Due conti sulla spesa del servizio sostenuta dal Comune e sulle persone trasportate. Va detto che è tutto gratis per i pochi che lo utilizzano, ma volete sapere quanto sborsano le casse pubbliche per ogni singolo viaggiatore?
Qualche tempo fa, e precisamente intorno al 28 del trascorso luglio, l’assessore ai lavori pubblici annunciava trionfalmente a mezzo stampa che il cosiddetto parco del mare era concluso al 95%, giusto in tempo per il summer pride. Ma, ahimè, lo doveva essere già anche per l’adunata degli Alpini, ma come si sa non si può pretendere tanto da un modo di operare tradizionalmente alquanto estemporaneo, già certificato da innumerevoli prove.
Dopo un comprensibile mutismo aveva ritrovato la forza e l’entusiasmo di pronosticare la fine di quei lavori, sebbene ora fosse di estrema facilità, come vincere un concorso conoscendo già il risultato dell’esame; ma finalmente questa volta dopo alcune figure imbarazzanti qualcosa è stato azzeccato. Noi però nei nostri precedenti articoli sul tema (qui), avevamo ben visto quanto mancasse al traguardo in termini temporali (qui).
Anche perché in precedenza ben già due volte erano state rese note le date di ultimazione dei lavori, poi puntualmente disattese e oltretutto arricchite da fantasiose scusanti. Ma finalmente ce l’hanno fatta, sebbene con oltre cinque mesi di ritardo ed in piena stagione turistica e con non pochi disagi creati; ma questo è il risultato legato a quel fenomeno di cui si accennava poc’anzi.
Resta però l’irrisolto problema dei parcheggi da più parti evidenziato come forte criticità, alla quale l’amministrazione ha tentato malamente di porvi rimedio con fantasie del momento; ed ecco aree inutili e vuote (qui), in alcuni casi create a carico dei contribuenti. Ma nonostante questi gravi errori, anche i nostri amministratori sono stati “premiati” con l’aumento delle indennità che, com’è noto, non tengono in nessun conto i risultati conseguiti. Del resto si sa, l’infallibilità è una peculiarità di chi ha governato Rimini da un decennio a questa parte, e che tuttora continua a persistere.
Dopo la prima toppa quindi, la seconda con lo Shuttlemare. Il 22 luglio scorso su un quotidiano locale entravano in scena addirittura il sindaco e l’assessora alla mobilità che, magnificando il loro progetto – parco del mare s’intende – senza parcheggi peraltro, ri-ri-ri-annunciavano ancora una volta quello ormai decotto, ovvero quello interrato di piazza Marvelli; quando sarà e verrà, che intanto non esiste ma i parcheggi selvaggi al contrario persistono eccome, e non si contano più. È sempre quello, ripetuto come un disco rotto in caso di continua evidente difficoltà ed affanno.
Nel predetto articolo si annunciavano poi trionfanti successi di uso dello shuttlemare, ma con dati assai parziali e scollegati tra loro, tanto da non poter capire se il servizio, a carico dei cittadini, funziona in termini di costi e benefici. A ciò era associato un enorme e clamoroso gradimento di quel servizio, reso noto dai questionari di soddisfazione distribuiti agli utenti; quasi un plebiscito (!).
Non conoscendo dettagli e fonte di provenienza di quei mirabolanti dati, abbiamo pertanto scritto all’assessorato alla mobilità per saperne di più ponendo alcuni semplici quesiti:
– quanti questionari sono stati distribuiti e la percentuale di risposte conseguenti, nonché il periodo in cui ciò è avvenuto;
– quante persone, a livello di stima, raggiungono quotidianamente la zona del mare, con qualsiasi mezzo sia pubblico che privato, ovvero i dati medi di affluenza in spiaggia, considerando i picchi dei giorni prefestivi e festivi (per capire la percentuale d’uso dello shuttle rispetto gli altri mezzi utilizzati).
Circa i numeri riportati da un quotidiano locale, i dati di utilizzo dello Shuttlemare presi però su analisi di assai brevi periodi, e pertanto sono a porre i seguenti quesiti relativi agli utenti totali del servizio fin qui rilevati, così suddivisi:
– dal 30 Aprile al 31 Maggio;
– dal 2 Giugno all’ultima data di rilevamento.
Ed ecco la risposta giunta in data 5 corrente mese, di cui ringraziamo pubblicamente.
“Buongiorno sig. De Vita,
con riferimento alla sua richiesta si comunica quanto segue:
– per quanto attiene al questionario, Start Romagna segnala che è stato inviato per posta elettronica agli iscritti al servizio ShuttleMare (2.100 e-mail inviate) a settembre 2021, al termine del primo anno di sperimentazione, e che sono pervenute 138 risposte.
– Per ciò che riguarda la stima media di affluenza in spiaggia, si stanno facendo approfondimenti e aggiornamenti all’interno della redazione del nuovo piano spiaggia. E’ evidente che le modalità di accesso alla spiaggia variano sul nostro litorale a seconda:
– della conformazione urbanistica del territorio, ovvero dell’edificato urbano sito nel Comune di Rimini e della presenza di paesi dell’entroterra che generano ulteriore domanda di accessibilità;
– del rapporto tra densità delle strutture alberghiere e strutture residenziali.
A titolo di esempio, le zone a maggior densità alberghiera (quali ad esempio quelle di Bellariva, Rivazzurra, Marebello, Miramare) hanno una prevalente domanda di accessibilità pedonale e ciclabile determinata dall’alta densità alberghiera e dalla presenza di edificato urbano relativamente prossimo alle spiagge.
Altre aree, come quella attualmente servita dallo ShuttleMare, presentano connotazioni più miste perché oltre alla domanda generata dalle strutture alberghiere vi sono quote importanti di domanda generate da residenti all’interno del Comune di Rimini e da residenti di comuni limitrofi.
Se, in generale, per i residenti del Comune di Rimini al di sotto della SS16 la modalità prevalente di accesso alle spiagge avviene sulle due ruote (bici, moto), con quote residuali di utilizzo dell’auto privata legata ad esigenze specifiche di mobilità, coloro che risiedono in aree al di sopra della Statale (Comune e fuori Comune) spesso necessitano di spostamenti con l’autovettura.
Queste valutazioni sono state alla base della sperimentazione del servizio ShuttleMare, volto proprio ad offrire un’alternativa a coloro che necessitano di uno spostamento tramite veicolo per recarsi in spiaggia.
Il servizio sta rispondendo a questa esigenza, come mostrano i dati di utilizzo in costante crescita, non solo nei week-end ma anche infrasettimanali.
– Per la richiesta relativa agli utenti totali del servizio rilevati, secondo i dati fornitici da StartRomagna, nel periodo aprile-maggio il numero passeggeri è stato di 1.407, mentre da giugno al 24 luglio è stato di 20.012 passeggeri.
Cordiali saluti”
Analizzando i dati ufficiali contenuti nella risposta, ne consegue:
1. Statisticamente il ritorno di soli 138 questionari compilati su 2.100 inviati a settembre 2021 (peraltro poco attinenti ed anacronistici alla situazione attuale) non può rappresentare un dato significativo per accampare trionfalmente il successo del servizio (qui), poiché si parla di una misera percentuale pari al 6,57%.
2. Non esistono stime circa l’affluenza di persone in spiaggia, sia nel numero delle stesse ma neppure del mezzo che utilizzano per raggiungerla. Dai parcheggi selvaggi e dalla moltitudine di ciclomotori e biciclette, risulta comunque che lo Shuttlemare sia di scarso utilizzo. Ciò detto non si può parametrarne l’impiego rispetto agli altri mezzi utilizzati.
Ed ora facciamo due conti, chiedendoci lecitamente se qualcuno li fa o li sa fare.
Nel periodo Aprile – Maggio sono stati ufficialmente dichiarati 1.407 passeggeri. Dati forniti dall’amministrazione cittadina stessa in fatto di costi del servizio e da Start Romagna per il numero di utenti.
Si evidenzia che in quel periodo una corsa per singolo utente è costata alla comunità ben circa 40 Euro; non pochi direi. Ma andiamo avanti.
Nel periodo Giugno – al 24 Luglio sono stati ufficialmente dichiarati 20.012 passeggeri Dati sempre forniti dall’amministrazione cittadina stessa in fatto di costi del servizio e da Start Romagna per il numero di utenti.
Anche in questo caso ne consegue che in quel periodo una corsa per singolo utente è costata alla collettività ben oltre 7 Euro; ancora una volta non certo poca cosa. Ed ecco quanto ci costano gli errori di pianificazione.
Ritengo quindi, con dati alla mano, che non ci sia nulla di trionfante o di che bearsi relativamente a quella invenzione.
Ed ora arriviamo alle debite conclusioni. L’operazione del cosiddetto parco del mare, è stata concepita politicamente tra improvvisazione e un’avversione ideologica per le auto; quelle degli altri, ovviamente. A ciò si deve aggiungere poi la presunzione di non volere tener conto delle esigenze della città, e quella di intendere di rieducare i cittadini perché considerati quali sudditi.
In corsa poi, non per aver capito l’errore, ma sotto la pressione ricevuta da più parti evidente ed incombente, si è cercato di rattoppare malamente la situazione con fantasiose soluzioni che hanno ulteriormente visto sprechi di denaro senza alcun risultato di riscontro. E da qui parcheggi deserti, nel deserto, e Shuttlemare che girano pressoché vuoti; fateci caso, sbirciate da altre posizioni differenti dalle vetrate oscurate e vi accorgerete di questa realtà.
E tutto questo dimostra il fallimento di questa operazione che, senza entrare nel merito del fattore estetico, non è stata completata da una funzionalità che avrebbe dovuto necessariamente avere. Oltretutto bastava solo guardare esempi a noi vicini, ma spesso la presunzione non contempla neppure questo.
Tutto ciò quindi si paga in termini diretti come abbiamo visto, ma anche di disagio; non solo oggi ma anche in futuro, quando semmai verranno costruiti i due famosi parcheggi interrati concentrati in soli due punti, e non diffusi come la logica vorrebbe. Un grave errore, ammesso solo laddove non vi siano alternative diverse, ma questo non è il nostro caso.
In questo decennio la città è stata amministrata da una classe politica impreparata, che ha inseguito e messo in atto improbabili idee a seconda del momento scollegate tra loro e prive di una logica con il mondo reale. Il tutto celato da una continua e pressante campagna di distrazione di massa, ove i fallimenti venivano poi trasformati in grandi successi da parte dell’uomo del fare. Ma quel che è peggio è che ancora oggi politici attuali continuano ad amministrare, non rendendosi neppure conto degli errori passati, ma quel che è peggio li perpetuano. Persone che, come detto più volte, dovrebbero tornare alle loro occupazioni; oppure a casa. E non solo per il caso qui trattato, ma pure per le innumerevoli altre criticità irrisolte e create che affliggono Rimini.
Tempo fa è stato presentato il gioco del Monopoli in chiave riminese; a quando quello del “piccolo urbanista riminese fai da te”, che sembra tanto in uso nel Palazzo da oltre dieci anni a questa parte? Così anche noi cittadini potremmo dilettarci improvvisandoci quali esperti del settore, ma sicuramente e serenamente senza creare danni alla comunità.
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