Nel mezzo del cammin del parco del mare mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita

Nel mezzo del cammin del parco del mare mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita

Il punto sulla realizzazione del lungomare, tratti 2 e 3. Ancora un mese? Due? Ma camminando di domenica nel cuore turistico di Rimini ci si rende conto anche in cosa consista il miraggio dello Shuttlemare: svuotare il mare delle auto e delle moto con la navetta no, proprio non si può. Fra cantieri e sosta selvaggia ... viene in mente solo un girone dantesco.

«Consegneremo il lungomare a cavallo tra maggio e l’inizio di giugno». Questo fu l’ultimo annuncio della triste serie da parte dell’assessore ai lavori pubblici, prima di chiudersi in un composto silenzio visto che sia tale data che le precedenti, non sono mai state onorate. Pessima figura a livello istituzionale.
E se pure quel “cavallo” è scomparso, non si ha nemmeno la cognizione di quando questi lavori avranno termine tanto da, solo per una ragione di buongusto, potere aggiornarne la relativa data del cartello dei lavori ferma ancora al 3 marzo 2022.
Quindi in sostanza non è dato a sapere quando questi due lotti del cosiddetto “parco del mare” verranno ultimati.

Ieri, praticamente giunti alla fine di giugno, con ben oltre tre mesi di ritardo, ci siamo recati lungo quello che è ancora un cantiere a tutti gli effetti. E siccome sovviene uno dei soliti annunci di cui accennavamo in apertura, “abbiamo concordato con le aziende che lavoreranno anche al sabato e alla domenica. I lavori si svolgono a pieno regime, ma ciò che preoccupa è la difficoltà nel reperimento dei materiali”, lo abbiamo fatto proprio di domenica, sicuri che di notte, come peraltro è giusto che sia, maestranze e cittadini riposino. Ma in quel giorno il cantiere era chiuso, inattivo. Quindi cosa si era concordato e, soprattutto, con chi?

Rispetto a circa un mese fa la situazione non ha visto significativi cambiamenti, se non nella posa di quella pavimentazione in legno che costituiva il presunto problema. Il cantiere è caratterizzato da opere apparentemente finite, accanto ad altre che invece non lo sono affatto. Sono ancora incomplete le pavimentazioni di altra natura, o eseguite in parte, pavimenti in grès da stuccare, e notevoli imballaggi di materiale accatastato ovunque da porre in opera. Gli impianti tecnologici nel sottosuolo, mostrano incompletezza diffusa. Ancora sterri aperti e sistemazioni del terreno da affrontare.

Le strade di collegamento a pettine da cui si può raggiungere la spiaggia da viale Vespucci e Regina Elena sono ancora da iniziare a sistemare, e torneremo a parlare di loro in seguito.
Uno stato dei lavori che ottimisticamente abbisognerà ancora di circa due mesi per vedersi completamente ultimati, tenendo conto che adesso con la temperatura così elevata e sotto il sole cocente, svolgere alcune tipologie di lavori in esterno risulta sconsigliabile per un loro positivo esito; oltre al fatto che per tappezzare le aiuole con il prato in rotoli, come previsto, sarebbero consigliati i periodi primaverili o autunnali.

Ma in tutto questo contesto si insinua un’altra negativa conseguenza: il caos, e il degrado. Buona parte delle predette strade di collegamento di cui si accennava, sono completamente invase da motocicli, come pure tutto il lato verso mare dei viali principali.

E nessuna possibilità di accesso per un mezzo di soccorso, mal segnalato in una sola situazione e, ovviamente, neppure preso in considerazione.

Infine siamo andati a vedere il capolavoro di Piazza Marvelli, enfaticamente assurto alla ribalta dei comunicati di qualche giorno fa; un’enorme distesa di motocicli sia negli stalli che altrove, ma pure sui marciapiedi. A giudicare dalla pochezza delle opere eseguite, sembrano sovrastimati i costi dichiarati per quel parcheggio, a meno che prossimamente non verremo stupiti con altre sorprese.

 

L’estate è nel suo pieno e tutta la zona, una volta il fiore all’occhiello della città, versa nella confusionale sciatteria più totale e nel degrado costituito da parcheggi più o meno selvaggi in ogni dove evidentemente tollerati. A nulla quindi valgono i soliti proclami circa il successo degli shuttle per raggiungere la marina.
Questa è la situazione conseguente all’assenza di progetti che possano convogliare le varie esigenze di una città, specie turistica come nel caso in questione. Molta incapacità, improvvisazione e presunzione affinché il mondo si adatti a strane idee, e non viceversa. Ci sarebbe stato il tempo per pianificare efficacemente e seriamente un rinnovamento della città; ma invece ciò è avvenuto con arroganza e protagonismo credendo di poter fare a meno di esperti del settore, confondendo la città reale con quella di un gioco virtuale.

La politica riminese è matrigna; distoglie i suoi soggetti dalle loro normali attività quotidiane, e li catapulta in incarichi di cui non hanno né esperienza né competenza. E costoro, sebbene in visibile forte imbarazzo, non si rendono conto che ciò avviene solo per la conservazione del potere fine a sé stesso, quindi sono costretti all’improvvisazione con i conseguenti risultati ormai seriali.
Non pensando invece che un decoroso passo indietro, sarebbe un gesto di grande dignità e coraggio. A proposito di tempistiche dei lavori pubblici, d’ora in poi nei cartelli affissi fuori dai cantieri al rigo “fine lavori” sarà meglio scrivere “chissà”. Tutt’al più, in alternativa, consultare qualche veggente; magari ci indovina di più.

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