esperto presso il Sottosegretario Del Basso De Caro. C’è chi sostiene che in politica solo i paracarri restano fermi.
Relativamente al fatto che i rappresentanti di Airiminum 2014 abbiano comunicato di presentarsi all’audizione accompagnati dal “babbo” concedente (ENAC), si trae l’impressione di essere tornati alla scuola materna.
L’aeroporto è gestito, attualmente in regime di anticipata occupazione, da una società, ritenuta idonea dall’ENAC per la conduzione dello scalo a seguito delle proposte presentate in sede di gara. Si ritiene pertanto che la nuova gestione aeroportuale sia autonomamente in grado di discutere, senza tutela, le problematiche poste nelle sedi istituzionali.
A fronte delle discordanze fra “piano vincente” ed enunciazioni fatte dai gestori, la Regione, a salvaguardia del territorio, ha giustamente ritenuto opportuno indire un’apposita audizione alla quale non hanno inaspettatamente partecipato i rappresentanti dell’aeroporto di Rimini, dando in tal senso l’impressione di non avere gradito l’invito.
Vista l’assenza degli interessati, che impropriamente non perdono occasione per chiedere contributi alle ISTITUZIONI per sostenere l’incremento del traffico, e considerato che la verifica di quanto pattuito tra concedente e concessionario compete all’Ente concedente, che più volte chiamato in causa ha sempre fatto “orecchie da mercante”, sarebbe oltremodo utile se la Regione ritenesse opportuno indire apposita audizione invitando a riferire i massimi dirigenti ENAC (Presidente e/o Direttore Generale) su alcune problematiche che potrebbero essere non positive per la Riviera, quali:
Capitale sociale. Entrambi i bandi di gara per gli aeroporti di Rimini e Forlì all’art. 4 prevedevano che prima dell’assegnazione definitiva il capitale sociale venisse integrato a € 3.098.741. In data 30 aprile e 15 settembre 2014, gli uffici ENAC informavano che “il capitale sociale di € 3.098.741 della società-gestore totale dell’aeroporto dovrà essere interamente versato (punti 4 e 7 del disciplinare di gara). In data 25/10/2014 il Presidente ENAC in una intervista a un quotidiano nazionale dichiarava: “Se Airiminum versa per intero il capitale richiesto e ottiene tutte le certificazioni, noi possiamo dare le autorizzazioni entro 45-50 giorni”.
In data 13/11/2014, nonostante Airiminum non avesse ottemperato al versamento richiesto, il Direttore Generale ha disposto l’aggiudicazione definitiva.
Attualmente la società ha un capitale sociale versato di € 1.695.723.
Investimenti. Nel piano presentato a ENAC, quello con il quale Airiminum ha vinto la gara, risulterebbe che sono stati previsti per i primi tre anni circa € 13,5 milioni per interventi infrastrutturali. Salvo la tinteggiatura dei cordoli stradali nessuna altra opera sembra avere avuto inizio, compresa quella che dovrebbe trasformare lo scalo da una “piadineria” a un “ristorante a 5 stelle”. (Leonardo Corbucci a.d., settembre 2015)
Nella sua interrogazione alla Giunta regionale del giugno scorso il Consigliere Pruccoli (PD) affermava che: “Appare inoltre del tutto pretestuosa la posizione dichiarata dal presidente di Airiminum 2014, nella quale veniva comunicata l’indisponibilità ad eseguire interventi in assenza del Decreto definitivo di gestore totale da parte di MIT e MEF. La pretestuosità si rileva dalla lettura dell’art. 21 della convenzione che certifica come gli impegni di convenzione siamo vincolanti per il gestore dalla data della firma, ovvero il dall’1 marzo 2015.”
Ritorno al passato e nuove iniziative
Dall’intervista al Sole 24 Ore del 28/08/2016 (quella del collegamento con le tigri asiatiche), con l’intervista al Corriere della Sera del 17 c.m., l’ a.d. di Airiminum 2014 è tornato in Europa ipotizzando collegamenti con Monaco, Roma, Francoforte (Ryanair?), San Pietroburgo, pronto per Barcellona.
Nel recente passato, senza rilasciare interviste ad importanti quotidiani nazionali, Rimini è già stata collegata con voli per Monaco (allora per scarsità di traffico non si aprirono le “porte del mondo”); Roma (2011: voli 1446 – movimento passeggeri 35746 – % riempimento 49,6); Francoforte (2011: gennaio-ottobre: voli 168 – passeggeri 19.923 – % riempimento 62,7); San Pietroburgo è collegata con Rimini fin dai primi anni del 1990 (2011: le due compagnie aeree hanno operato da giugno a ottobre. Voli 78 – passeggeri 10.039 – % riempimento 88,4). Il mercato russo “lo abbiamo” fin dal 1993 ed ha “apprezzato molto questa terra” fino a raggiunge nel 2013 l’arrivo di 230.898 passeggeri, scesi a circa 57.000 (-75%) nel 2015. Non si conoscono i dati del 2016 in quanto Airiminum, a differenza del passato, non diffonde i dati statistici dettagliati del traffico.
Nonostante nulla abbia a che vedere con il traffico aereo, va apprezzata l’iniziativa della presidente di Airiminum, forse memore del suo periodo di sottosegretario alla Pubblica Istruzione, di fare affiggere nelle scuole di 2° grado della Regione un calendario contro il bullismo. Per una maggiore conoscenza del termine “bullo” abbiamo consultato il dizionario Garzanti della lingua italiana che alla parola “bullo” specifica: “Giovane prepotente e spavaldo – chi veste in modo vistoso e pacchiano – chi vuole apparire troppo sicuro di se”.
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