Ieri era stato annunciato lo slittamento, oggi la doccia fredda: salta la quotazione in Borsa. Abbiamo letto la nota informativa e mettiamo in fila una serie di elementi di valutazione.
“Italian Exhibition Group S.p.A., d’intesa con i coordinatori dell’offerta, Equita SIM S.p.A. e Intermonte SIM S.p.A., e con gli azionisti venditori, Rimini Congressi S.r.l. e Salini Impregilo S.p.A., ha deciso in data odierna di ritirare il collocamento privato riservato ad investitori istituzionali delle azioni ordinarie della Società, finalizzato alla quotazione delle Azioni sul Mercato Telematico Azionario, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A.” L’annuncio cade come un fulmine a ciel sereno. Cosa è successo? La “decisione è stata assunta a causa della sfavorevole situazione del mercato azionario, domestico e internazionale, che non permette al momento di apprezzare compiutamente il valore di IEG”, spiega una nota di Italian Exhibition Group, la quale aggiunge che “la Società, i cui fondamentali sono e rimangono solidi, continuerà il suo percorso di sviluppo valutando altre possibili leve strategiche coerenti con il suo andamento di crescita continua; il piano industriale non subirà rallentamenti e modifiche. La quotazione in Borsa resta, in ogni caso, uno degli obiettivi futuri della Società“.
Ieg parla di “sfavorevole situazione del mercato azionario, domestico e internazionale”. Noi abbiamo letto la nota informativa (redatta in conformità allo schema previsto dal Regolamento 809/2004/CE approvata dalla CONSOB) e cerchiamo di mettere in fila una serie di elementi.
L’offerta di vendita e sottoscrizione era rivolta esclusivamente a investitori istituzionali, per n. 9.192.349 azioni di IEG, così distinte:
n. 3.000.000 azioni da aumento di capitale;
n. 5.392.349 azioni poste in vendita da Rimini Congressi e Impregilo, delle quali n. 4.870.000 massimo di azioni poste in vendita da Rimini Congressi (basato sul valore minimo intervallo);
n. 800.000 azioni opzione greenshoe, quindi un totale, appunto, di n. 9.192.349 azioni.
Per Rimini Congressi era condizione essenziale ricavare dalla vendita delle azioni di sua titolarità un importo almeno pari a 18 milioni di euro al fine di attuare con Unicredit l’estinzione anticipata, da parte di Rimini Congressi, di una parte significativa (non meno di 15 milioni di euro) del debito residuo del contratto di mutuo in essere.
La posizione finanziaria netta (PFN), che è l’indebitamento finanziario al netto delle disponibilità, risulta negativa al 31/08/2018 per € 85.777.000, in peggioramento rispetto al 31/12/2017 di € 32.844.000. Senza garanzia che alla fine di ciascun esercizio fiscale vengano distribuiti dividendi.
Ove in futuro si dovesse determinare una riduzione del valore della partecipazione in Società del Palazzo dei Congressi S.p.a. si potrebbero produrre effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente (IEG).
Risulta dalla nota informativa che l’Emittente (IEG) con l’istituto della maggiorazione del voto non è contendibile, in quanto anche ad esito dell’integrale collocamento della azioni oggetto dell’offerta, il 43,89% del capitale di IEG sarebbe stato posseduto da Rimini Congressi, titolare del 56,34 % dei diritti di voto.
Le spese per il progetto di quotazione ammontavano ad € 1.600.000.
Ancora: 93.581.000 euro l’indebitamento finanziario di IEG al 31/08/2018.
I proventi netti derivanti dall’aumento di capitale erano compresi fra un minimo di euro 12,8 milioni ed un massimo di euro 14,6 milioni, da destinare al potenziamento di IEG.
Il valore economico della società IEG era stato determinato fra un minimo di euro 114,2 milioni ed un massimo di 129,6 milioni, pari ad un minimo di euro 3,70 per azione ed un massimo di Euro 4,20 per azione.
Va ricordato però che il consiglio comunale di Rimini ha approvato la quotazione di IEG sulla base della relazione dello scorso agosto del dott. Marino Gabellini, amministratore unico di Rimini Congressi, che indicava un valore minimo per azione di € 4,86 e un massimo di € 5,022.
Ieri sempre Ieg aveva annunciato lo slittamento di qualche giorno dello sbarco in Borsa. Oggi la rinuncia. E’ abbastanza semplice immaginare che i soci pubblici saranno chiamati a spiegare molto bene quello che è successo e il confronto politico non si farà attendere. Intanto Ieg annuncia per venerdì una conferenza stampa “di presentazione dei risultati della Società a settembre e delle previsioni al 31 dicembre 2018”.
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