Cassazione, Aeradria: “Va provato che ci sia stata truffa e chi sono truffati e truffatori”

Cassazione, Aeradria: “Va provato che ci sia stata truffa e chi sono truffati e truffatori”

"Nessun inganno sembra essere stato perpetrato, né sembra essere stata aggirata alcuna funzione di controllo". E' quanto si legge nella sentenza della

“Nessun inganno sembra essere stato perpetrato, né sembra essere stata aggirata alcuna funzione di controllo”. E’ quanto si legge nella sentenza della Cassazione sul caso Aeradria, che rende pubbliche le motivazioni del provvedimento col quale la stessa Cassazione lo scorso settembre aveva annullato i sequestri preventivi nei confronti di Vitali, Gnassi, Ravaioli, Cagnoni, Maggioli, Masini, Vannucci e Giorgetti per il crac Aeradria. L’ipotesi di reato di truffa aggravata (le altre contestazioni sono associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta documentale e per distrazione, altre ipotesi di reato fallimentare, false comunicazioni sociali, abuso d’ufficio) resta da provare, in quanto ingannato e ingannatore non possono coincidere: “Per quel che è dato comprendere dalla lettura del provvedimento impugnato, gli organi che hanno deliberato gli atti di disposizione patrimoniale e gli autori dei pretesi artifici e raggiri sono i medesimi (es. Fabbri, in qualità di presidente della Provincia di Rimini e Gnassi, in qualità di assessore al turismo e presidente dell’agenzia di marketing distrettuale, quali autori della lettera in data 28.12.2006, con la quale la predetta agenzia si impegnava nei confronti della banca Carim a coprire il finanziamento concesso)”.
Questo non esclude “che altre forme di responsabilità (eventualmente anche penali) possano essere ipotizzate ma, in merito, occorre un’adeguata attività di accertamento da parte degli organi inquirenti”. In base a queste motivazioni la Cassazione ha rinviato gli atti al Tribunale di Rimini per un nuovo esame “perché chiarisca se vi sia stata attività ingannatoria e individui, eventualmente, il deceptus”.
Se i sequestri preventivi contro gli indagati eccellenti vanno annullati, resta invece confermato quello di 245 mila euro ai danni di Alessandro Giorgetti: “La condotta distrattiva in danno dei creditori della fallita AIR si articolò – tra l’altro – in un bonifico per euro 245.000 in favore di Riviera di Rimini Promotion in data 7.2.2011. Due giorni dopo la medesima somma fu “girata” a Giorgetti Alessandro (e Staccoli Luigi), che assumevano essere creditori di AIR, ma il primo era stato anche presidente del relativo CdA”, spiega la sentenza. “Orbene, in mancanza di base documentale, tale rimborso deve ritenersi sine titulo o, a tutto concedere, in violazione della par condicio. Si legge poi nel provvedimento impugnato che il preteso credito aveva, oltretutto, ammontare inferiore alla somma predetta”.
Nessuna responsabilità – dice ancora la Cassazione – può essere ravvisata, al momento, per Lorenzo Cagnoni, presidente della società Palazzo dei Congressi: il contratto di pubblicità di Ryanair, stipulato dalla società PdC non era simulato, ma “reale e sembra avere avuto esecuzione”.

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