Via Cignani: addio buoni propositi, solo traffico e smog

Via Cignani: addio buoni propositi, solo traffico e smog

Inizialmente erano previsti stalli riservati per i residenti e spazi di socializzazione. Nel 2012 cambio in corsa: ecco qual è oggi la situazione. Alla faccia del recupero delle caratteristiche storiche e della qualità urbana.

L’area dell’antico foro boario ha una lunga storia passata di degrado e di abbandono, quando ad un certo punto per via di un PPIP (Piano particolareggiato di iniziativa privata), qualcosa si mosse a proposito delle opere di urbanizzazione. Originariamente era un bel progetto, che compensava il fatto di vedere nascere l’ennesima costruzione in una zona già densamente costruita; erano previsti stalli riservati per i residenti, e spazi di socializzazione come si conviene secondo i normali standard di qualità della vita. Poi nel 2012 la nuova l’amministrazione cittadina, targata esattamente come quella precedente, rimise in discussione quel progetto attuandolo in peggio.
Inoltre dato che quei lavori si trascinarono lentamente, vi fu un interpello da parte del sottoscritto per chiederne le ragioni, e per sollecitarne il prosieguo al fine di eliminare la situazione di disagio a cui i residenti erano sottoposti.
Giungendo al fatto, la Direzione Infrastrutture Mobilità e Ambiente Ufficio di Direzione, rispondeva con lettera del 30/05/2013 in cui, tra l’altro, si affermava:

“Il nuovo elaborato che si allega a titolo di contributo, sostituisce alle due aree urbanizzate Vp1 e VP2, ai lati dell’incrocio tra via Cignani e via Melazzo da Forlì indicate nel permesso di costruire, un’unica area urbanizzata, che funge da piazza e che costituisce il genius loci del quartiere, qui infatti un tempo sorgeva il foro boario.
A tale riguardo è stata pensata una nuova area urbana multifunzonale, in parte ricadente sul lotto individuato come VP1 nel permesso di costruire, e in parte nell’area di resede, di proprietà comunale, adiacente alla proprietà della ditta (…), nella quale è possibile ritrovarsi, allestire un mercato mensile e svolgere attività di incontro e di intrattenimento.
Tale area non è soggetta ad alcuna variante urbanistica e non prevede alcun cambiamento nella viabilità di quartiere, in quanto la nuova piazza potrà avere un settore carrabile, che corrisponde all’attuale tracciato di via Melazzo da Forlì e che all’occorrenza può essere pedonalizzato mediante dissuasori a scomparsa.”

Si proseguiva inoltre entrando nel merito:

“La proposta progettuale prevedrebbe di non realizzare il percorso ciclopedonale, poiché le previsioni di piste ciclabili dell’intera zona sono allo studio, di non realizzare il verde pubblico attrezzato previsto, in cambio dell’urbanizzazione della nuova area urbana.
Tale spazio è pensato pavimentato in fasce, in parte con asfalto carrabile e in parte con cemento stampato tipo porfido. In questa zona si prevede la messa in opera di diffusori e di illuminazione pubblica, quest’ultima, corrisponde in numero di corpi illuminanti a quella prevista dal permesso di costruire, quindi non comporterà costi ulteriori.”

In seguito con lettera della Direzione Gestione Territoriale, Patrimonio, Attività economiche Settore Pianificazione urbanistica Attuativa del 30/10/2013 addirittura si dichiarava con belle intenzioni:

“Avrà notato e potrà verificare che l’incipit posto dalla P.A., cioè del riqualificare le aree a margine del centro storico, recuperando il contributo sociale e le caratteristiche storiche connotative dei Borghi di Rimini, ha consentito di maturare al meglio il progetto di massima che a fine maggio Le venne proposto…
Una Amministrazione attenta in particolare alla qualità urbana ed al recupero dei valori storici dei luoghi (genius loci), nonché l’esercizio puntuale da parte dei cittadini di segnalare e manifestare con giusta tenacia le necessità esistenti nelle varie aree della città ed infine la utile riorganizzazione della struttura tecnica, rivista proprio per affrontare con una visione diversa i problemi della città che sono nel contempo di tipo urbanistico e di opere, con efficacia e concretezza, hanno potuto dare una risposta, seppure semplice e modesta ma con buon tempismo, ed un decoroso risultato nonché la funzionalità alla fruizione pubblica.”

Tralasciando il resto siamo arrivati alla conclusione, dove i buoni propositi sono stati soppiantati dall’ordinarietà più banale, e il genius loci ha cambiato mestiere; nessun mercato mensile o attività di incontro e socializzazione, ora gestisce i parcheggi per lo più a pagamento quando non temporizzati, realizzati senza soluzione di continuità fin dove era fattibile con conseguente richiamo del traffico veicolare e smog.

In cambio qualche inutile e maltenuta aiuola ambìto defecatoio canino, e l’impiego di una manciata di quell’asfalto rosso che nell’intenzione del nuovo corso amministrativo servirebbe a nobilitare l’area sulla quale è steso (?). Alla faccia del recupero delle caratteristiche storiche e della qualità urbana quindi; ma se pensiamo a ciò che sta accadendo ai nostri monumenti cittadini, allora siamo perfettamente in linea con quel pensiero.

Salvatore De Vita

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