Bonaccini sul luogo del “delitto”: domani in visita all’ospedale di Santarcangelo

Bonaccini sul luogo del “delitto”: domani in visita all’ospedale di Santarcangelo

Il governatore alle prese con sondaggi da panico, arriva al "Franchini". Come mai questa scelta? Avrà a che fare con la protesta, inascoltata, delle donne e non solo, che si sono battute contro lo sventramento della chirurgia senologica a suon di 50mila firme raccolte?

Visita istituzional-elettorale domani pomeriggio per Stefano Bonaccini, ormai consapevole che la sua riconferma è tutta in salita e dunque impegnato più che mai a cercare di ricucire. Si fionda a Santarcangelo e dei buoni motivi per farlo ce li ha certamente. Perché le 50mila firme raccolte dal Punto Rosa contro lo sventramento della chirurgia senologica sono un macigno, anche in vista del voto di fine gennaio. Nemmeno la Regione, infatti, ha ascoltato il grido che si è levato ben oltre i confini di Santarcangelo per bloccare il progetto di dimezzamento della chirurgia per ricavare il famoso ospedale di comunità che dovrà accogliere malati cronici, soprattutto anziani. Tutti gli attori istituzionali, dall’Ausl all’amministrazione comunale fino alla Regione Emilia Romagna, hanno tirato dritto, nonostante le proteste e la mobilitazione.
Ma servirà a qualcosa farsi vedere in corsia a poco più di due mesi da una tornata elettorale che trasuda desiderio di cambiamento anche in questa regione, e dopo le scelte fatte sulla pelle delle donne, come hanno ripetuto più volte le dirette interessate? Chi vivrà vedrà.

Bonaccini plana sull’ospedale di Santarcangelo proprio quando la chirurgia è un cantiere ancora in piena attività, ma già è ben chiaro quale sarà il risultato finale: un reparto diviso in due e separato da una semplice porta apribile col maniglione antipanico. Dodici posti letto per l’Osco e undici per la chirurgia senologica.

Chissà cosa verrà a dire il governatore. Di certo avrebbe fatto bene a scendere a Santarcangelo ad ascoltare le ragioni delle donne nei giorni caldi della raccolta delle firme. Adesso, ormai, i giochi sono fatti. E la scelta imposta non è stata quella di puntare sulla valorizzazione della senologia e dei suoi risultati riconosciuti a livello internazionale. Lo scorso giugno tre chirurghi senologi del Policlino “Gemelli” di Roma sono stati al “Franchini” per apprendere la metodica dell’uso del “verde indocianina” nella localizzazione del linfonodo sentinella nei tumori mammari. Solo l’ultimo di tanti riconoscimenti a favore di questo fiore all’occhiello.

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