Comporesi non fa il candidato divo: “Obiettivo civico per una coalizione alternativa a Gnassi”

Comporesi non fa il candidato divo: “Obiettivo civico per una coalizione alternativa a Gnassi”

Luigi Camporesi ha dato prova di serietà nell'impegno politico sui banchi dell'opposizione pentastellata. Uscendo dal movimento 5 stelle ha mantenuto

Luigi Camporesi ha dato prova di serietà nell’impegno politico sui banchi dell’opposizione pentastellata. Uscendo dal movimento 5 stelle ha mantenuto il meglio dello spirito civico grillino, lasciando da parte l’atteggiamento populista, preventivamente contro, e i “vaffa” gratuiti. Oggi coltiva, pur senza fare sconti, la politica dell’alternativa al sistema di potere imperniato sul Pd, concretamente consapevole di quel che può essere utile per raggiungere il risultato elettorale. Stamattina, insieme ad altri ex del movimento (Josef Molnar, Paolo Callisto e Mauro Leporatti), ha presentato la lista civica “Obiettivo civile” (che aveva anticipato nell’intervista a Rimini 2.0 lo scorso dicembre) con la quale intende dare un contributo positivo al cambiamento. Anche a costo di sacrificare qualcosa di personale. Chi, nel Pd e dintorni, si aspettava l’ennesima bandiera innalzata (stile Marzio Pecci), buona solo a indebolire la possibilità di una vittoria del fronte che ha in mente obiettivi diversi per Rimini rispetto a quelli personificati da Andrea Sigismondo Malafesta, resterà deluso.
E’ un altro segnale che può prefigurare una sfida elettorale vera, da giocare fino in fondo e che, al di là degli esiti, potrà fare solo bene alla città. A questo punto, se la leadership Linda Gemmani verrà definitivamente incoronata da tutto il centrodestra e dalle civiche, la strada per Andrea Gnassi diventa davvero in salita.

obiettivo-civico-camporesi-minEx grillini ma non ex della politica. “Siamo ex attivisti del movimento 5 stelle, dal quale siamo usciti circa un anno fa. Abbiamo maturato l’idea che non fosse più opportuno fornire il nostro impegno e lavoro per un progetto che riteniamo destinato al fallimento, e che già sta mostrando i suoi limiti in diverse realtà locali, come quella di Quarto”, ha spiegato Camporesi. E motivando le ragioni del fallimento, Camporesi ha detto che “il movimento non seleziona la sua classe dirigente, e men che meno stabilisce i criteri per il reclutamento del personale politico. Da una parte si dice che le realtà territoriali hanno piena autonomia e dall’altra se qualcuno sta antipatico a Grillo o Casaleggio non ottiene il simbolo, come insegna il caso di Bologna. Nel movimento le procedure operative e le regole non sono adatte a gestire una forza politica seria”. Ancora: “C’è chi ha rinunciato al simbolo mantenendo gli ideali originari del movimento e chi ha rinunciato agli ideali per il simbolo”. Un piccolo riferimento anche alla querelle in corso nel movimento riminese: “Lo spettacolo che stanno offrendo sulla stampa in questi giorni non è dei migliori ed è frutto di una mancanza intenzionale di organizzazione, che prima di tutto va imputata ai vertici nazionali”.
L’addio al movimento non ha significato un allontanamento dall’attività politica, tanto che Camporesi ha rivelato che il gruppo ha presentato lo scorso maggio in procura un esposto sul Trc: “Abbiamo segnalato una serie di fatti gravi che la magistratura potrebbe valutare come reati penali e siamo in attesa del responso”. Così come in questi mesi ha partecipato al lavoro di Dreamini (“l’unico tavolo che da qualche anno tenta di mettere assieme più forze possibili per andare uniti alla tornata amministrativa in contrapposizione al Pd”) e in parte ha collaborato anche con Cuore di Rimini nell’esposto sull’area Acquarena. Si può fare politica anche fuori dal consiglio comunale.

Obiettivo civico. Pochi e fondamentali contenuti alla base della lista Obiettivo civico. Esserci per contare (non per contarsi) e “gettare le basi per un nuovo soggetto politico partendo dal livello locale”. Ma soprattutto – ha chiarito Camporesi – “vogliamo dare il nostro contributo pieno per realizzare una alternativa elettorale nella città. Un’alternativa al Pd che abbia connotati all’altezza delle esigenze di Rimini”. Tanto è chiara la meta che Obiettivo civico è anche disposto ad “un ruolo secondario”. Camporesi, che della lista civica è il candidato sindaco, è pronto a mettersi a disposizione della coalizione se questa lo richiederà, ed anche ad appoggiare un altro candidato. Tutto pur di “rompere il blocco di potere politico ed economico (compreso quello ramificato nelle partecipate) che ha portato la città verso il declino economico e il degrado della vita sociale”. Aperti alla coalizione con altre liste civiche (“che era un tratto caratteristico del movimento fino al 2009”) ed anche a correre coi partiti tradizionali. L’unica condizione che pongono è che nelle liste elettorali non ci siano “persone che hanno utilizzato la politica per fini personali o che hanno contribuito al declino della città”. Neutrali rispetto alla destra e alla sinistra ma pronti anche all’appoggio esterno al ballottaggio alla lista che si contrappone al Pd. Senza entrare nella coalizione ma sostenendola fattivamente. E in linea teorica non escludono nemmeno un sostegno al candidato del M5S se dovesse essere lui ad andare al ballottaggio, ma in questo caso dopo aver fatto una preventiva “analisi sulla validità del candidato, della squadra, e dopo aver appurato chi avrà il potere decisionale nel caso di vittoria”). Giudizio sospeso sui nomi dei candidati in circolazione per il centrodestra: “Aspettiamo che il nome sia certo, ad oggi il quadro non è definito”. E per sgomberare il campo dalle dietrologie si dicono non interessati ad alcuna poltrona nelle società partecipate e chiedono che, in caso di vittoria, gli assessorati vengano assegnati su base meritocratica.

Il programma elettorale. Deve essere ancora assemblato ma in gran parte è delineato. “Facciamo nostri diversi punti del programma sviluppato nel lavoro di Dreamini. I riminesi si aspettano che molti problemi vengano aggrediti in maniera efficace”.
A partire dalla sicurezza: “I dati reali e la percezione di insicurezza sono pessimi. E’ vero che la materia è anzitutto di competenza dello Stato ma l’amministrazione comunale può e deve fare di più, anzitutto facendo leva sulla polizia municipale soprattutto su alcuni fenomeni: contrasto all’abusivismo, organizzando meglio il corpo dei vigili urbani (al suo interno c’è personale qualificato che saprà darci delle indicazioni sui migliori percorsi da seguire per essere efficaci) e lotta alla prostituzione in strada”. Camporesi è un pragmatico ed è convinto, anche dopo aver studiato le soluzioni individuate da altre amministrazioni e dopo essersi confrontato con il comitato di Miramare che sulla prostituzione ha ingaggiato una battaglia serrata, che il modo per mitigare il problema è quello della “presenza fisica dei vigili in strada”. Forse anche in segno di dialogo con la struttura comunale, ha aggiunto: “Mi dicono che l’attuale comandante della Pm è persona capace e qualificata, è giunto il momento di dargli una mano per poter portare i vigili ad essere pienamente efficienti”. E poi il lavoro: “Il rilancio del turismo potrebbe essere l’occasione per fare ripartire il comparto dell’edilizia. Abbiamo molte strutture alberghiere inadeguate mentre oggi per essere minimamente competitivi bisogna che gli alberghi abbiano non meno di 200 camere”. Quindi riqualificazione del settore turistico anche per rilanciare l’economia e dare ossigeno all’industria delle costruzioni ridotta al collasso.
Dell’aeroporto “Fellini” Camporesi constata il decesso: “Mi pare sia fondamentalmente morto e bloccato dai vari ricorsi e controricorsi”. Ma se è vero quello che sostiene il console onorario della russia (Camporesi ha citato l’intervista di Ginesi a Rimini 2.0), ovvero senza un aeroporto in salute scordatevi i russi, “una soluzione in tempi brevi deve essere assolutamente trovata”.
Economia: “Privatizzazione completa del sistema fieristico-congressuale, fra le opzioni contemplate anche dall’advisor, ma che non è stata considerata dalla giunta comunale”. Perché? “Perché la politica vuole mantenere il controllo”.
Trc: Camporesi sta coi tanti convinti che l’opera non abbia sostenibilità finanziaria. “L’alternativa è fra mettere in opera i mezzi e perdere molti milioni di euro all’anno, oppure prendere di petto la questione e pensare di utilizzare in altro modo, comunque per la mobilità urbana, quel tracciato. Una scelta che la prossima amministrazione sarà chiamata a fare per trovare la migliore soluzione nell’interesse della città”.
In sala ad assistere alla conferenza stampa anche Massimo Lugaresi, Giuseppina Morolli, Mario Ferri, Leonardo Pistillo, Gennaro Mauro.

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