“Agghiacciante che gli aeroporti di Rimini e Pescara accolgano i voli di Iran Air”

“Agghiacciante che gli aeroporti di Rimini e Pescara accolgano i voli di Iran Air”

Da tempo al "Fellini" di Rimini fanno scalo per rifornirsi gli aerei iraniani. Un Paese nell'occhio del ciclone a causa del coronavirus e dell'embargo americano. Durissima la denuncia dell'ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata: "Fa rabbrividire che si tenga ancora aperta la porta con uno dei centri mondiali di epidemia e contagio. E che fine hanno fatto le rassicurazioni date dal governo italiano a Mike Pompeo?". Ma Enac, da noi interpellata, spiega che Iran Air è autorizzato a operare in Italia e pertanto le operazioni di rifornimento devono essere effettuate per consentire i servizi.

“E’ stata per me una scoperta agghiacciante: navigando su Internet, sui siti ufficiali che registrano i movimenti di aerei a livello internazionale e soprattutto gli scali in alcuni aeroporti italiani, in particolare nell’aeroporto di Pescara e in quello di Rimini, si può vedere che ancora negli ultimi giorni, esattamente mercoledì 11 e sabato 14 marzo, Iran Air va avanti e indietro, fa scali tecnici in continuazione senza nessuna restrizione dalle autorità italiane. Questo è sconvolgente, dal punto di vista dell’epidemia da coronavirus e non solo”. La denuncia viene da un “pezzo grosso”, l’ex ministro degli Esteri del governo Monti, diplomatico di lungo corso (è stato anche ambasciatore negli Stati Uniti) e attualmente anche presidente onorario del Partito Radicale Transnazionale, Giulio Terzi di Sant’Agata. Le sue parole sono state proprio raccolte nella serata di ieri da Radio Radicale (Diritto alla conoscenza, condotto da Laura Harth).

Cosa ha detto l’ex ministro degli Esteri? “Nonostante le sanzioni, l’Italia rimane aperta agli arrivi dall’Iran, così come ha fatto con quelli dalla Cina per motivi politici e per due mesi almeno dopo che l’epidemia era stata denunciata da medici eroici cinesi sin da metà settembre, il nostro Paese non ha preso praticamente nessuna misura, ha bloccato i voli diretti ma non quelli indiretti, i cinesi andavano avanti e indietro… è come mettere l’antifurto in una casa alla porta d’ingresso e lasciare aperte tutte le porte sui terrazzi e le finestre, dalle quali normalmente passano quelli che ti vogliono entrare in casa”, ha esordito. “Abbiamo fatto questa cosa assurda e continuiamo a farla, questa è la scoperta sconvolgente”, per poi citare gli aeroporti di Rimini e Pescara, definendo tutto questo “sconvolgente”. Anzitutto, ha spiegato Giulio Terzi di Sant’Agata, a causa del coronavirus: “L’Iran è diventato il Paese dove in modo più esponenziale si sta diffondendo l’epidemia, perché non è stata controllata fino a pochissimo tempo fa e per decisione politica di non fare nulla fino al 21 febbraio, per non danneggiare il clima elettorale e portare la gente a votare, anche se ci sono andate pochissime persone; comunque gli ayatollah volevano evitare di parlare dell’epidemia, che però è esplosa in un modo incredibile, fino a 100mila infetti secondo le stime più autorevoli riportate anche dall’Economist, un numero che raddoppierebbe quasi quello mondiale delle persone attualmente infettate”.

“Il fatto che esistano ancora collegamenti fra Italia ed Iran, un paese dove si sta propagando in modo esponenziale il coronavirus, credo sia una porta rimasta aperta gravissima su uno dei centri mondiali di epidemia e contagio”, ha concluso. “Questo fa veramente rabbrividire”. Ma non c’è solo il tema del controllo di questa terribile pandemia: “Iran Air è sanzionata dal governo americano, messa sulla lista delle società che appartengono ai pasdaran, che fa riciclaggio, trasporto d’armi e milizie. Il fatto di assisterla, di dare carburante quando atterra a Rimini e a Pescara, di coinvolgere aeroporti italiani nell’assistenza a questa società, espone anche gli aeroporti stessi alle sanzioni americane. Nonostante il governo italiano abbia a più riprese rassicurato il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo (anche quando è venuto in Italia sono state fornite rassicurazioni dirette, e lo stesso hanno fatto i nostri leader a Washington, sul fatto che Iran Air non avrebbe più volato in Italia). Il collegamento strettissimo fra il problema iraniano e il problema cinese, la Cina è la grande alleata dell’Iran come sappiamo, è una cosa sulla quale il nostro governo continua a tenere gli occhi chiusi nonostante quello che sta succedendo in Italia”.

Cosa dice Enac? Il nostro giornale stava seguendo questo tema da un po’ di tempo e il 29 febbraio aveva inviato una mail ad Enac per chiedere chiarimenti sugli scali tecnici di Iran Air a Rimini alla luce dell’embargo Usa nei confronti dell’Iran. Anche per capire se questi scali per effettuare il rifornimento potessero avvenire in ragione della natura internazionale dell’aeroporto di Rimini-San Marino, come ci era stato riferito da addetti al settore. Questa la risposta che il 3 marzo abbiamo ottenuto da Enac: “Le sanzioni, adottate dagli USA e non dai governi europei, si applicano direttamente agli operatori che intrattengono rapporti commerciali con società iraniane. Pertanto, se gli operatori ritengono di proseguire le loro relazioni commerciali con Iran, possono farlo. Le operazioni di rifornimento sono assicurate sull’aeroporto di Rimini, come scalo italiano, e non di San Marino sul quale le operazioni commerciali di vettori di Paesi terzi non sono consentite. Il vettore Iran Air è autorizzato a operare in Italia e, pertanto, le operazioni di rifornimento devono essere effettuate per consentire i servizi”. Ma dopo la denuncia dell’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata la questione assume una luce e un peso diverso.

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