"In un’ardua lotta con Dio, ho accettato di riconsegnargli il mazzo delle carte per vedere che gioco aveva in mente per me". Stefano Tenti, 34 anni, ingegnere originario di Cattolica, sabato 25 giugno a Roma viene ordinato prete per la Fraternità San Carlo. E domenica 3 luglio alle ore 10,30 la sua prima messa nella parrocchia San Pio V a Cattolica.
C’è anche Stefano Tenti, originario di Cattolica, che il 28 luglio prossimo compirà 35 anni, tra i dieci che domani, sabato 25 giugno (alle ore 15,30), vengono ordinati sacerdoti a Roma nella basilica di San Giovanni in Laterano da monsignor Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia–Guastalla. Si tratta di dieci appartenenti alla Fraternità di San Carlo che quest’anno festeggia il trentennale della fondazione. Da Cattolica una cinquantina di parrocchiani, guidati dal parroco don Biagio Della Pasqua, andranno a Roma in pullman per seguire la cerimonia. Don Stefano è il secondo di quattro fratelli: i suoi genitori sono Ivano e Cinzia Tenti e dopo l’ordinazione tornerà a Reggio Emilia, dove ha trascorso l’anno di diaconato e dove collabora con il vescovo monsignor Camisasca. La ‘San Carlo’ fu fondata nel 1985 e retta per un quarto di secolo da monsignor Massimo Camisasca. E’ una fraternità sacerdotale missionaria che è nata su ispirazione di don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione, ed oggi è presente, con 33 case (dove in genere i sacerdoti vivono insieme) in 17 Paesi in tutto il mondo. Conta 133 preti e 30 seminaristi.
Con Stefano Tenti verranno ordinati anche tre brianzoli, Giuseppe Cassina, 31 anni di Meda, Stefano Motta, 33 anni di Seveso e Tommaso de Carlini, 32 anni di Macherio; Alessio Cottafava, 35 anni di Rio Saliceto (Re); David Crespo, un portoghese di 32 anni, Davide Tonini, 31 anni di Milano; un altro milanese di 35 anni, Giovanni Fasani che dopo l’ordinazione resterà a Roma nella casa di formazione per svolgere la funzione di vicerettore; Cristiano Ludovici, 29 anni di Varese e John Roderick, un canadese di 33 anni, destinato ad una missione a Bogotà in Colombia. Con loro verranno ordinati anche due diaconi: Marco Vignolo, 32 anni di Rapallo e Mattia Zuliani, 28 anni di Brenna (Co).
E’ Stefano Tenti a raccontare che la sua “storia è un fiume di volti, drammi, poesie, amori, serate passate a cantare in spiaggia con gli amici, desideri, tradimenti e grazia. Non ho mai pensato di diventare sacerdote, sebbene abbia respirato la fede e la vita del Movimento fin da piccolo, in casa. Così, dopo la laurea in ingegneria, ho iniziato a girare per l’Italia come consulente, mentre tracciavo un futuro più definitivo con una ragazza con la quale stavo dai tempi dell’università a Bologna. Nel giro di poco tempo questi progetti si sono però sbriciolati: il rapporto con la mia ragazza è finito in modo brusco. Il lavoro, che pure offriva soddisfazioni, non manteneva comunque le promesse”. Un prete di Bologna che seguiva gli universitari e di cui ero diventato amico mi lancia la sfida dicendomi: ‘Stefano, appena varcata quella porta puoi cominciare a cercare un’altra donna con cui fare famiglia ma renderai nuovamente infelice te e lei. Devi scoprire invece se è vero che Dio può riempire il tuo cuore e che ti ha creato solo per essere sovrano della tua anima’. Queste parole per me sono state come macigni, ma ripensandoci, nel tempo si sono rivelate il fondamento della mia rinascita. Così mi trasferisco a Milano e cambio lavoro cominciando a frequentare un gruppo di giovani lavoratori di Cl. Lentamente le parole di quel prete di Bologna hanno cominciato a lavorare mentre la mia vita ‘germogliava’ di nuovi frutti anche tra le nuove difficoltà del lavoro causate dalla crisi economica e pur senza una nuova ragazza. Mi sono trovato a dire ad un amico: ‘Anche se potessi tornare indietro non baratterei la mia vita con niente altro’. Così, in un’ardua lotta con Dio, ho accettato di riconsegnargli il mazzo delle carte per vedere che gioco aveva in mente per me. Nel frattempo Milano era diventata una casa, le amicizie esplose e una pienezza di vita mi stava inondando. Era il momento di decidere e mi sono sentito rivolgere da Dio la domanda ‘Mi ami tu, ora, più di tutto ciò?’ Era la domanda di un amante geloso, che non accettava concorrenti. Mi sono fatto attendere per un po’ ma la lotta era impari: chi può resistere al fascino divino? Dal quel sì, tremante e sospirato, Dio mi sta conducendo verso orizzonti di una bellezza e di un’intimità inaspettata, che i miei progetti non avrebbero mai potuto nemmeno farmi sfiorare”.
Il nuovo sacerdote dirà la prima messa nella sua parrocchia d’origine, a Cattolica a San Pio V, domenica 3 luglio alle ore 10,30.
Serafino Drudi
COMMENTI