Il Comune di Riccione bandisce 2 posti di lavoro con stipendio doc. Si presentano solo in 3. E ne ammettono 1

Il Comune di Riccione bandisce 2 posti di lavoro con stipendio doc. Si presentano solo in 3. E ne ammettono 1

Quasi deserto l’“avviso” per il ‘comunicatore’ in appoggio al Sindaco. Nel 2014 presentarono domanda in 29. E nel 2015, per dirigere la Biblioteca, fu un assalto: 74 candidati. Cosa è successo? Il lavoro all’ombra del ‘pubblico’ c’è ma non affascina più… O nessuno vuole lavorare con la Tosi?

Un posto in Comune non è il posto più bello del mondo
Commento brutale: il lavoro c’è, ma non c’è chi vuole farlo. Appendice al commento: un posto in Comune non è più il posto più bello del mondo.

Paga buona, basta laurea ed esperienza nel pubblico
Spalmiamo i fatti. Renata Tosi viene ri-eletta Sindaco di Riccione e tra i primi atti vara un “avviso di procedura selettiva per titoli e colloquio”. Ergo: mette in palio 2 posti di lavoro. Paga buona, per non dire sontuosa, di questi tempi, dacché si vince un contratto legato al mandato sindacale nella casella “categoria D3g”, con possibilità di ritocchino in itinere (“detto trattamento può essere integrato, con provvedimento motivato della Giunta, da una indennità ad personam”). Insomma, siamo, grosso modo, intorno ai 2mila euro al mese, buttali via. Che cosa bisogna fare? Il ‘comunicatore’. Almeno, così si capisce dal momento che “il curriculum professionale di ciascun candidato sarà valutato con particolare rilevanza per le esperienze attinenti le posizioni da ricoprire, per la quantità e qualità dei servizi prestati o degli incarichi eventualmente espletati in ambiti attinenti la comunicazione ed informazione”. Cosa chiedono? Poca roba, neppure di essere iscritti all’albo dei giornalisti, professionisti o pubblicisti che sia. Basta avere una “laurea vecchio ordinamento o specialistica o magistrale” e aver lavorato “almeno tre anni nell’ultimo quinquennio” presso “Associazioni e/o Enti Pubblici” (come mai, poi? Come se lavorare nel privato sia squalificante, di per sé un’onta, una infamia… e lo chiamano governo di ‘centrodestra’). Chissà quanta gente ha partecipato al bando… Quasi nessuno.

Nel 2014: stessi requisiti, 29 domande per 3 posti di lavoro
Rewind. Nel 2014 la Tosi appena insediata varò un “avviso” analogo – cioè, con gli stessi requisiti richiesti – per assumere 3 ‘comunicatori’. All’epoca partecipò un sacco di gente, 29 persone. Al colloquio finale si presentarono in 14. Il posto di lavoro andò a Simona Cesarini, Cora Balestrieri e Matteo De Angelis. Non parliamo poi della “selezione pubblica” del 2015 per un “funzionario di alta specializzazione” che guidasse Biblioteca e Musei. Fecero domanda, da tutta Italia, in 74; passarono al colloquio in 12, tutti risultati “non idoneo” tranne Alessandra Grisendi, che poi rifiutò l’incarico. Insomma, come si sa quando un Comune chiama rispondono all’appello un mucchio di italiani che vogliono il ‘posto sicuro’ al sole dello Stato.

Cora ritorna (forse). Esclusi in due
A questo giro, però, qualcosa non ha funzionato. A presentare la domanda – scadenza, 17 luglio – per ‘comunicare’ insieme a Madama Tosi si sono fatti vivi in 3. Di questi, due, la giornalista Natascia Lorusso e Giovanmatteo Raggi, giornalista in forza presso il Comune di Savignano sul Rubicone, sono stati esclusi perché – così si legge in calce – gli manca l’“esperienza lavorativa” richiesta. La terza, Cora Balestrieri, già nello staff del Governo Tosi 1, in appoggio all’Associazione Riccione Teatro nei mesi di ‘vacanza’ tra la caduta del governo e l’elezione del Tosi Bis, è l’unica ammessa. Oggi andrà a colloquio, chiacchierando con i dirigenti Cinzia Farinelli e Cristian Amatori e con l’“esperto” Andrea Denicolò. Buona fortuna. Certo, resta il ‘caso’: un Comune bandisce 2 posti di lavoro e forse trova 1 lavoratore. Domanda vipera: forse nessuno vuole lavorare con Madama Renata?

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