Rapporto Excelsior: 2013 senza ripresa a Rimini

Rapporto Excelsior: 2013 senza ripresa a Rimini

Nel corso del 2013 le imprese che prevedono assunzioni, specialmente per attività/lavorazioni stagionali e per sostituire dipendenti in uscita o in ma

Nel corso del 2013 le imprese che prevedono assunzioni, specialmente per attività/lavorazioni stagionali e per sostituire dipendenti in uscita o in maternità/ferie/malattia/aspettativa, sono il 19,9% del totale mentre le imprese che non prevedono assunzioni, causa soprattutto l’organico al completo/sufficiente e la domanda in calo/incerta, sono l’80,1% del totale. E’ quanto emerge dal Rapporto Excelsior per la provincia di Rimini realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro, uno strumento aggiornato per conoscere il mercato del lavoro in termini di flussi di entrata ed uscita previsti dalle imprese, così come tutta una serie di caratteristiche associate alle assunzioni. Nel campione di 94 mila imprese rappresentative a livello nazionale, ci sono anche quelle riminesi e la fotografia che ne esce è abbastanza oggettiva perché ricavata unendo i dati del Registro imprese insieme a quelli che provengono da Inps e Istat. Le interviste da cui sono tratte le previsioni per l’anno 2013 sono state realizzate tra il 28 gennaio e il 23 maggio 2013.

Veniamo ai dati in dettaglio. In termini di assunzioni generali, in provincia di Rimini per l’anno 2013 ne sono previste 9.050, di cui 8.700 lavoratori alle dipendenze (non stagionali, più stagionali e interinali) pari al 96,1% sul totale; 210 collaboratori con contratto a progetto (2,3%); 150 collaboratori a partita IVA e occasionali (1,6%). Oltre 11 mila (11.020) invece, i lavoratori complessivi “in uscita” previsti nel 2013, così suddivisi:
10.500 lavoratori alle dipendenze (non stagionali, stagionali e interinali), 95,3% sul totale; 380 collaboratori con contratto a progetto (3,5%); 130 collaboratori a partita IVA e occasionali (1,2%). Il saldo è negativo: – 1.960, di cui -1.810 lavoratori alle dipendenze (non stagionali, stagionali, interinali); -180 collaboratori con contratto a progetto; + 20 collaboratori a partita IVA e occasionali.
Ancora. Sono 8.340 le assunzioni di personale previste nelle imprese (di cui 1.000 nelle imprese artigiane), con un tasso di entrata previsto dell’11,1% (dell’8,7% nelle imprese artigiane), superiore alla media regionale (5,1%) e nazionale (5,0%).
E poi 10.100 le uscite di personale previste dalle imprese (di cui 1.560 dalle imprese artigiane), con un tasso di uscita previsto del 13,5% (del 13,6% dalle imprese artigiane), superiore alla media regionale (6,7%) e nazionale (7,1%). Meno 1.770 unità come saldo occupazionale previsto per le imprese (-560 per le imprese artigiane), con un tasso di variazione previsto del -2,4% (-4,9% per le imprese artigiane).

A livello di assunzioni previste nelle imprese di “personale non stagionale”, i dati parlano di 2.820 unità, rappresentante il 33,9% dei lavoratori alle dipendenze, quota nettamente inferiore sia a quella regionale (66,8%) che a quella nazionale (65,2%).
I settori dove si prevedono maggiori assunzioni sono, nell’ordine, “Turismo e ristorazione” con 880 unità (31,2%), “Commercio” con 390 unità (13,8%), “Industria manifatturiera e public utilities” con 310 unità (11,0%), e “Attività immobiliari, di noleggio e servizi operativi alle imprese (vigilanza/investigazione, pulizia/disinfestazione, attività di call center, organizzazione di fiere/convegni)” con 250 unità (8,9%).
I settori dove si prevedono maggiori assunzioni sono, nell’ordine, “Turismo e ristorazione” con 880 unità (31,2%), “Commercio” con 390 unità (13,8%), “Industria manifatturiera e public utilities” con 310 unità (11,0%), e “Attività immobiliari, di noleggio e servizi operativi alle imprese (vigilanza/investigazione, pulizia/disinfestazione, attività di call center, organizzazione di fiere/convegni)” con 250 unità (8,9%).
I settori dove si prevedono maggiori assunzioni sono, nell’ordine, “Turismo e ristorazione” con 880 unità (31,2%), “Commercio” con 390 unità (13,8%), “Industria manifatturiera e public utilities” con 310 unità (11,0%), e “Attività immobiliari, di noleggio e servizi operativi alle imprese (vigilanza/investigazione, pulizia/disinfestazione, attività di call center, organizzazione di fiere/convegni)” con 250 unità (8,9%).
A livello di assunzioni previste nelle imprese di “personale stagionale”, i dati parlano di 5.510 unità, rappresentante il 66,1% dei lavoratori alle dipendenze, quota decisamente superiore sia a quella regionale (33,2%) che a quella nazionale (34,8%).
“Dal raffronto tra la maggiore incidenza di assunzioni “stagionali” rispetto a quelle “non stagionali”, da un lato, e tra i settori dove maggiormente sono previste tali assunzioni, dall’altro – si legge nel Rapporto – si evince come l’economia della provincia di Rimini sia principalmente una ”economia di servizi a vocazione turistica e commerciale”.”
Per ciò che concerne il “tipo di contratto”, le 8.340 assunzioni di personale avverranno:

–  per il 9,6% con contratti a tempo indeterminato (23,8% in Emilia-Romagna e 27,1% in Italia);
–  per l’81,8% con contratti a tempo determinato (66,2% in Emilia-Romagna e 64,8% in Italia);
– per il 6,5% con contratti di apprendistato (7,0% in Emilia-Romagna e 5,7% in Italia);
– per l’1,5% con contratti a chiamata (2,4% in Emilia-Romagna e 1,8% in Italia);
– per lo 0,6% con altre forme contrattuali (0,6% anche in Emilia-Romagna e Italia).

Riguardo, inoltre, alle imprese che prevedono assunzioni:

– assumeranno personale nel 2013 il 25,3% delle imprese esportatrici nel 2012 (sul totale delle imprese esportatrici) e il 19,4% delle imprese non esportatrici nel 2012 (sul totale delle imprese non esportatrici);
– assumeranno personale nel 2013 il 34,1% delle imprese innovative nel 2012 (sul totale delle imprese innovative) e il 17,7% delle imprese non innovative nel 2012 (sul totale delle imprese non innovative).
Se ne deduce che “la propensione ad assumere personale alle dipendenze è maggiore per tutte le imprese orientate all’export e all’innovazione”.

A livello di gruppi professionali, le 2.820 assunzioni di “personale non stagionale” sono ripartite in:

– 0 Dirigenti;
– 130 Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione;
– 260 Professioni tecniche;
– 250 Impiegati;
– 1.280 Professioni qualificate nel commercio e nei servizi;
– 350 Operai specializzati;
– 200 Conduttori di impianti e operai addetti ai macchinari;
– 360 Professioni non qualificate.

A livello di classe dimensionale di impresa, le assunzioni maggiori sono previste nelle cosiddette micro imprese (< 10 dipendenti) con 1.170 unità (41,5% sul totale). Per ciò che riguarda la “provenienza del personale”, sono previsti da un minimo di 380 immigrati (13,3% sul totale) fino ad un massimo di 450 immigrati (15,8% sul totale). Per ciò che concerne invece le “classi di età”, le assunzioni maggiormente richieste provengono dalla classe 25-29 anni con 700 unità (24,7% sul totale). Riguardo alla “segnalazione del genere ritenuto più adatto allo svolgimento della professione”, prevalgono gli uomini con il 31,0% di preferenze contro il 19,5% delle donne, mentre nel 49,4% dei casi uomini e donne sono ritenuti ugualmente adatti. Da menzionare anche il fatto che nelle previsioni per il 2013, il 28,8% del totale del “personale non stagionale” sarà assunto con contratto part-time (contro il 30,0% in Emilia-Romagna e il 27,1% in Italia). Il “livello formativo” richiesto dalle imprese risulta essere il seguente: - nel 51,0% dei casi il conseguimento del “diploma di scuola secondaria” (inclusa la specializzazione post-diploma); - nell’8,9% dei casi il livello di “qualifica di formazione professionale o diploma professionale; - nel 6,6% dei casi il conseguimento del “titolo universitario”; - nel 33,5% dei casi, infine, non è richiesta alcuna formazione specifica. Qualche confronto col 2012. 8.340 assunzioni di personale alle dipendenze previste nel 2013 contro le 12.960 assunzioni che erano previste nel 2012: -35,6% come variazione percentuale prevista. 10.100 uscite di personale alle dipendenze previste nel 2013 contro le 14.400 uscite che erano previste nel 2012): -29,9% come variazione percentuale prevista. -1.770 unità come saldo occupazionale previsto nel 2013 contro le -1.440 unità come saldo previsto nel 2012. Carlo Piantucci

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