Vediamo cosa è accaduto nella partecipazione al voto dal 2001 (quando alle urne si recò l'87% dei riminesi) ad oggi (55,59%).
La scarsissima partecipazione al voto è stata una costante su scala nazionale in questa tornata elettorale. Ma a Rimini la percentuale dei votanti è fra le più basse di sempre. Partiamo da qui per cominciare a capire cosa è successo, con una carrellata degli ultimi 20 anni.
Nel 2001 l’affluenza al primo turno arrivò quasi all’87% (86,59%), al secondo turno fece registrare il 72,31% e Alberto Ravaioli ebbe la meglio su Gianluca Spigolon col 52,45% contro il 47,55%. Ma già che siamo in tema, giriamo lo sguardo anche alle tre consultazioni precedenti: nel 1999 lo stesso Ravaioli si era confrontato con Mario Gentilini e la quota dei votanti era stata ancora consistente: 76,65% al primo turno (e 55,51% al secondo). Nel 1995, quando si impose Giuseppe Chicchi, si era raggiunto l’86,10%. Per non parlare del 1990, un’era geologica fa politicamente parlando (l’elezione diretta del sindaco è figlia della legge 25 marzo 1993 n. 81) quando si confrontavano ancora Pci, Dc, Psi, Psi, Psdi, Pli… la prima Repubblica, insomma: 90,75%.
Torniamo ad anni più vicini. Nel 2006 la riduzione dei riminesi che si recarono alle urne fu cospicua: 65,56%: Alberto Ravaioli vinse al primo turno col 51,09% su Alberto Bucci 40,21%.
Con l’inizio del decennio Gnassi, nel 2011, i votanti aumentarono di poco rispetto a cinque anni prima, 67,81% al primo turno, e scesero al 60,98% al ballottaggio, con Gnassi che filò dritto a palazzo Garampi col 53,47% mentre al debutto se era dovuto accontentare del 37,95%.
Nel 2016 non ci fu partita per il centrodestra: Andrea Gnassi passò al primo turno col 57% ma i votanti raggiunsero la quota più bassa 57,87%.
Siamo all’oggi. Va detto che nel 2016 si votò in un solo giorno ma, chiarito questo, l’affluenza il 3 e 4 ottobre è stata comunque bassa: 55,59%. I votanti di sesso maschile (56,01%) sono stati leggermente superiori a quelli di sesso femminile (55,20%).
Cosa questo possa significare in termini di risultato politico lo scopriremo fra poco. A Bologna, dove i votanti sono stati di poco superiori al 50% (51,16% contro il 59,66%), gli exit poll indicano Matteo Lepore vincente al primo turno.
Nel resto della provincia. A Cattolica la percentuale finale dei votanti è del 53,10% (58,75% alle precedenti comunali), Montescudo-Montecolombo 47,10% (56,03%), Novafeltria 61,46% (70,17%), Pennabilli, che mostra la performance migliore in termini di partecipazione 70,26% (72,43%), Sassofeltrio 66,24% (70,88%).
Fonte: Eligendo-Ministero Interno e Banca dati elettorale Regione Emilia Romagna.
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