A Santarcangelo si aggirano ignoti che “alterano” scavi archeologici

A Santarcangelo si aggirano ignoti che “alterano” scavi archeologici

Fino a circa un mese fa l'amministrazione comunale non ammetteva nemmeno una "violazione" nel cantiere di piazza Balacchi e alla interrogazione della Lega opponeva un segreto assoluto. Adesso la giunta Parma confessa di sapere. Ma non chi è il responsabile. Si cercano ignoti che di notte si aggirano per Santarcangelo con cazzuola, mattoni e cemento a presa rapida.

A Santarcangelo ci sono degli ignoti che hanno una passione, naturalmente inconfessata e inconfessabile: si sentono attratti dagli scavi archeologici. Non tutti, sembra, ma dalle grotte che corrono sotterranee in gran parte della città antica, sì. Quando ci passano davanti,  non resistono: ci si fiondano dentro. E una volta dentro che fanno? Siccome pare che questi ignoti si aggirino per Santarcangelo armati di cazzuola, mattoni e un po’ di cemento a presa rapida, venutisi a trovare nel luogo che li richiama come il ferro alla calamita, danno sfogo alla loro seconda passione: alzano un muretto. E’ un po’ il tratto distintivo che indica il passaggio degli ignoti a Santarcangelo .
Chi saranno, chi non saranno questi ignoti? E’ diventata un’ossessione. Una assillante ricerca. La notizia corre e l’interrogativo pure. Si formano capannelli per strada: «ma hai sentito di questi ignoti? Ci sarà da preoccuparsi?» In attesa di comprare un profumato pollo in rosticceria la gente parla di questo.
Sono talmente ignoti che bisognerebbe chiamare un genetista, oppure i Ris di Parma, e chiedere loro di mettere in atto tutte le procedure che si attuano sulla scena del crimine. Avete presente il tristissimo caso di Yara Gambirasio? Si arrivò dopo molte e complicate ricerche a risalire al soggetto che è stato ritenuto colpevole e condannato all’ergastolo, “ignoto 1”, partendo dalle tracce biologiche trovate sulla scena del crimine. Da lì alla traccia genetica, grazie al Dna selezionato, il passo è stato non breve ma diretto.
Alice Parma potrebbe fare qualcosa del genere per togliersi i dubbi. Sì, perché di dubbi pare ne abbia anche lei come risulta dal comunicato stampa che ha mandato ai giornali, ma che non figura sul sito internet dell’amministrazione comunale e nemmeno sulla relativa pagina Facebook. Chissà poi perché? Mah! Se c’è un ignoto da individuare sarebbe meglio diffonderle il più possibile queste notizie, magari affiggere anche tanti volantini agli angoli delle strade: «cerchiamo l’ignoto che…».
C’è un passaggio in questa nota diffusa ai media (testo integrale in basso), che dice: «I lavori di restauro e di valorizzazione dell’ipogeo di via Saffi non subiranno dunque rallentamenti in seguito alle alterazioni del cantiere ravvisate dai tecnici nel corso di alcuni sopralluoghi, in merito alle quali è stata informata la Soprintendenza e sporta denuncia contro ignoti alle forze dell’ordine».
I consiglieri di opposizione Gabriele Stanchini e Domenico Samorani lavorano ai fianchi da mesi la giunta Parma per avere risposte trasparenti su quel che è avvenuto in piazza Balacchi. In particolare i consiglieri della Lega hanno presentato un’interrogazione e istanze di accesso agli atti per chiedere: si può almeno sapere se si è verificata una violazione in quel cantiere? La risposta è stata: non possiamo evadere la richiesta. Siamo in presenza di «un procedimento soggetto ad un regime speciale di segretezza o riservatezza, non di competenza di questo Ente». Accidenti! Hanno tolto il segreto di Stato su Ustica, Piazza Fontana, l’attentato alla stazione di Bologna, l’Italicus, Piazza della Loggia ed altre stragi, e non si può sapere cosa è successo in piazza Balacchi?
Poi, invece, l’altro ieri dal palazzone di piazza Ganganelli è uscita la famosa nota stampa che parla di «alterazioni del cantiere». Ma vige o  no un «regime speciale di segretezza» come sostengono i dirigenti?
A parte che su questa riservatezza brandita contro l’opposizione i diretti interessati ricordano le «prerogative dei consiglieri comunali» richiamate anche da numerose sentenze, ma adesso come la mettiamo visto che la giunta di fatto si spinge laddove i dirigenti avevano sospeso ogni valutazione in ossequio al principio che l’interrogazione si riferiva ad atti che esulano dall’attività del Comune?
A cascata si aprono una serie di interrogativi, che Samorani e Stanchini elencano minuziosamente?
A quali «tecnici» (che hanno rilevato le alterazioni) fa riferimento la giunta?
«Quelli del Comune, della società incaricata degli approfondimenti archeologici o della ditta che supporta l’attività di scavo? Perché, se a ravvisare le alterazioni sono stati tecnici del Comune, allora l’Amministrazione era pienamente e direttamente a conoscenza delle alterazioni. E d’altra parte se non ne è a conoscenza come fa, oggi, a parlare di alterazioni del cantiere?»
E poi ci sono gli ignoti sui quali nell’incipit di questo articolo abbiamo ironizzato. «Ci chiediamo chi siano in realtà questi ignoti, tali da avere interesse a violare il cantiere (e, come riporta la cronaca, ad alzare addirittura un muro in quel punto)? Non può certo essere uno dei tanti cittadini che, quel giorno o quella notte passava da quelle parti, casualmente. Chi aveva interesse a violare il cantiere?
L’amministrazione comunale sa chi ha alterato l’area del cantiere? E se ne fosse al corrente, ha provveduto ad informare le autorità competenti su tutto quanto è a sua conoscenza?» Ce n’è abbastanza per procedere con «un esposto alla Procura della Repubblica e con la denuncia dei fatti al Prefetto di Rimini». A questo stanno pensando Samorani e il gruppo della Lega. Ma dovrebbero rivolgersi anche a Chi l’ha visto? L’ignoto, naturalmente.

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Inizieranno in autunno i lavori di restauro del sito archeologico di piazza Balacchi e della grotta rinvenuta al di sotto di via Saffi. L’iter amministrativo messo a punto dal settore Territorio prevede infatti l’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo entro il mese di maggio e, a seguire, le fasi per la pubblicazione del bando di gara e l’affidamento dei lavori all’impresa che si aggiudicherà le opere da eseguire.

Espletate le procedure amministrative, il cantiere dovrebbe dunque aprirsi entro il prossimo autunno e comunque non oltre la fine dell’anno, per dare il via a uno dei recuperi di maggiore valore della Santarcangelo sotterranea. Grazie alle indagini archeologiche condotte fra il 2019 e il 2020 sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna, infatti, è venuto alla luce l’intero potenziale archeologico e architettonico dell’area, con elementi che hanno offerto una nuova chiave di lettura in particolare della “grotta” di via Saffi, rinvenuta nel 1998. Da sempre considerata una “nevaia”, in realtà la grotta semicircolare faceva parte della struttura difensiva risalente al millequattrocento, quando il borgo venne ingrandito e circondato da mura completate nel 1447 da Sigismondo Pandolfo Malatesta.

I lavori di restauro e di valorizzazione dell’ipogeo di via Saffi non subiranno dunque rallentamenti in seguito alle alterazioni del cantiere ravvisate dai tecnici nel corso di alcuni sopralluoghi, in merito alle quali è stata informata la Soprintendenza e sporta denuncia contro ignoti alle forze dell’ordine.

Per quanto riguarda invece ad alcune prese di posizione pubbliche da parte di consiglieri comunali dei gruppi di minoranza, nonché in merito a quanto apparso su alcuni organi d’informazione relativamente al presunto immotivato diniego alla richiesta di accesso agli atti riguardanti la grotta di piazza Balacchi, l’Amministrazione comunale precisa che tutta la documentazione relativa ad aspetti non sottoposti a indagine è stata resa disponibile ai consiglieri comunali che ne hanno fatto richiesta, così come previsto dalla legge. È noto, infatti, che gli atti di indagine sono di competenza esclusiva della Procura e non nella disponibilità del Comune il quale comunque, ha espresso, per tale motivo, un differimento e non un diniego.

Risultano pertanto fuorvianti e prive di correttezza nei confronti dei dirigenti comunali – che hanno provveduto con celerità a fornire ogni indicazione del caso – le affermazioni di alcuni consiglieri comunali secondo i quali l’Amministrazione comunale non ha reso disponibili tutti gli atti che avrebbero avuto il diritto di consultare.

Santarcangelo, 21 aprile 2021

L’Ufficio stampa

Fotografia: Rudy e Peter Skitterians da Pixabay

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