Tanto abbaiare per nulla: l’ordinanza sulla balneazione dei cani alla prova dei fatti

Tanto abbaiare per nulla: l’ordinanza sulla balneazione dei cani alla prova dei fatti

Solo due adesioni a Rimini alla sperimentazione che ha previsto di destinare specchi d'acqua per fido. Ma in compenso tanti cani in acqua e in spiaggia in barba alla ordinanza. Fra chi non ha avuto dubbi a mettere in pratica le "regole" comunali c'è il Bagno 81: il "top" della gamma.

E’ il pomeriggio del 22 settembre. Domani cade l’equinozio d’autunno, ma le ore centrali vedono il mercurio del termometro sfiorare i 30°. Sono certamente le ultime giornate di un’estate benevola. La stagione balneare scolora, un po’ indolente, verso ottobre. In spiaggia, i bagnini mitragliano ombrelloni e lettini con le idro-pulitrici. Il rituale prelude al risolutivo letargo imposto alle attrezzature. Nell’attesa, facciamo un balzo all’indietro di circa quattro mesi. Il primo giugno del 2018 il Comune di Rimini emette un’ordinanza in via sperimentale (qui) che prevede la balneazione dei cani davanti allo specchio d’acqua degli stabilimenti che vi aderiranno. Le regole sono precise e inequivocabili. Estrapoliamo sinteticamente i passi a nostro avviso più significativi:

Il campo di mare destinato alla balneazione dei cani dovrà essere individuato nel tratto d’acqua antistante lo stabilimento balneare.
L’area dev’essere delimitata da boe (il cui posizionamento in mare deve avvenire soltanto negli orari consentiti al bagno dei cani) ed individuata dal cartello “specchio acqueo destinato alla balneazione dei cani”.
Il bagno in mare degli animali sarà consentito esclusivamente dalle 6 alle 8 e dalle 19,30 alle 21.
I proprietari/possessori dovranno garantire la sorveglianza dell’animale e accompagnarlo in acqua al guinzaglio nonché pulire lo specchio di mare da eventuali deiezioni dell’animale. All’uscita dall’acqua il guinzaglio dev’essere rimesso.

Bagno 81: cani coccolati e riveriti

Decidiamo di andare a intervistare almeno uno dei due bagnini (un po’ pochini, su più di 150) che hanno aderito all’iniziativa. Prima di farlo, cerchiamo un minimo di documentazione in internet. Sul web leggiamo che il Bagno 81 “è interamente dedicato a chi vuole andare in vacanza con il proprio cane di qualsiasi taglia…” Lo troveremo ancora aperto? Quando arriviamo nei pressi dello stabilimento, vediamo sul marciapiede del lungomare un significativo via vai canino, un assembramento che non ci saremmo mai aspettati di trovare in questo periodo. Ai nostri occhi si presenta uno scenario del tutto inatteso: le sorprese non sono finite. Al termine del vialetto di accesso al bagno, notiamo un’enorme cuccia rossa sulla quale sta sdraiato Snoopy: è il casotto del bagnino.

L’idea è molto accattivante. Se fossi un cane, vorrei mi portassero in spiaggia qui. Dentro la “cuccia” facciamo la conoscenza di Marco Agostini. Con il gemello Luca sono i proprietari dello stabilimento. Al primo chiediamo ragione di tanto lanoso andirivieni. Ci risponde che oggi è in corso il raduno dei bulldog francesi organizzato dall’hotel Principe. L’evento ha dato un impulso importante a questo finale di stagione. A noi viene da osservare che alla fine di settembre non è mai capitato di vedere assembramenti del genere. Incredibile. Non è umano. “Infatti”, ribatte lui, sorridendo: “è canino”. Di cani, Marco se ne intende davvero e anche come bagnino vi si dedica con passione. Con il fratello, ha cominciato ad accogliere i cani e organizzare per loro spazi specifici già da una quindicina di anni. “Nel 2014”, ci informa, “abbiamo acquisito anche lo stabilimento confinante per attrezzarlo e dedicarlo esclusivamente al turismo cinofilo. Il bagno Rimini Dog – no problem – offre una serie di servizi che spazia dall’ombrellone all’area attrezzata recintata (La Suite), divisa in 3 diversi settori a seconda delle file; come servizi gratuiti mettiamo a disposizione della clientela l’Area Agility Dog e Sgambamento e i corsi con addestratori qualificati. Poi le docce, il phon asciugatore e il nebulizzatore, e ancora la ciotola, l’annaffiatoio, la stuoia e i sacchettini nonché una serie di eventi e convenzioni”. Notiamo che i servizi sono degni di un Hotel a Cinque Stelle, complimenti.

Chiediamo come sia andato l’esperimento dell’area delimitata per il bagno in mare. Marco Agostini ci riflette per un attimo poi esprime la propria opinione: “non sarebbe andata male, ma gli orari selezionati sono un po’ troppo ristretti. Al mattino, considerando che prima delle 9 o 9 e mezzo ben poche persone fanno il bagno, il permesso di balneazione si sarebbe potuto allungare fino alle 9 anche perché poi, la sera, consideri che nella maggioranza degli alberghi la cena comincia alle 19 e 30. Solo pochi hanno portato al bagno il cane in quell’orario poco agevole. Forse si sarebbe potuto aggiungere una possibilità di balneazione tra le 13 e le 14, un momento in cui generalmente la spiaggia si svuota”. Mi sta dicendo che per il prossimo anno chiederete qualche modifica all’ordinanza?, domando, e Agostini precisa: “noi non facciamo che riportare le considerazioni che fanno i nostri clienti; quelli bipedi, intendo”.

Pochissimi gli stabilimenti balneari che hanno aderito alla ordinanza sulla balneazione dei cani, ma in compenso di quattro zampe in mare a tutte le ore e in barba alle regole se ne sono visti parecchi

Rileviamo che anche Davide Casadei, gestore del bagno 112 (raggiunto telefonicamente) ci ha riportato le stesse osservazioni, segno che forse qualcosa andrebbe regolato meglio, ma per il resto, boe da mettere e togliere due volte al dì comprese, è filato via tutto liscio: anche i controlli effettuati dalle Autorità competenti, come ci raccontano entrambi i bagnini.

Prima di congedarci facciamo i complimenti a Marco Agostini per l’allestimento e la conduzione “illuminata” dello stabilimento. Rimane ancora il tempo per una sua breve considerazione: “sono colui che avrebbe meno interesse a fare un discorso del genere, ma bisognerebbe organizzarsi come hanno fatto nel nord Italia, in particolare in Veneto e Liguria (volendo potrei aggiungere anche la Toscana). Là esistono stabilimenti super attrezzati (tipo il mio) che lavorano esclusivamente con chi ha il cane. Si potrebbero creare 4, 5, 6 o più zone allestite per dare servizi migliori e concentrati anziché trovare cani sparsi un po’ dappertutto, meno controllati e seguiti. Ne guadagnerebbe sia chi ha il cane, sia chi, in qualche modo, ne deve “subire” la presenza”. Sappiamo che anche questa opinione è condivisa da Davide Casadei del bagno 112. Noi ci aggreghiamo.

E’ tanto vero ciò che Marco sostiene che seppur in modo sporadico, la frequentazione della spiaggia ci ha permesso più di una volta di tornare in redazione con il carniere fotografico colmo di immagini. Quali? Quelle di cani in spiaggia, non già all’interno delle zone a loro deputate, ma lungo le passerelle, (vaccinati, non vaccinati, chissà) sotto al tavolo dei bar, sopra al tavolo del bagnino, sdraiati su lettini prendisole (per umani), lungo la riva del mare, ma anche dentro il mare, sulla battigia a urinare, sulla sabbia a giocare tra loro, con guinzaglio, senza guinzaglio, senza museruola, con padrone, senza padrone… in tutte le salse che volete. Come di consueto, teniamo a disposizione tutto il materiale fotografico che per ovvie ragioni di spazio non possiamo pubblicare. Data la frequenza degli incontri fatti, temiamo che in spiaggia i controlli da parte delle forze deputate a farlo, siano stati ben scarsi, vuoi per cronica carenza di personale, vuoi per priorità stabilite di volta in volta, in base alla gravità degli eventi.

C’è da dire, peraltro che chi ha la licenza dello stabilimento balneare avrebbe l’obbligo di sorvegliare adeguatamente la propria zona di arenile e di fare rispettare le regole scritte. Anche quelle del comune buonsenso. Non di rado ci siamo imbattuti in una sorta di tolleranza pelosa (il termine ci sta a pennello) determinata dall’evidente volontà di non scontentare la clientela. Ci auguriamo che in futuro ciò avvenga meno frequentemente.


Nelle foto che mostriamo, i visi dei proprietari sono censurati, mentre non lo sono i musi dei cani. Dati i tempi di fanatismo cinofilo (cinofollia!) che stiamo vivendo, speriamo di non venire denunciati per violazione della privacy canina. Ma se fosse, ci batteremo strenuamente per non farci mettere la museruola…(!)

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