Dalla fusione di Rimini Banca e Bcc Gradara nasce “Riviera Banca”

Dalla fusione di Rimini Banca e Bcc Gradara nasce “Riviera Banca”

Convocata per fine dicembre l'assemblea che darà vita ad una realtà bancaria robusta e diffusa fra Rimini e il pesarese. Riviera Banca è solo l'ultima di una serie di integrazioni. Il credito cooperativo si divide però nella adesione ai gruppi di riferimento, tre a livello nazionale.

E’ scoccata l’ora x. Nella assemblea convocata nella sede di via Marecchiese per il 30 dicembre prossimo, all’ordine del giorno c’è la fusione per incorporazione della Bcc di Gradara in “Rimini Banca Credito Cooperativo di Rimini e Valmarecchia”, che daranno vita a “Riviera Banca Credito Cooperativo di Rimini e Gradara”.
Dalla fusione prenderà vita un istituto di credito a cavallo fra Romagna e Marche, poco più di 7.000 soci (quasi 4200 per Rimini Banca e oltre 2850 per Gradara) e 45 filiali, più di 300 dipendenti, con una dotazione patrimoniale di oltre 260 milioni di euro, CET 1 ratio superiore al 19%. Un soggetto bancario robusto e determinato a contare.

Si procede con le fusioni, dunque. Nel 2017 si sono unite Romagna Est (a sua volta erede di una fusione ante litteram avvenuta nel 1995 fra le Bcc di Savignano e Bellaria) e quella di Sala di Cesenatico, in Romagna Banca, così come il credito cooperativo ravennate, imolese e forlivese hanno fatto nascere “La Bcc”, solo per rimanere in terra romagnola.

Poi c’è la Banca Malatestiana, che in passato arrivò ad un passo dal matrimonio con Romagna Est, ma poi non se ne fece nulla. Vanta circa 5mila soci e una trentina di filiali, ma anch’essa è figlia di una fusione: 16 anni fa riunì le Bcc di San Vito e Santa Giustina con quella di Ospedaletto.

Non più solo Iccrea. Le Bcc si suddividono principalmente fra due grandi gruppi, Iccrea e Cassa Centrale Banca. Riviera Banca farà parte del primo, così come “la Bcc”. Romagna Banca sta col secondo. Più numerose quelle che aderiscono a Iccrea, 145 Bcc, con oltre 2.500 filiali e più di 750mila soci. Cassa Centrale Banca mette insieme 89 banche e 1.518 filiali. Perché non unire le forze? Perché fare unità anche in seno al credito cooperativo è diventato un’impresa ardua. E alla fine saranno tre i “campanili”: Iccrea, Cassa Centrale e la più piccola Cassa Centrale Altoatesina. Aderire ad un gruppo bancario non è un optional ma un obbligo per poter essere autorizzati all’esercizio dell’attività di banca. Come disse il prof. Zamagni, se l’arcipelago del credito cooperativo fosse confluito in un unico “contenitore” avrebbe dato vita al terzo gruppo in Italia per dimensione e al primo per capitale. “Chi avrebbe dovuto esercitare la moral suasion non è intervenuto, anzi ha favorito la creazione di tre gruppi. Perché a livello governativo nessuno si è speso per il gruppo unico? Dividendole si sono divise le forze.

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